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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Marzo 2004
 
   
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  BILANCIO 2003 DELLA BANCA CARIGE: UTILE NETTO IN CRESCITA A € 106,2 MILIONI (+1,3% SUL 2002)  
   
  Genova, 24 marzo 2004 – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Carige Spa, presieduto dal Dott. Giovanni Berneschi, ha approvato il bilancio 2003, illustrato dal Direttore Generale Alfredo Sanguinetto: l’utile netto della Banca Carige sale a 106,2 milioni, evidenziando un incremento dell’1,3% rispetto al 2002, con un rendimento del patrimonio medio investito (Roae) del 7,6%. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’Assemblea ordinaria degli Azionisti, convocata, in prima convocazione, per il 28 aprile 2004, ed in seconda convocazione per il 29 aprile 2004, la distribuzione di un dividendo di 0,0723 euro per azione ordinaria (valore allineato al 2002) e di 0,0923 euro per azione di risparmio. Il monte dividendi complessivamente ammonta a 83,6 milioni, in crescita dell’11,1% rispetto a quello dello scorso anno. Viene proposta come data di stacco del dividendo il 3 maggio 2004, con pagamento a partire dal 6 maggio 2004. Il conseguimento di tale risultato rappresenta un buon traguardo per la Banca, tenuto conto che l’esercizio è stato caratterizzato da una congiuntura sfavorevole, condizionata dal perdurare della debolezza del ciclo economico, dagli scandali finanziari che hanno riguardato alcuni importanti gruppi industriali italiani e dalla prosecuzione della prolungata fase di flessione dei tassi d’interesse. In questo contesto la Carige, oltre a realizzare risultati reddituali in crescita, ha affrontato una nuova fase nel processo di rafforzamento del Gruppo sul mercato nazionale sottoscrivendo il contratto di compravendita di una quota del capitale sociale della holding Carinord 2 Spa, finalizzata al controllo del capitale della Cassa di Risparmio di Carrara Spa. Coerentemente rispetto alla strategia di crescita attuata negli ultimi anni, Carige ha realizzato un’operazione di rafforzamento patrimoniale che si è conclusa con l’integrale sottoscrizione delle azioni ordinarie ed a risparmio offerte in opzione e delle obbligazioni subordinate ibride convertibili, per un controvalore complessivo di oltre 306 milioni. I principali indicatori gestionali della Carige possono essere così sintetizzati:
Risultati al 31/12/2003 Milioni di euro ............ Valori assoluti Var. % sul 2002
Raccolta totale da clientela 22.792,5 +5,4%
I Impieghi a clientela 9.247,1 ................................... +7,1%
Utile netto 106,2 . +1,3%
Anche per il 2003 si evidenzia l’efficacia della politica di rafforzamento delle società e di sviluppo delle sinergie all’interno del Gruppo promossa dalla Carige negli ultimi anni confermata dai risultati positivi realizzati dalle controllate sia bancarie - Cassa di Risparmio di Savona e Banca del Monte di Lucca (utile netto pari a 19,5 e 2,5 milioni rispettivamente), sia assicurative - Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni – (che hanno conseguito utili rispettivamente pari a 3,8 e 2,7 milioni). L’utile netto consolidato ha evidenziato una crescita del 28,1% salendo a 84,7 milioni. Le strategie Le strategie sviluppate da Carige negli ultimi anni sono state coerenti con l’obiettivo prioritario del mantenimento, nell’ambito del sistema bancario italiano, di una posizione autonoma di rilievo. In particolare nel corso del 2003 l’azione strategica è stata caratterizzata da alcuni eventi fondamentali:l’acquisizione di una quota di Carinord 2 finalizzata ad ottenere il controllo della Cassa di Risparmio di Carrara; l’operazione di rafforzamento patrimoniale; la costituzione della Sgr. Il processo di crescita per via esterna si è consolidato nel corso dell’anno, attraverso la sottoscrizione, nel mese di luglio, del contratto di compravendita mediante il quale Banca Carige e Cassa di Risparmio di Firenze hanno definito l’acquisizione dell’intero capitale sociale della holding Carinord 2 da Banca Intesa, da Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e da Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia. L’operazione, autorizzata da Banca d’Italia nel dicembre 2003 e perfezionata nel gennaio 2004, è finalizzata a pervenire, attraverso successive operazioni di scissione di Carinord 2, al controllo diretto rispettivamente della Cassa di Risparmio di Carrara da parte di Banca Carige (con una quota del 90% del capitale) e della Cassa di Risparmio della Spezia da parte della Cassa di Risparmio di Firenze. Con questa operazione la Carige mira a