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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Giugno 2005
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  CON CASTELLO DI AMA E PASTA LATINI, A ROMA, NELLA TRATTORIA DI FILIPPO LA MANTIA CICCIO SULTANO A SCUOCHI BATTE GLI AVVERSARI  
   
  Il nono appuntamento di Scuochi ha visto Ciccio Sultano, del ristorante Duomo di Ragusa Ibla “mangiare” Gioacchino Bonsignore, Andrea Golino, Andrea Cuomo e Carlo Raspollini. I quattro giornalisti, in veste di scuochi, sottoponendosi al gioco, hanno scritto, cucinato e servito nell’ordine: la Caponata di melanzana con insalata di polpo; i Rigatoni Senatore Cappelli con pomodori San Marzano gratin, capperi di Pantelleria e mandorle affettate; la Tagliata di chianina con crema al Vin Santo e panzanella di cantuccini e il Flan di ricotta della mamma. Come la volta precedente, l’incontro-scontro si è svolto a Roma, grazie all’ospitalità di Filippo La Mantia, presenti, nel ruolo di padrone di casa Carla Latini, produttrice marchigiana di pasta, Lorenza Sebasti del Castello di Ama e Sara Vitali di Cinquesensi. Scuochi si conferma un gioco che tutti i protagonisti prendono sportivamente sul serio, per la qualità dei piatti proposti, per la serietà mostrata nell’esecuzione e, soprattutto, per il coinvolgimento dello chef. Ciccio Sultano, ha ricostruito ogni ricetta, mettendo in evidenza gli aspetti positivi e suggerendo la sua personale soluzione, a dimostrazione che Scuochi non è un duello accademico tra chef trasformati in critici e giornalisti eletti cuochi, ma una sana occasione per imparare a conoscersi. Tutto ciò esalta l’aspetto umano e mette in secondo piano il ruolo sociale: non si cucina e basta e non si scrive e basta. I giudizi. Iniziamo dalla Caponata di Gioacchino Bonsignore, piatto così siciliano da aprire un’immediata digressione sulle infinite versioni. Ciccio Sultano ha detto: “Ci ritrovo la personalità dell’autore e un forte senso della convivialità. Ma, il polpo, si cuoce solo 15 minuti, lasciandolo nella propria acqua con il limone. L’aceto era troppo forte e, per renderlo più interessante, l’avrei passato sulla piastra, rendendolo croccante”. È stata poi la volta del primo piatto di Andrea Golino così sintetizzato: “Grande presentazione e buon profumo. Un po’ asciutto. Dall’esecuzione si capisce che Golino è allenato. Sbagliato, però, l’uso dei capperi che ha provocato un effetto “sottaceto”. Avrei tostato le mandorle”. Per le pressioni dei commensali, nonostante la posizione salomonica di Sultano, i rigatoni sono risultati vincitori. Il secondo piatto, rappresentato dalla Tagliata, ha sollecitato il seguente commento: “è un buon piatto con cottura perfetta. Ciò nonostante, resta lontano dalle mie corde. È un buon esempio dell’importanza assoluta che ha materia prima” Infine, il dolce di Raspollini, definito in quattro parole: “È molto mamma, casa. Buono. Non avrei messo lo zucchero a velo e manca di una nota croccante”. Negli otto appuntamenti precedenti Scuochi ha ospitato altrettanti “orchi” - Gianfranco Vissani, Claudio Sadler, Nadia Santini, Fulvio Pierangelini, Antonello Colonna, Aimo Moroni, Carlo Cracco, Moreno Cedroni - che hanno fatto festa con trentadue giornalisti. Gli Scuochi si cimentano, ogni volta, anche in un testo consultabile, insieme alle ricette, all’indirizzo http://scuochi.Cinquesensi.it  
     
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