|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 25 Marzo 2004
|
|
|
|
|
|
Pagina1 |
|
|
UN 2003 POSITIVO PER IL GRUPPO BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA. APPROVATO IL PRIMO BILANCIO SOCIALE A LIVELLO DI GRUPPO |
|
|
|
|
|
Verona, 25 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la Relazione sulla Gestione del Gruppo e il relativo Bilancio Consolidato per l’esercizio 2003, il secondo dalla data di costituzione del Banco Popolare di Verona e Novara (Bpvn). I risultati sono positivi e la crescita del Conto Economico in linea con gli obiettivi del Piano Triennale malgrado un andamento dello scenario poco favorevole. Nel corso dell’intero 2003 è proseguito il processo di integrazione: tra i fatti di maggior rilievo, si segnala il completamento, nei tempi previsti dal Piano, dell’unificazione del sistema informatico della Banca Popolare di Novara con quello del Gruppo e la riarticolazione della rete distributiva territoriale che ha coinvolto 153 sportelli: 84 dalla Bpn al Bpvn; 33 da Bpn al Credito Bergamasco mentre quest’ultimo ne ha ceduti 36 allo stesso Bpvn, unitamente al marchio del Banco S. Marco. Il complesso di tale intensa attività organizzativa ha interessato direttamente più di 1.700 persone, oltre il 13% dell’intero personale del Gruppo e, pur dando luogo ad un impegno straordinario, non ha condizionato il raggiungimento dei risultati di crescita programmati. La raccolta diretta consolidata ha raggiunto i 37.588 milioni con un aumento del 6,7% rispetto ai 35.228 milioni risultanti a fine 2002. Al 31/12/2003 la raccolta indiretta a livello di Gruppo ha raggiunto la consistenza di 58.352 milioni con un incremento del 9,1% rispetto all’analogo dato dell’anno precedente pari a 53.468 milioni. Gli impieghi lordi a fine 2003 ammontavano a 32.876 milioni in linea con i 32.866 milioni dell’esercizio precedente. Al netto delle operazioni pronti contro termine l’aggregato ha raggiunto i 32.790 milioni, in crescita dell’1,3%. Il rapporto sofferenze nette/impieghi netti è sceso al 3% rispetto al precedente valore del 2002 pari al 3,1% a conferma del progressivo miglioramento della qualità dei nostri crediti, dato quest’ultimo tanto più apprezzabile in un anno che ha visto il repentino manifestarsi di crisi, di natura non solo industriale, da parte di grandi gruppi manifatturieri e che, sia pur in misura assai ridotta, hanno marginalmente interessato anche il nostro Gruppo. A tale riguardo va rilevato come l’esposizione nei confronti delle società soggette a procedure concorsuali o classificate prudenzialmente a sofferenza del Gruppo Parmalat e Parmatour, pari a circa 32 milioni, rappresenti nel suo complesso lo 0,11% degli impieghi lordi e il relativo rischio risulti già coperto per oltre l’81% da rettifiche di valore già addebitate al conto economico dell’esercizio 2003. Il margine di interesse consolidato di Gruppo si è attestato a 1.195 milioni rispetto ai 1.261 milioni dell'esercizio precedente con una flessione del 5,3% che riflette la riduzione dei tassi intervenuta nel periodo. Le commissioni nette sono state sostanzialmente in linea con l’anno precedente con un consuntivo che, a fine 2003, è risultato pari a 696 milioni rispetto ai 699 milioni di fine 2002. I profitti da operazioni finanziarie sono quasi raddoppiati arrivando alla consistenza di 129 milioni rispetto ai 67 milioni del 2002. L’incremento del 91,5% è stato reso possibile dal forte sviluppo dell’attività di vendita alle imprese clienti di strumenti idonei per la gestione dei propri rischi finanziari e di strutturazione di prodotti finanziari. Il margine dei servizi ha raggiunto i 995 milioni ponendo in luce una crescita dell’8,5% rispetto ai 917 milioni dell’anno prima ed ha quindi più che compensato la riduzione del margine di interesse. Il margine di intermediazione è salito a 2.233 milioni rispetto ai 2.214 milioni del 2002 con una crescita di circa l’1%. I costi operativi, che includono oneri non ricorrenti connessi al processo di integrazione per 30 milioni, sono scesi a 1.339 milioni evidenziando un calo del 2,0% rispetto all’importo di 1.366 milioni che si era registrato a fine 2002 