rafforzare ulteriormente la propria operatività in un’area di interesse strategico, la regione Toscana, dove la Banca è già presente attraverso propri sportelli e la controllata Banca del Monte di Lucca. Nell’ambito di un rafforzamento patrimoniale costante e funzionale a sostenerne adeguatamente i progetti di sviluppo, senza impatti negativi sugli equilibri gestionali, il Consiglio di Amministrazione, in parziale attuazione delle deleghe conferitegli dall’Assemblea straordinaria degli azionisti del 10 settembre 2003, ha deliberato un aumento di capitale a pagamento mediante l’offerta in opzione di azioni ordinarie, azioni di risparmio ed obbligazioni subordinate ibride convertibili, dal 2006, in azioni ordinarie nel rapporto di una azione ogni obbligazione posseduta. L’operazione si è conclusa con l’integrale sottoscrizione per un controvalore pari a circa 306,2 milioni. Per quanto riguarda l’attività di gestione del risparmio per conto della clientela, la Carige, nel luglio 2003, ha costituito la Carige Asset Management Sgr Spa (Carige Am Sgr), avente un capitale sociale di 5.200.000 euro, detenuto per il 99,5% da Banca Carige e per lo 0,5% da Carige Vita Nuova; la Società si propone di raggiungere i seguenti obiettivi: integrare la struttura del Gruppo Carige con un polo di competenze nella gestione del risparmio; - realizzare in autonomia prodotti e servizi di risparmio; recuperare redditività per il Gruppo e contenere i costi per la clientela. La Sgr, che ha ricevuto l’autorizzazione ad operare dalla Banca d’Italia nel gennaio 2004, sarà funzionale al collocamento, attraverso la rete bancaria e assicurativa del Gruppo, i consulenti finanziari ed i canali telematici, di un ampia gamma di prodotti di risparmio gestito. A tale scopo la Società, oltre ad istituire propri fondi comuni aperti, provvederà alla loro gestione, amministrazione e distribuzione. Gestirà inoltre Gpm, Gpf e fondi pensione, oltre ad una quota di portafoglio di proprietà del Gruppo Carige. In prospettiva un’ulteriore area di attività sarà rappresentata dalla creazione di “fondi di fondi” e dallo sviluppo delle Gpm per clientela istituzionale, con particolare riferimento alle Fondazioni bancarie. Nel corso dell’anno la Carige ha dedicato una sempre maggiore attenzione alla ricerca di nuovi spazi di business con l’obiettivo di ampliare le opportunità di creazione di redditività aziendale: in particolare con riferimento all’attività di project financing la Carige ha assunto il ruolo di copromotore, unitamente ad altri partners fra cui Gefip Holding Sa e Ili Spa, nella presentazione di una proposta di finanza di progetto per i collegamenti autostradali Orte-venezia e Catania-siracusa, nonché di una semplice proposta di realizzazione, in attesa di ulteriori elementi da parte degli Enti deputati, per il collegamento tra l'Autostrada A12 e l'Autostrada A7 denominato "Gronda di Levante". I risultati Nel corso del 2003 le quotazioni dei titoli della Banca Carige sono cresciute significativamente, a ritmi anche superiori a quelli già elevati del settore (+30,3% l’indice bancario Mib; +14,5 l’indice Mibtel); l’azione ordinaria, al nono anno di quotazione ufficiale al Mercato dei Titoli Azionari (Mta), a fine anno quotava 2,792 euro, in aumento nei dodici mesi del 35,8%. Anche l’azione di risparmio, ammessa alla quotazione Mta a partire dal 4 dicembre 2002, si è notevolmente apprezzata; a fine anno quotava 3,258 euro, in aumento del 47,4% rispetto al 2002. Il confronto della redditività dell'esercizio 2003 con il 2002 risente di una diversa struttura dei costi e dei ricavi derivante dell'inserimento, a partire dal 31/12/2002, delle 42 filiali acquisite da Capitalia. In particolare i risultati possono essere così sintetizzati: • il margine d’interesse (324,7 milioni, +7%), i ricavi netti da servizi (389,7 milioni; +12,2%) ed i costi operativi (489,9 milioni; +18,7%) registrano una crescita in parte influenzata dalla diversa dimensione aziendale; dal lato dei ricavi, l’incremento è ascrivibile a tutte le componenti ad eccezione dei dividendi che nel 2003 sono influenzati dal nuovo regime di contabilizzazione dei crediti d’imposta. Sul fronte dei costi, gli incrementi più significativi riguardano le rettifiche di valore sulle immobilizzazioni (+35,3%), influenzate dal positivo andamento degli impieghi in leasing. Il rapporto tra i costi ed i ricavi (cost income ratio), normalizzato dagli effetti distorsivi connessi alle modalità di contabilizzazione delle attività del leasing, è risultato pari al 62,7%; le rettifiche e gli accantonamenti (79,4 milioni, +20,5%), sono caratterizzate da un incremento delle rettifiche di valore