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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Giugno 2005
 
   
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  DIANA BRACCO ELETTA PRESIDENTE DI ASSOLOMBARDA "METTERE L'IMPRESA AL CENTRO, È L'UNICO MODO PER RILANCIARE LO SVILUPPO ECONOMICO SIA IN EUROPA SIA IN ITALIA”.  
   
  Milano, 21 giugno 2005 - L'assemblea Generale di Assolombarda ha eletto ieri Diana Bracco Presidente dell'Associazione per il quadriennio 2005-2009. Cavaliere del Lavoro, laureata in chimica e, honoris causa, in farmacia e in medicina, Diana Bracco è Presidente e Amministratore Delegato di Bracco Spa, ed è stata Presidente di Federchimica e Vicepresidente per l'Innovazione e lo Sviluppo Tecnologico di Confindustria. Bracco Spa, storica azienda milanese, è oggi un gruppo integrato internazionale, leader mondiale nelle soluzioni globali per la diagnostica per immagini, con un fatturato di circa un miliardo di euro, di cui oltre il 60% sui mercati esteri. E' presente in 115 paesi e impiega circa 3300 operatori in tutto il mondo, dei quali più di 600 in ricerca, attività nella quale investe oltre il 15% del fatturato di riferimento e vanta un patrimonio di 1500 brevetti in tutto il mondo. Nel corso dell'Assemblea di Assolombarda, a cui hanno partecipato molti protagonisti della vita politica ed economica italiana, Diana Bracco ha affermato: "Mettere l'impresa al centro è l'unico modo per rilanciare lo sviluppo economico sia in Europa sia in Italia. Personalmente metterò l'impresa e il suo sviluppo al centro del programma dei prossimi quattro anni di Assolombarda; al centro delle nostre proposte per il Paese; al centro dell'attenzione della nostra città e del nostro territorio. Il momento economico è molto delicato, ma noi imprenditori non possiamo e non vogliamo rassegnarci a una bassa crescita. Per questo", ha aggiunto, "diciamo che occorre uno sforzo comune per ridare fiducia al Paese e per far ripartire la crescita". "Come imprenditori", ha proseguito Diana Bracco, "dobbiamo rivolgere il nostro impegno a produrre valore e ad alzare la soglia del valore economico e sociale che generiamo. Ciascuno di noi non deve interrompere mai, neppure per un minuto, il suo impegno per migliorare. Dobbiamo ripensare l'organizzazione dell'impresa, cogliere tutte le occasioni per salire la scala delle produzioni più sofisticate. Dobbiamo promuovere cultura manageriale e organizzativa come presupposto per la crescita e la competitività. Dobbiamo imparare a conoscere e utilizzare gli strumenti disponibili, a cogliere le opportunità offerte dai mercati internazionali". Un'altra indicazione forte contenuta nella relazione del nuovo Presidente di Assolombarda, associazione che con le sue oltre 5.800 aziende aderenti è la più rappresentativa del sistema Confindustria, è quella di puntare sull'innovazione e la ricerca. "Fare più ricerca e produrre più innovazione, prima che una questione di risorse, è una questione di atteggiamento verso il futuro", ha detto Diana Bracco. "Mantenere il gusto della sfida è il primo ingrediente per fare innovazione. I nostri giovani devono uscire dall'Italia; ma devono anche avere ottime ragioni per volerci tornare; e, con loro, devono essere attratte le risorse umane più brillanti che oggi preferiscono altre destinazioni. Un paese capace di attrarre ricercatori è un paese in crescita. Dobbiamo poter contare su risorse finanziarie adeguate, nella misura e nelle modalità: logiche di compromesso e di distribuzione a pioggia devono lasciare il passo a merito e capacità di fare rete. Occorre una fiscalità che favorisca il rapporto tra università e impresa, e per questa via incentivi l'autonomia finanziaria degli atenei, prima misura della loro efficienza". Toccando l'importante tema dell'ambiente il Presidente di Assolombarda ha invece affermato: "Dalla mia esperienza di imprenditrice, rilevo che affrontare il tema cruciale dell'ambiente come opportunità di innovazione, e non come vincolo di costo, consente di dare un vantaggio in più alle aziende e un contributo al territorio in cui operano. Non dobbiamo rinunciare a darci obiettivi ambiziosi, anche se con realismo. Auspico che il Governo mantenga gli impegni assunti attivando la Delega per il Riordino della normativa ambientale, che consentirà di razionalizzare le norme riguardanti l'ambiente, e di orientarle alla competitività". Diana Bracco è poi passata ad elencare le condizioni essenziali allo sviluppo e alla crescita delle imprese. "Per competere le imprese hanno bisogno di infrastrutture moderne, adeguate a una domanda di mobilità in rapida crescita e già oggi gravemente insoddisfatta; di energia a costi non penalizzanti per le imprese che devono competere a livello internazionale, e con un mercato regolato in modo chiaro e prevedibile; di meno leggi e più efficienza pubblica, di norme, facili da applicare e da rispettare. I tempi e le procedure della burocrazia costano ogni anno alle imprese 10 miliardi di euro. Come si può crescere, conquistare nuovi mercati, se le imprese devono dedicare tanto tempo e risorse per parlare con la Pubblica Amministrazione"? Si è chiesta Diana Bracco, che poi ha aggiunto: " Per crescere ed essere