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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 24 Marzo 2004
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CARRA'. I MIEI RICORDI L'OPERA GRAFICA 1922-1964 DAL 25 MARZO SINO AL 29 MAGGIO 2004 ALLA FONDAZIONE DELLE STELLINE DI MILANO |
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Milano, 24 marzo 2004 - Si inaugura oggi alle ore 18.30, presso la Fondazione Stelline di Corso Magenta n° 61 a Milano, la mostra “Carrà. I miei ricordi. L’opera grafica 1922-1964”, curata da Elena Pontiggia. Dopo le esposizioni dedicate alla grafica di Rouault (2002) e di Chagall (2003), la Fondazione Stelline, proseguendo una linea espositiva di particolare attenzione all’arte a stampa, si rivolge ora a Carrà. Sono esposte oltre ottanta tra acqueforti e litografie a colori provenienti da importanti collezioni private milanesi, che comprendono tutte i più importanti esiti dell’artista. La mostra ha ottenuto i patrocini del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Provincia e del Comune di Milano. Si va dalla suggestiva Testa di bambino (1922) e dagli incantevoli paesaggi dei primi anni Venti, tracciati con un disegno essenziale e stupefatto (Il molo, 1924) fino alle visionarie immagini realizzate nel 1944 per un’edizione di Rimbaud, in cui Carrà, sullo sfondo della guerra mondiale, rappresenta angeli, demoni, creature mitologiche e figure realistiche, segni di morte ma anche di speranza (Angelo 1944). Fin dagli inizi, inoltre, Carrà avvia grazie all’incisione un sistematico ripensamento della sua pittura, che lo porta a reinterpretare con acqueforti e litografie i suoi principali capolavori, dalla Simultaneità futurista alle Figlie di Loth, dal metafisico Ovale delle apparizioni al Poeta folle. L’incisione diventa così per l’artista un momento di verifica, ma anche uno struggente album dei ricordi, da cui prende il titolo la mostra. Accompagna la rassegna, che rimarrà aperta fino al 29 maggio 2004, un ampio catalogo Medusa con la riproduzione dell’intero corpus grafico di Carrà, con schede analitiche delle opere e un ampio saggio introduttivo di Elena Pontiggia. Il volume diventa, quindi, una nuova edizione del catalogo generale. Carlo Carrà nasce a Quargnento (Alessandria) nel 1881. Dopo gli studi all’Accademia di Brera è tra i firmatari, nel 1910, del Manifesto Futurista, con Boccioni, Balla, Severini, Russolo. A partire dal 1915-16 sviluppa una ricerca primitivista che ripensa a Rousseau, ma anche a Giotto e a Paolo Uccello. Negli anni successivi, con De Chirico, dà vita alla pittura metafisica. Vicino nel dopoguerra alla rivista romana “Valori Plastici”, interprete del Ritorno all’ordine, e poi, dalla metà degli anni venti, al Novecento Italiano, sviluppa un’arte che lui stesso definisce “realismo mitico”. I suoi paesaggi, infatti, non sono più una riproduzione veristica della natura, ma vogliono raggiungere la forma assoluta delle cose: vogliono essere, come scrive lui stesso “un poema pieno di spazio e di sogno”. Anche negli anni trenta, in cui è tra i protagonisti della rinascita della pittura murale, e nel secondo dopoguerra l’artista prosegue la sua ricerca. Carlo Carrà muore a Milano nel 1966. Per tutta la durata della mostra ogni giovedì e sabato sono previste una serie di visite guidate per il pubblico, conferenze e visite-gioco per i bambini. Il servizio è disponibile gratuitamente con prenotazione obbligatoria. Infolink: www.Stelline.it/html/fondazione/calendario.aspx
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