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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Giugno 2005
 
   
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  L'OSSERVAZIONE SATELLITARE COLMERÀ LE LACUNE DELLA COMPRENSIONE DEL CICLO DEL CARBONIO  
   
   Bruxelles, 15 giugno 2005 - La comprensione degli scienziati del flusso del carbonio tra gli oceani, l'atmosfera, la terra e la biosfera - il cosiddetto ciclo del carbonio - migliorerà nettamente grazie all'introduzione delle tecnologie di osservazione satellitare. Il 6 giugno oltre 60 ricercatori europei, statunitensi e giapponesi si sono riuniti in Italia per un seminario di tre giorni intitolato "Carbon from Space" (Carbonio dallo spazio), organizzato in collaborazione con l'Agenzia spaziale europea (Esa). In quest'occasione sono state illustrate le missioni che verranno lanciate da tutti e tre i partner nei prossimi anni, destinate a tradurre in realtà la misurazione del biossido di carbonio (Co2) dallo spazio. "Le misurazioni satellitari dirette del biossido di carbonio avranno ripercussioni nel campo delle scienze della Terra altrettanto significative di quelle del telescopio spaziale Hubble", afferma Philippe Ciais del Laboratorio francese di scienze del clima e dell'ambiente (Lsce). "Tali rilevamenti ci forniranno un'immagine del tutto nuova di una cosa a noi praticamente quasi sconosciuta, e ci mostreranno il flusso del carbonio attraverso regioni tropicali quali l'America latina e l'Africa, su cui in questo momento non esiste quasi nessun dato". È risaputo che le attività umane - in particolar modo la combustione di idrocarburi che in passato erano racchiusi all'interno della Terra - hanno aumentato in maniera esponenziale i livelli di Co2 atmosferica. Tuttavia, soltanto la metà circa del biossido di carbonio emesso dalle attività umane rimane dov'è, in quanto il resto viene assorbito da "avvallamenti" non identificati presenti sulla terra o sulla superficie degli oceani. Gli scienziati non possono tuttavia essere certi del proseguimento di tale effetto in assenza di una comprensione maggiore della sua distribuzione e della sua entità. Mentre l'osservazione satellitare di un altro gas a effetto serra - il monossido di carbonio - è ormai consolidata, il biossido di carbonio ha una vita più lunga e si miscela bene con l'aria, il che rende molto più difficile la sua osservazione dallo spazio. Le lacune maggiori in termini di conoscenza riguardano la comprensione degli scienziati dello scambio o "flusso" di carbonio che avviene tra la superficie terrestre e l'atmosfera. Ciononostante, durante il seminario è stato rivelato che la Co2 è stata osservata in maniera sperimentale utilizzando sensori a bordo del satellite della Nasa Aqua per la ricerca climatica e meteorologica. Nel prossimo futuro, la capacità degli scienziati di misurare la Co2 dallo spazio è destinata a migliorare in concomitanza con il lancio dell'Osservatorio orbitante del carbonio nel 2007da parte della Nasa, e nel 2008 del Satellite per l'osservazione dei gas a effetto serra (Gosat) da parte dell'Agenzia di esplorazione aerospaziale giapponese (Jaxa). Nel frattempo, all'Esa si stanno prendendo in considerazione proposte di missioni scientifiche per lo studio di vari aspetti del ciclo del carbonio come parte della prossima serie di Earth Explorers. Inoltre, la proposta di una nuova generazione di veicoli spaziali Sentinel comprenderebbe anche satelliti geostazionari e orbitanti per l'osservazione dell'atmosfera. Secondo uno dei partecipanti, Peter Rayner dell'Lsce, il seminario ha rappresentato un'occasione irripetibile per capire quali nuovi tipi di dati correlati al carbonio verrebbero messi a disposizione grazie alla tecnologia satellitare, garantendo il coordinamento della attività a terra volte a sostenere e a convalidare tali missioni, e l'individuazione delle lacune che restano da colmare in futuro nel campo della conoscenza. "I nuovi veicoli spaziali si affidano alla luce solare riflessa, per esempio, ma il ciclo del carbonio non si interrompe quando le aree in questione sono avvolte nell'oscurità", ha concluso. "Dovranno essere sviluppati altri metodi per migliorare la conoscenza". Http://www.congrex.nl/05c21/  
     
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