e che includeva oneri non ricorrenti per 23 milioni. Al netto delle componenti straordinarie i costi operativi evidenziano un calo del 2,6%. Incisiva è stata l’azione di contenimento delle spese amministrative che hanno fatto registrare un ammontare di 372 milioni con una diminuzione del 7,1% rispetto ai 400 milioni dell’anno precedente (-5,3% al netto degli oneri non ricorrenti). In evidenza anche l’ammontare delle spese del personale che hanno raggiunto gli 830 milioni rispetto agli 815 milioni di fine 2002, con un aumento del 2%, risultato che va valutato positivamente considerando che sono stati addebitati a tale voce oneri non ricorrenti pari a 12 milioni. Al netto di tale componente straordinaria l’onere per le spese del personale avrebbe espresso un incremento dello 0,9%. Il cost income ratio è ulteriormente migliorato toccando il valore del 59,9% rispetto al 61,7% (rispettivamente il 58,6% e il 60,7% escludendo gli oneri non ricorrenti connessi al processo di integrazione). Il numero medio dei dipendenti è ulteriormente diminuito passando dalle 13.008 unità del 2002 ai 12.781 collaboratori del 2003 pur avendo aperto 12 nuovi sportelli. Il risultato della gestione ha raggiunto la consistenza di 895 milioni ponendo in luce una crescita del 5,5% rispetto a 848 milioni del 2002. Il totale complessivo delle rettifiche di valore su avviamenti, degli accantonamenti per rischi ed oneri, delle rettifiche nette di valore su crediti e delle rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie è ammontato a 246 milioni rispetto ai 277 milioni dell’anno precedente. L’utile delle attività ordinarie è risultato quindi pari a 649 milioni con un aumento del 13,5% rispetto ai 571 milioni di fine 2002. Non può invece essere confrontato l’utile lordo dell’esercizio 2003, pari a 569 milioni, con l’esercizio precedente (760 milioni) a causa del diverso apporto delle componenti straordinarie. L’esercizio 2002 ha beneficiato infatti della plusvalenza di 176 milioni rilevata per effetto della vendita dell’Impresol S.p.a. Mentre l’esercizio 2003 risulta penalizzato dalla integrale rilevazione degli oneri connessi al ricorso al Fondo di Solidarietà del Settore per la realizzazione dell’accordo di accompagnamento alla pensione del personale più anziano, ammontanti a 68 milioni. Il tax rate è del 40,2% grazie principalmente alla rettifica di valore di 102 milioni della partecipazione detenuta nel Credito Bergamasco, effettuata nel bilancio individuale del Banco esclusivamente a fini fiscali. Per le ragioni sopra esposte l’utile netto consolidato del 2003 ammontante a 323 milioni non è confrontabile con i 429 milioni registrati nel 2002. Escludendo le componenti straordinarie e il beneficio fiscale derivante dalla svalutazione della partecipazione nel Credito Bergamasco dai risultati dei due esercizi, l’utile netto consolidato, su basi omogenee, risulta pari a 336 milioni, in crescita del 13,4% rispetto ai 296 milioni dell’esercizio precedente. Alla fine dell’esercizio il numero delle Filiali del Gruppo ha raggiunto la consistenza delle 1.162 unità rispetto alle 1.150 dell’anno precedente. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato il Bilancio della Capogruppo. L’utile netto è pari a 203 milioni dopo i 102 milioni di rettifica di valore della partecipazione nel Credito Bergamasco, l’addebito integrale degli oneri straordinari connessi al ricorso al Fondo di Solidarietà del Settore ammontanti a 23 milioni ed aver utilizzato il Fondo Rischi Bancari Generali per 27 milioni. L’utilizzo del Fondo, a livello consolidato, non determina alcun impatto sull'utile netto del Gruppo in quanto compensato dagli accantonamenti effettuati allo stesso Fondo da Credito Bergamasco e Banca Popolare di Novara. E’ stato poi approvato il I° Bilancio Sociale a livello di Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l’Assemblea dei Soci in prima convocazione, per il 30 aprile e, in seconda convocazione, il 1° maggio prossimo e conseguentemente ha deliberato di proporre un dividendo di 0,40 euro per azione, con stacco cedola n. 2 il 24 maggio e data di pagamento il 27 maggio 2004.
|
|
|
|
|
|
<<BACK
|
|
|
|
|
|
|
|