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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Marzo 2004
 
   
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  ALLERGIA AL LATICE NATURALE ICOGUANTI S.P.A. LANCIA SUL MERCATO MULTIPRO EXAMINATION GLOVES SYSTEMS I GUANTI MONOUSO DEDICATI AL SETTORE MEDICALE  
   
  Milano, 24 marzo 2004 - Icoguanti, da sempre azienda innovatrice nel suo campo, ha commissionato, già nel 2000, all'istituto di medicina del lavoro dell'Università di Padova, una ricerca specifica sull'allergia al latice naturale. Oggi, Icoguanti con il fine di rispondere in maniera specifica a un esigenza del mercato, produce guanti in, vinile, nitrile e latice senza polvere finalizzati all'utilizzo dei guanti anche nei soggetti allergici. Icoguanti, sempre per rispondere efficacemente alle esigenze dei soggetti allergici, anche in seguito ai risultati della ricerca commissionata che ha specificatamente indicato che la polvere contenuta nei guanti può essere veicolo di ulteriore sensibilizzazione in caso di allergie alle proteine del latice naturale, ha messo sul mercato i guanti Multipro Examination Gloves System. La gamma Multipro comprende sia guanti derivati da fonti rinnovabili (latice) sia sintetici (nitirile e vinile) senza polvere lubrificante al loro interno. I guanti in latice vengono abitualmente aspersi con polvere vegetale per permettere di essere indossati agevolmente. Il lubrificante è spesso fonte di una serie di problemi: in particolare è responsabile della dispersione in aria degli elementi allergogeni presenti nel latice che possono causare effetti di sensibilizzazione e di allergia. Le proteine del latice, quando inalate, generano una sensibilizzazione di tipo Ige mediata, i cui sintomi più comuni sono: riniti, oculoriniti, difficoltà respiratorie, asma bronchiale, manifestazioni sistemiche cardiovascolari fino allo shock anafilattico nei soggetti sensibilizzati. Da non trascurare il fatto che la polvere irrita la pelle delle mani, specialmente se già stressata da ripetuti lavaggi con detergenti e disinfettanti; inoltre può ritardare la rimarginazione delle piccole ferite ed infine può interferire con alcune operazioni di laboratorio e di analisi. - In particolare Icoguanti ha messo a punto i guanti Syntho med della gamma Mutipro Examination Gloves Systems che rappresentano la migliore alternativa ai guanti in latice. Sono stati studiati dai laboratori di ricerca Dpl - Icoguanti, appositamente per rispondere in maniera specifica alle esigenze di tutti coloro che sono affetti da allergia, il nitrile è un polimero sintetico simile alla gomma naturale, con caratteristiche prestazionali notevoli dato il basso modulo elastico. Inoltre i guanti in nitrile, sia rispetto al latice sia al vinile, (altro materiale comunemente impiegato da coloro che sono allergici alle proteine del latte della gomma naturale), offrono una più sicura protezione perché decisamente più resistenti. Sempre per rispondere efficacemente alle esigenze di coloro che sono allergici alle proteine del latice di gomma naturale e devono obbligatoriamente utilizzare guanti sintetici Icoguanti ha messo sul mercato i guanti in vinile Multipro Vinyl powder free. Sintesi dello studio richiesto da Icoguanti sulle allergie al latice naturale 1) La sensibilizzazione e le manifestazioni cliniche correlate, pressoché sconosciute fino a vent'anni fa, risultano oggi particolarmente frequenti in alcuni gruppi ad alto rischio, pur interessando in maniera significativa la popolazione generale. 2) Le manifestazioni cliniche, mediate da meccanismi che vedono coinvolti anticorpi della classe Ige, sono di particolare gravità, interessando non solo la cute, ma anche l'apparato respiratorio e cardiocircolatorio con manifestazioni anafilattiche talora mortali. 3) L'estrema diffusione di manufatti in latice, sia in ambiente sanitario che nel comune ambiente di vita. 4) Sono state dimostrate reazioni crociate tra antigeni del latice e antigeni di origine vegetale individuati in una serie crescente di alimenti. 5) Sussistono notevoli difficoltà, legate anche ai costi, per una efficace politica di prevenzione negli ambienti di lavoro in cui vengono impiegati manufatti in latice, in particolare in ambito sanitario. 