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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 24 Marzo 2004
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MONETE IN MOSTRA ALLA CARIGE - DAL 24 FEBBRAIO AL 24 APRILE 2004, 1400 PEZZI DI STORIA DI GENOVA |
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Genova, 24 febbraio 2004 - Banca Carige metterà in mostra le monete della propria collezione dal 24 febbraio al 24 aprile nell’ambito delle iniziative legate a Genova 2004. La mostra è stata visitata, in anteprima e in forma strettamente privata, dal Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, in occasione del 10° Congresso Atic Forex di sabato 14 febbraio scorso. Carige ha cominciato a collezionare monete antiche negli anni 60, quando in piazza De Ferrari viene collocata la nuova sede. Utilizzato per arredare i locali delle cassette di sicurezze, il primo nucleo originario era costituito da un numero limitato di pezzi. Nel 1973 poi la Banca acquista una parte notevole della collezione numismatica del senatore Gavazzi: 900 monete, con pezzi unici, molto rari. Si aggiungono poi le monete delle zecche delle colonie genovesi e dei feudi imperiali, provenienti dalla collezione Ferralasco. La mostra, allestita nel salone di rappresentanza della sede di Via Cassa di Risparmio 15, comprende 1400 monete della Zecca di Genova e delle colonie orientali e 150 del Regno di Sardegna. Una raccolta tra le più significative con pezzi antichi del periodo medievale, dal 1138, anno in cui l’imperatore Corrado Iii concede alla città il diritto di battere moneta, sino al periodo della Restaurazione, 1814, anno in cui Genova è annessa al Regno di Sardegna e quindi la Zecca genovese chiude i battenti. Sino al 1637 l’iconografia di ogni moneta della Repubblica Marinara, dal genovino, al soldo, ai denari, allo scudo, alla lira è costituita sul rovescio dal nome di Corrado Ii, incoronato re dei romani, Cunradus Ii rex romanorum, in nome dell’imperatore che ha dato alla repubblica di Genova la facoltà di battere moneta in proprio mentre sul dritto da un castello a tre torri simbolo della città. Dal 1637 in poi comparirà sul dritto delle monete l’immagine della Vergine con lo scettro. E’ infatti proprio in questa data che Maria viene incoronata regina di Genova e la città si autoproclama monarchia. Non è più l’imperatore che concede il diritto dell’autonomia monetaria, ma in questo caso il potere arriva simbolicamente dal cielo. In un contesto di diffusa spiritualità, che affonda le radici nelle Crociate, nel Medioevo per continuare nel rinascimento con figure come Caterina Fieschi Adorno, Genova sceglie Maria a capo della nuova realtà politica e si mette sotto la protezione della Vergine. Le monete ne sono una testimonianza evidente. Di lì in poi, sino al 1814, l’iconografia rimarrà quella. E poi sarà la volta delle monete dei Savoia che entreranno a far parte della storia genovese. Carige permette ai visitatori, inoltre, di vedere Genova da un punto di vista diverso, insolito, quello della storia economica della città letta attraverso le monete coniate. Dal momento che le monete sono disposte in ordine cronologico, è facilissimo percepire a vista d’occhio come il potere d’acquisto sia cambiato nei secoli e quindi verificare l’andamento dell’inflazione dal Medioevo all’800. Infatti, la dimensione delle monete è strettamente legata al livello di inflazione di ciascun periodo storico. Nel 780 con una specifica riforma economica e monetaria Carlo Magno introduce la lira, come unità di conto. Suddivisa in 240 denari e in venti soldi. Un soldo corrispondeva a 12 denari. La lira aveva originariamente un determinato peso d’oro o d’argento e, quindi, le prime monete della collezione Carige sono piccolissime. Poi, con i secoli, a causa dell’inflazione le monete diventano sempre più grandi dal momento che per avere lo stesso valore di un soldo del 1100, nel 1600 occorreva molto più oro o argento. Ad un certo punto una moneta arrivò a pesare più di un etto e mezzo d’oro, come nel caso delle 25 doppie del 1636. Le monete più piccole potranno essere ammirate grazie a lenti di ingrandimento che permetteranno di soffermarsi sui più piccoli particolari dei capolavori della zecca genovese.
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