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Notiziario Marketpress di
Giovedì 25 Marzo 2004
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BANCA POPOLARE DI VICENZA: APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2003 UTILE NETTO PARI A 77,3 MILIONI DI EURO |
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Vicenza, 25 marzo 2004 - Risultato di gestione pari a 166,25 milioni di Euro (+40% rispetto ai 118,58 milioni registrati nell'anno precedente). Utile netto pari a 77,3 milioni di Euro (in aumento di 0,2 milioni di Euro rispetto all’anno precedente). Proposta all’Assemblea Soci la distribuzione di un dividendo unitario di 0,95 Euro per azione. Incremento degli aggregati patrimoniali ed economici. Risultato di gestione consolidato pari a 137,74 milioni di Euro (+83,3%). Utile netto consolidato pari a 49,37 milioni di Euro (+418%). Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, riunitosi sotto la presidenza di Gianni Zonin, ha approvato il progetto di Bilancio relativo all’esercizio 2003 da sottoporre all’Assemblea dei Soci, in programma a Vicenza il prossimo 24 aprile. Il conto economico presenta un margine di intermediazione pari a 519,94 milioni di Euro, in crescita del 14,1% rispetto all’anno precedente, grazie al progresso del margine da servizi e al brillante utile conseguito nelle operazioni finanziarie. Il margine operativo lordo, dopo un attenta politica dei costi, strada sulla quale la banca si è incamminata con decisione riorganizzando ed ottimizzando le risorse, si è attestato a 232,99 milioni di Euro in aumento del 28,3% rispetto al valore registrato nel 2002. Il positivo esercizio della Banca Popolare di Vicenza si sintetizza nel forte incremento del risultato di gestione, valore legato sostanzialmente alle attività ordinarie caratteristiche dell’istituto, che raggiunge 166,25 milioni di Euro, in aumento del 40% rispetto all’anno precedente. Il dato evidenzia come, pur nella persistente incertezza congiunturale, la Banca Popolare di Vicenza abbia saputo accentuare la propria capacità sia di presidio del proprio mercato sia di sostegno alle economie locali, anche grazie all’efficienza del nuovo modello distributivo che, ad appena un anno dalla sua adozione, ha già prodotto benefici tangibili sia nella relazione con la clientela sia sotto il profilo operativo. Il risultato lordo delle attività ordinarie, ante rettifiche effettuate a fini fiscali, raggiunge 94,76 milioni di Euro, in crescita del 146,5% rispetto a 38,4 milioni di Euro registrati nel corrispondente periodo del 2002. Anche alla luce di questo importante risultato, il Consiglio di Amministrazione, al fine di avvalersi delle opportunità fiscali previste dalle norme vigenti, ha proceduto alla svalutazione per l’importo di 57,8 milioni di Euro della partecipazione detenuta in Bnl, pur confermandone la valenza strategica, e ha così realizzato un beneficio fiscale di circa 16 milioni. Con l’obiettivo di non incidere sull’utile e non alterare la rappresentazione della gestione, l’effetto della svalutazione è stato neutralizzato utilizzando per 41,5 milioni di Euro il Fondo per Rischi Bancari Generali. L’utile netto da ripartire è pari a 77,3 milioni di euro, superiore di 0,2 milioni di Euro rispetto al risultato finale registrato nello scorso esercizio e consente al Consiglio di Amministrazione di proporre all’Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo unitario di Euro 0,95, invariato rispetto all’esercizio precedente. E’ importante sottolineare come tale risultato sarebbe stato ancora migliore se il caso Parmalat non avesse imposto un doveroso atteggiamento di prudenza negli accantonamenti. Si ricorda che il credito commerciale nei confronti della predetta società è stato svalutato del 75%. Nel 2003 l’Istituto evidenzia, a conferma del grado di fiducia riposto nella Banca, un aumento del 12,1% delle masse di raccolta che si attestano a 17.139 milioni di Euro. In particolare la raccolta diretta ha raggiunto i 6.453 milioni di Euro, con un incremento del 9,2%, mentre la raccolta indiretta ha segnato un aumento dell’ 11,1% arrivando a quota 10.243 milioni. Sul fronte degli impieghi, l’attività di sostegno alle imprese ed alle famiglie sul territorio di riferimento è proseguita a ritmi sostenuti. A fine esercizio i crediti verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, hanno raggiunto i 7.897 milioni di Euro con un incremento del 7,9% rispetto all’anno precedente. Gli indici di rischiosità del credito si sono mantenuti su livelli ampiamenti inferiori a quelli medi di sistema, anche se hanno risentito degli effetti della congiuntura economica. Il rapporto fra sofferenze nette e crediti verso clientela è rimasto pressochè in linea con l’anno precedente; il dato passa infatti dall’1,41% del 2002 all’ 1,60% di fine 2003. Il bilancio consolidato registra nel 2003 miglioramenti significativi grazie all’eccellente performance realizzata da Banca Nuova e al positivo consuntivo di attività registrato nell’anno da Cariprato, pur in presenza di impegnativi processi di riorganizzazione e di migrazione informatica. A livello di consolidato il totale massa amministrata perviene a 23.240 milioni di Euro (+29,4%); il totale impieghi netti si attesta a quota 10.743 milioni di Euro (+37,8%). In particolare il risultato di gestione a livello consolidato ha registrato un incremento dell’83,3% rispetto al 2002, attestandosi a 138 milioni di Euro, mentre l’utile netto consolidato ha evidenziato una crescita nei dodici mesi di quasi 40 milioni di Euro passando da 9,5 milioni di Euro dell’esercizio precedente a 49,4 milioni di Euro di fine 2003. “Il Bilancio 2003 e gli ottimi risultati ottenuti – ha affermato il Presidente Gianni Zonin - consentono di guardare con serenità al nostro futuro di Banca autonoma ed aggregante, che è proiettata verso un ruolo di valenza nazionale e resta un solido e sicuro punto di riferimento per l’economia del Nord Est.” “ I risultati ottenuti sia a livello di capogruppo sia a livello consolidato, nonostante l’impegno ad ammortizzare in tempi brevi gli investimenti sostenuti – ha rilevato Divo Gronchi, Direttore Generale dell’Istituto - premiano la strategia di sviluppo dimensionale perseguita dalla Banca. Inoltre sintetizzano in modo efficace gli sforzi profusi negli ultimi due anni per consolidare e razionalizzare la struttura delle Società controllate, e rappresentano un passo concreto verso livelli sempre più soddisfacenti di redditività del Gruppo.”
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