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Notiziario Marketpress di
Martedì 21 Giugno 2005
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LA COMMISSIONE EUROPEA AFFERMA CHE ORA SPETTA AGLI STATI MEMBRI E ALLE INDUSTRIE CREARE LE CONDIZIONI PER LE INIZIATIVE TECNOLOGICHE COMUNI (JTI) |
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Bruxelles, 21 giugno 2005 - La Commissione ha individuato in un documento di lavoro dei servizi pubblicato il 10 giugno sei temi potenziali riguardo ai quali potrebbero essere istituite le Iniziative tecnologiche comuni (Jti), ma ha precisato che spetta alle industrie competenti e agli Stati membri creare le condizioni in merito. La relazione, che è stata inoltrata al Consiglio europeo, presenta lattuale situazione relativamente alle piattaforme tecnologiche europee e si sofferma ad analizzare gli approcci per realizzarle, per poi esaminare le opzioni di individuazione e attuazione delle relative Jti. Secondo quanto riportato nella relazione, le piattaforme tecnologiche generalmente "seguono un processo a tre fasi e [...] il completamento di ciascuna rappresenta una condizione imprescindibile per l'attuazione efficace delle fasi successive". Le tre fasi in questione sono: l'individuazione e l'istituzione della piattaforma tecnologica, la definizione di un programma per la ricerca strategica (descritta nel documento come un elemento chiave), e l'attuazione del suddetto programma per la ricerca strategica . Data l'esperienza acquisita fino a questo momento nell'istituzione delle 25 piattaforme tecnologiche attualmente operative in Europa, la Commissione ha individuato una serie di fattori essenziali per il loro sviluppo positivo. Le piattaforme tecnologiche devono essere dotate di una leadership forte che offra la credibilità e l'esperienza necessarie a mobilitare le parti interessate, devono evitare di divenire "vetrine esclusive" di raggruppamenti di settore limitati, e promuovere l'apertura e la trasparenza, devono inoltre avere la libertà di determinare la struttura organizzativa più appropriata, e devono garantire il coinvolgimento impegnato delle autorità nazionali. La Commissione ritiene che il proprio ruolo consista nello stabilire le piattaforme tecnologiche e nell'assicurare che la dimensione europea venga presa adeguatamente in considerazione. Durante la fase di creazione della piattaforma, il principale compito dellEsecutivo sarà promuovere il concetto presso le parti interessate. Una volta sviluppato un programma per la ricerca strategica, la Commissione ne terrà conto quando formulerà proposte per il Settimo programma quadro (7Pq) e appoggerà l'attuazione di quelle parti che corrispondono agli obiettivi della politica europea in materia di ricerca. Per contro, le Iniziative tecnologiche comuni, nel frattempo, possono "essere utili per attuare una parte specifica dell'insieme della piattaforma tecnologica europea". Alla luce di ciò, gli obiettivi primari sono: garantire l'attuazione coerente delle iniziative europee nel campo della ricerca, concentrare gli sforzi su progetti chiave per contribuire a promuovere la competitività europea, e orientare gli investimenti nella ricerca e sviluppo verso soluzioni operative e commerciabili. I criteri per valutare la necessità di una Jti dovrebbero tener conto dell'importanza strategica del tema, delle prove concrete di un valore aggiunto per l'Unione, dell'esistenza di un impegno sostanziale e a lungo termine da parte del settore, e dell'inadeguatezza o altro degli strumenti comunitari esistenti, si legge nella relazione. "Dato lo stadio attuale di sviluppo dei programmi per la ricerca strategica delle piattaforme tecnologiche europee, la Commissione ha individuato sei aree in cui un'Iniziativa tecnologica comune potrebbe rivestire una particolare rilevanza", prosegue la relazione. Le aree sono: idrogeno e celle a combustibile, aeronautica e trasporto aereo, farmaci innovativi, tecnologie nanoelettroniche (2020), sistemi informatici integrati, e monitoraggio globale per l'ambiente e la sicurezza (Gmes). In termini di strutture possibili per le Jti, la Commissione ritiene che si stiano delineando due opzioni che offrono l'equilibrio necessario tra adattabilità e coordinamento. La prima prevedrebbe che la Comunità stessa istituisca una struttura dedicata ai sensi dell'articolo 171 del trattato, ad esempio un'impresa comune, mentre la seconda consisterebbe nell'esplorare altre possibili forme giuridiche, ad esempio un'organizzazione non a scopo di lucro o una società di capitali a ristretta base azionaria. La relazione conclude che le Jti, grazie al sostegno di partenariati ampi e a lungo termine tra pubblico e privato, potrebbero diventare il fiore all'occhiello dei progetti a favore di un'economia europea più dinamica e competitiva. "Spetta ai responsabili dei settori coinvolti creare le condizioni per dimostrare che i programmi per la ricerca strategica che sono stati sviluppati rispondono ai criteri dettagliati di un'Iniziativa tecnologica comune, e che la loro attuazione porterà a risultati realistici concreti che eserciteranno un impatto positivo sulla competitività industriale dell'Europa", aggiunge. La relazione termina affermando: "[Gli Stati membri] sono invitati a riflettere sulla misura in cui possono unirsi alla Commissione per sviluppare ulteriormente il concetto presentato, nella prospettiva di istituire partenariati pubblici-privati nel campo della R&s per promuovere la competitività industriale sotto forma di Iniziative tecnologiche comuni". Http://www.cordis.lu/technology-platforms/
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