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Notiziario Marketpress di
Venerdì 17 Giugno 2005
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Web moda & tendenze |
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LA BUONA VACANZA FA VENDERE IL MADE IN ITALY GLI STRANIERI APPREZZANO LA MODA ITALIANA PERCHÉ AMANO, PRIMA DI TUTTO, I LUOGHI CHE SOGNANO DI VISITARE E LO STILE DI VITA. TURISMO, CULTURA E FASHION DEVONO RIENTRARE IN UNA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE NAZIONALE
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L’immagine della moda italiana, più di quella americana e francese, è determinata dalla percezione dei luoghi e di uno stile di vita fortemente legato al territorio, alla storia, ai mestieri. A determinare il desiderio per il Made in Italy è ancora l’idea della dolce vita italiana, secondo un’indagine svolta da Erica Corbellini e Stefania Saviolo del Master in fashion, experience and design management (Mafed) su un campione di 400 studenti stranieri tra i 20 e i 30 anni che, negli ultimi due anni, hanno studiato management della moda all’Università e alla Sda Bocconi. L’immagine archetipa dell’Italia rimane quella, estiva, della Audrey Hepburn di Vacanze romane in giro per Roma su una Vespa. Gli stilisti più attenti se ne sono accorti e, in alcuni momenti, hanno fatto dell’Italia il fulcro della loro comunicazione. “È il caso di Dolce & Gabbana”, ricorda Corbellini, “che, per la prima campagna importante, ambientarono le immagini della collezione, invece che in uno studio fotografico, sullo sfondo dei paesaggi più tipici e nascosti della Sicilia. O di Tod’s: nella campagna pubblicitaria Charming Italian stories il prodotto si specchia nel paesaggio di cui riproduce l’emozionante bellezza: il golfo di Napoli è la cartolina che qualunque straniero vorrebbe spedire a casa”. La rilevazione delle due docenti evidenzia che l’immagine del Made in Usa ruota attorno al valore della democraticità che si traduce, nel mondo della moda, in accessibilità sia in termini di prezzo che di funzionalità. America significa casual. Sono l’esclusività e la distanza da tutto ciò che è comune a caratterizzare l’immagine della moda francese, che si esprime attraverso l’individualismo, la raffinatezza, la provocazione. Il simbolo del Made in France è la couture, che oggi finisce, però, per avere un valore quasi esclusivamente comunicazionale: attraverso le provocazioni delle sfilate si genera un interesse che serve, in realtà, a vendere accessori classici e funzionali. Il Made in Italy si lega invece a concetti come manualità, passione, bellezza e sensualità e sembra essere vissuto, all’estero, come un sogno, che può essere declinato in piccoli piaceri quotidiani. L’estate diventa centrale perché l’apprezzamento di uno stile di vita deriva soprattutto dall’esperienza diretta. “Il Made in Italy va toccato, gustato, vissuto, magari attraverso percorsi turistico-culturali nei distretti, che educhino i turisti-viaggiatori alla grande varietà e alla preziosità intrinseca non ostentativa”, dice ancora Corbellini, che conclude: “La comunicazione del Made in Italy su scala internazionale dovrebbe, quindi, integrare la promozione di moda, design, turismo e gastronomia per proporre uno stile di vita inimitabile perché autentico”.
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