6) Il rischio di reazioni anafilattiche per i soggetti sensibilizzati è presente non soltanto negli ambienti di lavoro, ma anche in seguito a manovre diagnostiche invasive o a interventi chirurgici. Il latice naturale La quasi totalità della gomma naturale viene prodotta dal latice, che si ottiene dall'albero della gomma (Hevea brasifiensis), una pianta tropicale della famiglia delle Euphorbiaceae. Lo sviluppo dell'industria della gomma è legato all'introduzione della vulcanizzazione da parte dell'americano Goodyear e l'impiego di gomma naturale è costantemente aumentato dal 1930 ad oggi. Il latice contiene circa il 2% di proteine. Durante il processo di manifattura vengono addizionati al latice svariati additivi chimici, in rapporto alle specifiche caratteristiche del prodotto finito. Le proteine sono responsabili dei fenomeni allergici mediati da anticorpi Ige, mentre gli additivi possono causare sensibilità ritardata e dermatite eczematosa. Nonostante il fatto che l'impiego di manufatti in latice naturale sia diffuso da moltissimi anni, solo negli ultimi due decenni si sono moltiplicate le segnalazioni di manifestazioni allergiche legate alla sensibilizzazione Ige mediata ad antigeni proteici contenuti in questo materiale (6,9). Il latice è presente in un gran numero di prodotti, che trovano largo impiego in ambito sanitario, ma che sono anche utilizzati in numerosi ambienti di vita e di lavoro. Manifestazioni cliniche La sensibilizzazione Ige-mediata a proteine del latice è causa di manifestazioni ben diverse dai ben noti eczemi allergici da contatto causati da sensibilizzazione ad additivi presenti nei guanti per uso sanitario e domestico. Essa si manifesta infatti non solo con manifestazioni, cutanee locali a tipo prurito od orticaria, localizzati alla sede di contatto, ma evolve con grande frequenza verso sintomi di orticaria generalizzata, spesso accompagnata ad edema angioneurotico, alle mani, ma anche al volto e in altre sedi corporee. L'edema angioneurotico, come pure altri sintomi sistemici, può essere la conseguenza di un contatto con manufatti in latice oppure dell'assorbimento percutaneo di antigeni. I sintomi respiratori, che interessano sia le alte che le basse vie respiratorie sono presenti in circa un terzo dei casi. L'inalazione dell'antigene avviene tramite la polvere lubrificante dei guanti. Infatti, il cosiddetto "talco", costituito per lo più da amido di mais, è in grado di adsorbire e veicolare in aria in concentrazioni efficienti gli antigeni del latice che sono fortemente idrosolubili. Non è quindi necessario che il paziente indossi o manipoli i manufatti in latice, ma è sufficiente che l'antigene venga disperso in aria. Anche i guanti bagnati possono veicolare l'antigene tramite aerosoli di goccioline in aria. I manufatti bagnati facilitano l'assorbimento percutaneo dell'antigene. Un altro grave problema è rappresentato dalle reazioni anafilattiche che si verificano in soggetti sensibilizzati, nel corso di interventi chirurgici e odontoiatrici, del parto o in seguito ad indagini diagnostiche invasive in cui si realizzi un contatto di oggetti in latice con sangue o mucose. Epidemiologia La sensibilizzazione a estratti di latice è stata dimostrata in percentuali variabili tra Io 0.5 e il 3-4% di soggetti non appartenenti a categorie a rischio. I dati della letteratura nel personale sanitario variano in rapporto al tipo di casistica esaminato: la prevalenza di sensibilizzazione varia dall'1,6% nel personale addetto agli ambulatori e laboratori al 6,2% nel personale di sala operatoria. In lavoratori addetti alla produzione di guanti, fu diagnosticata asma occupazionale da latice nel 3.7% degli addetti mentre i prick test per latice erano positivi nell'11% dei casi testati. In una nostra casistica di paramedici, tutti sintomatici (presentavano sintomi cutanei o extracutanei legati all'esposizione lavorativa), sono risultati positivi ai test cutanei e/o alla ricerca di Ige specifiche per latice il 15.2% della popolazione esaminata, con un numero significativo di pazienti monosensibilizzati. I sintomi erano localizzati a livello cutaneo in metà dei soggetti, e interessavano l'apparato respiratorio in circa un terzo dei casi. L'orticaria, può rimanere localizzata alla sede di contatto, ma frequentemente precede le manifestazioni sistemiche, sia cutanee che respiratorie. La spiegazione dell'improvviso aumento della sensibilizzazione e delle reazioni allergiche a latice naturale non è noto. Ha destato recentemente interesse l'ipotesi che il passaggio dal talco minerale all'amido di mais possa aver giocato un ruolo nella dispersione dell'antigene in aria e nell'improvviso aumento di soggetti sensibilizzati. Va ricordato infine che si stima che l'allergia a latice sia responsabile del 10-20% delle reazioni anafilattiche in corso di anestesia, collocandosi al secondo posto tra le cause di anafilassi nell'adulto. Soggetti a rischio Sono da considerare soggetti ad elevato rischio di sensibilizzazione: a) i lavoratori della sanità, in particolare gli addetti ai reparti chirurgici, inclusi gli odontoiatri; b) gli addetti dell'industria della gomma.; c) i bambini affetti da spina bifida o da anomalie urogenitali in cui la prevalenza di reazioni allergiche acute a prodotti in gomma è molto elevata (18-28%)e la sensibilizzazione può arrivare al 60%; d) in generale tutti i soggetti che riferiscano reazioni avverse al contatto con oggetti in latice. Patogenesi La patogenesi allergica mediata da Ige specifiche