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Notiziario Marketpress di
Lunedì 20 Giugno 2005
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COMMERCIO ESTERO: GIOVANNETTI (ICE), CONTINUA FASE DI STALLO DEL NOSTRO EXPORT |
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Roma, 20 Giugno 2005 - Nel mese di aprile è continuata la fase di stallo delle nostre vendite verso i paesi dell'Unione europea che rispetto ad aprile 2004 non hanno registrato alcuna variazione. Le perdite in alcuni dei principali mercati di sbocco (Germania -1,2%, Gran Bretagna -4,4%, Paesi Bassi -2,9%) non sono state compensate da un buon andamento in generale verso i nuovi paesi membri. Così Giorgia Giovanetti, responsabile dell'Area Studi dell'Istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice) commenta i dati sulla bilancia commerciale diffusi oggi dall'Istat. Anche considerando gli scambi complessivi, le esportazioni sono aumentate solo dell' 1,6% (a fronte di un 5% nel periodo cumulato gennaio-aprile). In entrambi i casi si tratta di tassi di crescita inferiori quelli registrati dalle importazioni (6,5% nel mese di aprile e 8,2% nei primi quattro mesi). L'effetto sul saldo commerciale è stato sostanziale, con un ampliamento del disavanzo da 2,9 a 5,9 miliardi di euro nel periodo cumulato. Negativa la performance di tutti i settori del "Made in Italy". Ad un trend in calo nei primi mesi dell'anno, si sono aggiunte le variazioni negative dell'agro-alimentare e della meccanica strumentale, che avevano tenuto nei primi tre mesi. La siderurgia continua la sua fase di espansione, anche se a ritmi più contenuti (8,6% contro 16% nel periodo cumulato). Le esportazioni complessive registrano un andamento simile a quello verso i paesi Ue seppure di intensità minore, indicando una migliore performance dei prodotti del Made in Italy nei paesi extra-Ue. La crescita dei valori medi unitari (disponibili solo per il mese di marzo) non ha favorito l'espansione dei volumi. In particolare nel mese di marzo sono state svantaggiate soprattutto le quantità vendute nei i paesi extra-Ue dove i prezzi sono cresciuti più che per i beni venduti nell'Ue. Nel periodo cumulato a fronte di aumenti di prezzo omogenei sono andate meglio le vendite nei paesi extra-Ue.
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