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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Giugno 2005
 
   
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  DICHIARAZIONE DEI CAPI DI STATO O DI GOVERNO DEGLI STATI MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA SULLA RATIFICA DEL TRATTATO CHE ADOTTA UNA COSTITUZIONE PER L'EUROPA (CONSIGLIO EUROPEO DEL 16/17 GIUGNO 2005)  
   
  Bruxelles, 21 giugno 2005 - Abbiamo proceduto ad un ampio giro d'orizzonte sul processo di ratifica del trattato che adotta una costituzione per l'Europa. Tale trattato è il frutto di un processo collettivo, destinato a fornire la risposta adeguata per un funzionamento più democratico, più trasparente e più efficace di un'Unione europea allargata. La nostra ambizione europea, così proficua per più di cinquant'anni e che ha consentito all'Europa di riunirsi intorno ad una stessa visione, rimane più che mai pertinente. È questa ambizione che consente di assicurare il benessere dei cittadini, la difesa dei nostri valori e dei nostri interessi nonché di assumerci le nostre responsabilità quale attore internazionale di primo piano. Per meglio combattere la disoccupazione e l'esclusione sociale, per favorire una crescita economica sostenibile, per rispondere alle sfide della globalizzazione, per tutelare la sicurezza interna ed esterna, per proteggere l'ambiente abbiamo bisogno dell'Europa, di un'Europa più unita e più solidale. A tutt'oggi 10 Stati membri hanno concluso con successo le procedure di ratifica e hanno così espresso la loro adesione al trattato costituzionale. Abbiamo preso atto dei risultati dei referendum in Francia e nei Paesi Bassi. Riteniamo che tali risultati non rimettano in discussione l'interesse dei cittadini per la costruzione europea. I cittadini hanno tuttavia espresso preoccupazioni e inquietudini di cui occorre tener conto. È dunque necessario intraprendere una riflessione comune a tale riguardo. Detto periodo di riflessione servirà a consentire in ciascuno dei nostri paesi un ampio dibattito, che coinvolga i cittadini, la società civile, le parti sociali, i parlamenti nazionali e i partiti politici. Tale dibattito mobilitante, già in corso in parecchi Stati membri, deve essere intensificato e allargato. Le istituzioni europee dovranno parimenti apportarvi il loro contributo; in tale ambito un ruolo particolare spetta alla Commissione. I recenti sviluppi non rimettono in questione la validità della prosecuzione dei processi di ratifica. Abbiamo convenuto che il calendario della ratifica in vari Stati membri sarà adeguato, se necessario, alla luce di tali sviluppi e in base alle circostanze in detti Stati membri. Ci diamo appuntamento nel primo semestre del 2006 per procedere ad una valutazione globale dei dibattiti nazionali e per decidere sul seguito del processo.  
     
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