verso antigeni del latice è dimostrata dalla positività ai test cutanei con estratti di latice e dalla dimostrazione di Ige specifiche a livello serico. Il ruolo patogenetico della sensibilizzazione è confermato dai test di esposizione a livello cutaneo, nasale e bronchiale (7,9). Il ruolo della sensibilizzazione all'amido di mais impiegato come lubrificante sembra invece da escludersi. E' ben dimostrato I'adsorbimento di antigeni della gomma alle particelle di amido che spiega le reazioni da semplice inalazione, senza contatto diretto con il manufatto. Diagnosi La diagnosi di ipersensibilità al latice si basa in primo luogo sul rilievo della correlazione tra manifestazioni cliniche ed esposizione professionale o extraprofessionale a manufatti in latice. Va sottolineato che la sensibilizzazione al latice può essere responsabile di reazioni in corso di accertamenti diagnostici o interventi chirurgici che possono essere interpretate erroneamente come allergia o intolleranza. Fattori predisponenti L'atopia è un importante fattore predisponente. Nella nostra casistica era presente in oltre il tre quarti dei positivi al latice. Anche la dermatite atopica e l'eczema da contatto sembrano essere un importante fattore predisponente, come in generale la presenza di soluzioni di continuo della cute. Viene segnalata un'elevata prevalenza di concomitante sensibilizzazione e sintomi di allergia ad allergeni alimentari, in particolare kiwi, banana, avocado, castagna ma anche ed altri alimenti, quali la mela, la pera, il pomodoro, il peperone, il frutto della passione, ecc. La presenza di reazioni crociate tra latice ed alcuni alimenti è stata dimostrata con certezza tramite l'inibizione del Rast. Le manifestazioni cliniche vanno dalla semplice sindrome orale allergica a manifestazioni gravi, fino allo shock anafilattico. Non è chiaro se l'allergia alimentare preceda o sia una conseguenza della sensibilizzazione a latice, anche se è nostra opinione che la seconda ipotesi abbia maggiore verosimiglianza.. Non è ancora stato del pari dimostrato un chiaro rapporto tra il numero di interventi chirurgici subiti e l'insorgenza della sensibilizzazione, ad eccezione dei bambini con malformazioni congenite già citati. Caratteristiche allergeniche del latice. Il latice contiene un gran numero di proteine potenzialmente sensibilizzanti a diverso peso molecolare. Si ritiene che gli epitopi responsabili della sensibilizzazione siano molteplici e che possano variare a seconda del manufatto impiegato e da paziente a paziente. Prevenzione La soluzione radicale del problema dell'allergia al latice comporta la messa a punto di guanti e manufatti prodotti in polimeri di sintesi privi di componenti proteiche sensibilizzanti. Solo guanti totalmente latex free garantiscono infatti la sicurezza del soggetto sensibilizzato e le nuove sensibilizzazioni. Allo stato attuale questo obiettivo è di difficile realizzazione, per problemi di natura tecnica ed economica. Basti pensare che il costo di guanti chirurgici sterili non in latice con caratteristiche analoghe può essere fino a 20 volte superiore a quello dei guanti in gomma naturale. Va sottolineato che l'impiego esclusivo di guanti in latice è pienamente giustificato solo in alcune mansioni, che richiedono particolare sensibilità e manualità. In molte altre situazioni, quali le normali pulizie degli ambienti o dei pazienti, la distribuzione dei pasti, il rifacimento dei letti, ecc., possono essere impiegati guanti non in latice (ad esempio in vinile o in politene). I guanti in vinile possono dare sufficienti garanzie riguardo alla permeabilità ai virus e quindi trovare utilizzazione nei laboratori. Sono inoltre disponibili anche guanti in polivinile sterili che possono trovare adeguato impiego in numerose mansioni sanitarie. Un attento esame delle singole mansioni può consentire l'eliminazione totale dei guanti di latice in numerosi ambienti lavorativi, con il duplice vantaggio di ridurre il rischio di sensibilizzazione e di creare aree non inquinate ove destinare i lavoratori già sensibilizzati in condizioni di sicurezza. L'impiego di guanti privi di polvere lubrificante riduce significativamente le concentrazioni di allergene in aria. I soggetti sintomatici allergici a latice professionalmente esposti devono porre in atto una serie di misure cautelative e dovrebbero essere allontanati dalle mansioni che comportino esposizioni anche occasionali a manufatti in latice, se manifestano sintomi importanti (asma, Ea, edema della glottide). Va sottolineato che i mezzi anticoncezionali meccanici non in latice naturale non garantiscono attualmente una adeguata impermeabilità nei riguardi dei virus. Estratto dallo studio effettuato da Guido Marcer Servizio di Allergologia Istituto di Medicina del Lavoro Università di Padova per Icoguanti Spa  
     
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