competitive, alle imprese occorre avere a fianco una finanza efficiente, che sappia valutare la qualità dei progetti industriali, in tutte le fasi di sviluppo dell'impresa. Il sistema delle banche in Italia ha fatto passi avanti negli ultimi anni. Ma abbiamo bisogno di banche più vicine alle imprese per quello che sono e per le esigenze che hanno. Come pure abbiamo bisogno di una presenza maggiore di venture capital, per accompagnare le start up nel loro percorso e per sostenere la ricerca. Un tema, quest'ultimo, rispetto al quale anche le fondazioni bancarie possono svolgere un ruolo importante". "Per facilitare l'attività d'impresa", ha poi aggiunto, "occorre porsi in modo molto serio il problema della politica fiscale e contributiva. Innanzitutto, facendo pagare le tasse a chi non le paga, facendo emergere chi fa concorrenza sleale operando nella troppo vasta "economia sommersa". Poi affrontando l'annoso problema del cuneo fiscale e contributivo. Se in Italia, mediamente, un'impresa paga 193 euro Irap compresa per darne 100 di salario netto, a Milano, data la struttura più elevata delle qualifiche, ne paga 210. Non possiamo più accettare che un costo pesante per le imprese si traduca in un risultato modesto per il lavoratore e in un grande affare per il fisco". Nella sua relazione programmatica, Diana Bracco ha poi auspicato che l'Europa assuma un ruolo politico e di governo, non invasivo, ma determinato. "lo credo che i cittadini europei che in Francia e in Olanda hanno detto "no" alla Costituzione, abbiano detto "no" a un'idea indeterminata di Unione Europea alla quale hanno addebitato solo incertezze e paure. Non credo che abbiano detto "no" all'Europa delle libertà che stiamo costruendo da cinquant'anni. Rimane una domanda forte di Europa. È un appello pressante", ha affermato il Presidente di Assolombarda, "che da Milano, città sempre attenta a questo tema, rivolgiamo all'intera classe dirigente europea. L'europa deve tornare a generare sviluppo, deve porre al centro delle sue politiche la competitività del sistema industriale. Invece, il 40% del bilancio comunitario è destinato a sussidiare l'agricoltura. E la politica della ricerca, ancorata a risorse limitate, non riesce a diventare fattore unificante e di spinta dell'economia del continente. È grave", ha sottolineato, "constatare che l'appuntamento delle decisioni sul bilancio dell'Unione è diventato un'occasione di rinvio, anziché un'opportunità di rilancio". Concludendo la sua relazione Diana Bracco ha, infine, parlato di Milano, affermando che questa è un'area tra le più ricche, solide e intraprendenti d'Europa, e che tanto da e può ancora dare al Paese. Alla società milanese, tra l'altro, appartiene la capacità di integrare culture, provenienze, religioni e censi. Una capacità che, nella storia, si è sempre manifestata in modo concreto e visibile. È un tema di rilevanza europea cui Milano può dare il suo contributo. Occorre quindi partire da questo patrimonio culturale e sociale e da alcune grandi opportunità che offre la città: università, filiera della sanità, giovani e cultura". "L'operazione Fiera Milano è l'esempio del metodo e del risultato. Una sfida vinta all'insegna della "cultura del fare", dove tutti, le Istituzioni nazionali, la Regione Lombardia, la Provincia, le Amministrazioni comunali hanno fatto sistema con la Fondazione Fiera, la Camera di Commercio e il mondo delle imprese", ha auspicato il nuovo Presidente di Assolombarda. "Replichiamo questo modello in altri progetti chiave. Rendiamo più attrattivo e competitivo il nostro territorio. Progettiamo e creiamo nuovo sviluppo per le nostre imprese e il nostro territorio. Sapendo che promuovere Milano vuoi anche dire promuovere l'Italia". "Nel 2004, la crescita del numero delle imprese milanesi è stata particolarmente elevata, raggiungendo il secondo miglior risultato dell'ultimo decennio", ha ricordato Diana Bracco che poi ha aggiunto: "di questo ritrovato slancio imprenditoriale ha beneficiato anche il mercato del lavoro, con un'occupazione aumentata di quasi il 4% nell'ultimo anno. Pur all'interno di una situazione congiunturale critica, che ha creato difficoltà a non poche aziende, dunque, a Milano si è continuato a fare impresa, a creare lavoro qualificato, a rafforzare strategie di crescita. È questo il contributo che l'impresa può dare e che consente di arrivare a traguardi importanti, in un sistema in cui l'integrazione sia il metodo praticato". Alla riunione annuale degli imprenditori milanesi sono intervenuti, oltre a Diana Bracco, Michele Perini, che ha concluso il suo mandato quadriennale alla guida di Assolombarda, il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri Giulio Tremonti e il Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. All'assemblea, tra gli altri, hanno partecipato anche il Ministro per l'Innovazione Lucio Stanca, il Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali Maurizio Sacconi, il Prefetto Bruno Ferrante, i Presidenti di Regione e Provincia Roberto Formigoni e Filippo Penati, il Sindaco di Milano Gabriele Albertini, il Questore Paolo Scarpis e i segretari di Cgil, Cisl e Uil di Milano.  
     
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