su crediti (66,8 milioni; +11,9%), che include anche quelle relative alla limitata esposizione verso il Gruppo Parmalat, e degli accantonamenti prudenziali ai fondi rischi (18 milioni; +38,5%) coerente rispetto ad un andamento dell’economia in rallentamento nell’ultimo triennio; l’utile delle attività ordinarie si attesta quindi a 145 milioni (-15,6% sul 2002); la contribuzione straordinaria è risultata pari a 23 milioni, valore quasi raddoppiato rispetto al 2002; tale crescita è determinata, prevalentemente, dai sopravanzi connessi alla cessione di alcune partecipazioni non strategiche; l’utile d’esercizio risulta quindi in aumento (+1,3%) sul 2002, attestandosi a 106,2 milioni. Le Attività Finanziarie Intermediate per conto della clientela (Afi) a fine anno hanno raggiunto i 22.792,5 milioni, registrando uno sviluppo del 5,4% rispetto a fine 2002. Le componenti della raccolta diretta ed indiretta evidenziano crescite piuttosto differenziate e pari, rispettivamente all’8,5% ed al 3,1%, raggiungendo rispettivamente i 10.025,4 milioni ed i 12.767,1 milioni. I crediti verso la clientela raggiungono i 9.247,1 milioni, evidenziando un incremento del 7,1% rispetto al 2002; tale andamento riassume tuttavia una sostanziale stazionarietà degli impieghi a breve termine ( 3.173,4 milioni; +0,8%) mentre il comparto a più lunga scadenza ha registrato una crescita prossima al 10% raggiungendo i 5.771,2 milioni. Nonostante la congiuntura sfavorevole, il portafoglio crediti della Carige evidenzia livelli di rischiosità contenuti, con un rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi netti pari all’1,9%. La rete delle filiali della Carige nel corso del 2003 ha registrato un'apertura a Genova ed una a Monza, che ha portato a 393 il numero complessivo, dopo l’operazione di acquisizione di 42 sportelli dal Gruppo Capitalia avente decorrenza 31 dicembre 2002. A fine anno il personale della Banca Carige è risultato pari a 3.759 unità (3.512 a fine 2002 a cui si sono aggiunti, con decorrenza 1/1/2003, i 371 dipendenti delle filiali acquisite da Capitalia). I mezzi patrimoniali sono saliti a 1.606 milioni (1.369,7 milioni a dicembre 2002) in relazione all’operazione di rafforzamento patrimoniale di fine anno. La Banca rispetta ampiamente tutti gli indicatori di vigilanza attualmente in vigore, sia della Banca d’Italia, sia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd). Il totale dell’attivo del Gruppo Carige ammonta a 15.918,3 milioni; le Afi aumentano nell’anno del 4,9% a 25.690,8 milioni, mentre gli impieghi a clientela, pari a 10.251,3 milioni, registrano una crescita dell’8%. L’andamento dei risultati economici mostra una significativa ripresa del risultato di gestione (+10,9% che si dimensiona in 206,7 milioni); l’utile netto consolidato raggiunge quindi 84,7 milioni evidenziando una crescita del 28,1% sull’utile netto del 2002. Gli sportelli a livello di Gruppo ammontano a 456 unità di cui il 53,5% localizzati in Liguria (meno del 50% considerando i 33 sportelli della Cassa di Risparmio di Carrara). Le agenzie assicurative distribuite su tutto il territorio nazionale, raggiungono le 416 unità. I Bilanci 2003 saranno disponibili sul sito www.Carige.it. L’andamento dei volumi intermediati e dei risultati reddituali della Carige è proseguito in termini positivi anche nel primo bimestre del 2004, confermando le previsioni di budget. In particolare, l’attività di raccolta del risparmio cresce complessivamente ad un ritmo annuo del 5,2% e quella di concessione del credito all’economia sale del 7,2% nei 12 mesi. In occasione della medesima seduta, il Consiglio di Amministrazione ha discusso la “Proposta di autorizzazione all’acquisto ed alla disposizione di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile” che verrà sottoposta all’Assemblea Ordinaria degli Azionisti. Tale proposta riguarda l’autorizzazione all’acquisto fino ad un massimo di n. 111.332.683 azioni della Banca Carige, del valore nominale di 1 euro cadauna (di cui fino a 95.989.751 azioni ordinarie e fino a 15.342.932 azioni a risparmio convertibili, corrispondenti rispettivamente alla decima parte del capitale ordinario e di risparmio). L’autorizzazione richiesta riguarda, inoltre, la possibilità di alienare tutte o parte delle azioni proprie detenute dalla Banca (ordinarie e/o di risparmio). Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre discusso la “Relazione annuale sulla corporate governance”, nella quale viene dato atto delle modalità con cui la Banca ha ottemperato alle disposizioni del codice di autodisciplina delle società quotate.
 
     
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