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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Giugno 2005
 
   
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  UNINDUSTRIA PADOVA: IL 20 GIUGNO ASSEMBLEA GENERALE CON MONTEZEMOLO, SACCONI, SALZA, GIAVAZZI TRA GLI OSPITI, IL LEADER DI CONFINDUSTRIA VENETO ANDREA RIELLO E IL GIORNALISTA ANTONIO CALABRÒ  
   
  Padova, 15 giugno .2005 - Lunedì 20 giugno, con inizio della parte pubblica alle ore 17.30 al Centro Congressi “Papa A. Luciani” di Padova, si svolgerà l’Assemblea Generale 2005 dell’Unione Industriali della provincia di Padova, tra le prime associazioni dell’industria in Italia con circa duemila aziende iscritte. La relazione del presidente di Unindustria Padova, Luca Bonàiti, aprirà i lavori dell’assemblea dal titolo emblematico: “Oltre Il Made In Italy. Competere ai tempi della globalizzazione”. Sulle prospettive dell’industria nazionale e locale e sulle terapie per invertire la sindrome da bassa crescita, in vista del Dpef, si confronteranno esponenti del Governo, dell’economia e della finanza: il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Maurizio Sacconi, il presidente del Gruppo Sanpaolo Imi Enrico Salza, l’economista Francesco Giavazzi ordinario di economia politica all’Università Bocconi, Andrea Riello presidente di Confindustria Veneto. Moderatore Antonio Calabrò, editorialista economico e direttore di Apcom. Il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo concluderà i lavori dell’assemblea. “Oltre” Il Made In Italy. La doccia di dati negativi sull’economia italiana (da Istat, Ocse, Commissione Ue) descrive un Paese stanco, che non cresce. Un motore produttivo ingolfato da euro sopravvalutato, dumping cinese, alti costi dei fattori produttivi, scarsa concorrenza e altri nodi. Percorso da un’incertezza sul futuro che diviene essa stessa freno all’auspicata ripresa. “A questa incertezza dobbiamo reagire subito - avverte il presidente di Unindustria Padova, Luca Bonàiti -. Facendo ciascuno, con responsabilità e realismo, il proprio compito”. Bonàiti identifica alcuni buchi neri della competitività, sui quali agire: produttività, costo del lavoro per unità di prodotto, scarsa presenza nei settori hi-tech. Ma anche ritardo nelle liberalizzazioni, che tiene in vita rendite di posizione che ingessano il Paese e generano costi insostenibili per imprese e cittadini. Alle cause delle difficoltà e alle strategie per superarle, Unindustria Padova dedica l’Assemblea 2005. Con un forte richiamo alla politica a “liberarsi da una conflittualità permanente che allarga il solco con il Paese reale”, e ad adottare “una terapia d’urto che accresca subito la competitività e favorisca un rilancio dei consumi”. Ma è sul sistema produttivo e sulla sua “obbligata metamorfosi”, che il leader degli industriali padovani appunterà l’analisi. Partendo da un fatto: “Il nostro modello ha finito un ciclo. Le radicali discontinuità nel quadro macroeconomico e nei fattori competitivi richiedono di andare ‘oltre’ il tradizionale made in Italy, mettendo a punto nuovi vantaggi comparati”. Bonàiti ne sottolinea tre: “Tecnologia e conoscenze, dimensioni, internazionalizzazione”. “E’ ormai assodato che la piccola impresa è in affanno nella nuova economia globale, dove emergono Paesi che competono grazie a livelli di costo più bassi, ed altri che fondano il successo sulla tecnologia. Il modello centrato sui distretti, sull’agilità delle piccole imprese ha urgenza di ristrutturarsi, saldando la tradizionale creatività all’innovazione continua, alle alte tecnologie, alla qualità del capitale umano, a modelli organizzativi e di internazionalizzazione sofisticati”. Ma anche a una cultura di crescita dimensionale, di aggregazioni e allargamento del capitale di rischio. “Ma fino a che punto siamo consapevoli che dobbiamo accelerare sulla strada del cambiamento? Fino a che punto questa consapevolezza è presente negli imprenditori, nel sindacato e in chi ha responsabilità politica nella guida del Paese e delle nostre comunità?”.  
     
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