Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Giugno 2005
 
   
  Pagina3  
  TV E MINORI: MDC DENUNCIA SPOT SU ALCOLICI TRASMESSI DA ITALIA UNO IN ORARI A RISCHIO. SEGNALAZIONE ALL’AGCOM E AL COMITATO TV E MINORI  
   
  Roma, 16 giugno 2005 - Il dipartimento Junior del Movimento Difesa del Cittadino ha protestato presso l’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni e ha inviato ieri una segnalazione al Comitato Tv e Minori richiedendone l’intervento, per la trasmissione di spot che pubblicizzano alcolici mandati in onda lunedì e martedì sera alle 20 su Italia Uno, cioè in un orario in cui anche giovani e giovanissimi guardano la tv. “È scorretto trasmettere pubblicità che promuovano l’uso di alcol, soprattutto in orari in cui i minori possono assistere alle trasmissioni – ha detto Lucia Moreschi, responsabile del Dipartimento Junior di Mdc. Scorretto l’orario di trasmissione deciso dall’emittente, anche se la fascia protetta termina alle 19, e scorretto anche il contenuto del messaggio: si inizia lunedì pubblicizzando alle 20 una nota marca di rum che suggerisce esplicitamente di ricorrere all’alcol come sedativo di una modesta delusione, e si finisce ieri sera dalle 20 alle 20:40, con la trasmissione di spot di due marche di birra, una sambuca e una vodka. Le birre suggeriscono di vivere o ‘solo’ esistere, la sambuca ti ‘aiuta’ a digerire, la vodka… ti ‘aiuta’ a meglio inserirti nella festa”. “Ci sembra assolutamente schizofrenico da parte delle aziende televisive – continua Moreschi - impegnare risorse in campagne di sensibilizzazione sociale sul grave problema dell’abuso di alcol tra i giovani, e poi consentire la messa in onda di spot, in fasce orarie a rischio, che incentivano il consumo di alcolici ai giovani stessi”. “Il tipo di messaggio e l’orario in cui è stato trasmesso lo spot – ricorda ancora Moreschi - contrasta con ciò che è scritto non solo nella Convenzione Onu 1989, ma anche con quanto citato nelle premesse del Codice di autoregolamentazione Tv e minori in cui si sottolinea che le imprese televisive ‘ritengono opportuno impegnarsi a uno scrupoloso rispetto della normativa vigente a tutela dei minori, ma anche a dar vita ad un codice di autoregolamentazione affinché il bambino sia protetto da informazioni e materiali dannosi al suo benessere (art. 17)’”. Anche il Codice di autoregolamentazione in materia di Pubblicità al punto 4.1, conclude poi Moreschi, dice che “le imprese televisive si impegnano a controllare i contenuti delle pubblicità e a non trasmettere pubblicità e autopromozioni che possano ledere l’armonico sviluppo della personalità dei minori o che possano costituire fonte di pericolo fisico o morale per i minori stessi”.  
     
  <<BACK