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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Giugno 2005
 
   
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  ARRIVA IL PALAZZO DELL’INNOVAZIONE LOMBARDIA: 23% DELLE IMPRESE ITALIANE, 25% DEGLI ADDETTI, 51,5% DELL’INTERSCAMBIO.  
   
  Milano, 23 giugno 2005 - La Lombardia con le sue 26.374 imprese nei settori innovativi costituisce il 23% del totale nazionale. Il 65% di queste sono concentrate nel settore dell’informatica e attività connesse (17.118), il 21% circa nel comparto degli strumenti di precisione, il 6% nelle telecomunicazioni, 2,6% nella fabbricazione di elaboratori, sistemi e altre apparecchiature informatiche, il 2,1% in ricerca e sviluppo. Milano si conferma centro di gravità lombardo concentrando il 56% delle aziende high tech, segue Brescia 11%, Bergamo 8% e Varese 7%. Varese la città più specializzata nello spazio con 12 aziende dell’aereospazio, 0,7% delle imprese innovative varesine. Brescia più specializzata nei robot l’1,1% del high tech bresciano. Un addetto high tech su 4 è lombardo. Con i suoi 212.789 addetti nel settore tecnologico la Lombardia da sola costituisce il 25,5% di tutti gli addetti nazionali del comparto. Milano da sola concentra il 68% di tutti gli addetti lombardi. Varese, da sola, conta sul 7,5% lombardo e sul 2% circa nazionale. Seguono a pari merito Bergamo e Brescia con il 6% lombardo e con poco meno del 2% nazionale. L’import lombardo high tech pesa, con 23 miliardi e mezzo circa, per il 60% su quello nazionale mentre con 9 miliardi e mezzo circa di export rappresenta il 38% di quello italiano. La Lombardia rappresenta il 51,5% dell’interscambio nazionale del settore. Milano da sola accentra l’87% (circa 20 miliardi e mezzo di euro) di tutto l’import high tech lombardo e ben il 77% dell’export lombardo (circa 7 miliardi e duecento milioni). In Europa la Lombardia pesa sull’interscambio dei 25 più di Polonia, Grecia e Portogallo. E se le imprese sono forti innovatrici (per 80% bisogna innovare continuamente per rimanere competitivi), sono poco organizzate. Tutte le imprese (100%) hanno dichiarato di conoscere le innovazioni da realizzare nei 5 anni successivi. Solo il 10% però sa come finanziarle e solo il 30% pianifica. Ostacoli: mancanza di fondi (42%), risorse manageriali (29%). Emerge dal dossier innovazione della Camera di commercio di Milano e dallo studio della domanda e dei bisogni di servizi a supporto dell’innovazione della Camera di commercio attraverso il Politecnico di Milano, su 10 casi di imprese. Oggi il convegno “Innovare per lo sviluppo” (trasmesso in diretta sul sito della Camera di commercio di Milano www.Mi.camcom.it) con il ministro Moratti, i premi Nobel Mullis e Rohrer, Serageldin, direttore Bibliotheca Alexandrina, l’economista cinese Fan Gang. Conduce Maurizio Costanzo. Il Palazzo dell'innovazione della Camera di commercio di Milano. Per aiutare l’innovazione e la competitività arriva il Palazzo dell’innovazione della Camera di commercio di Milano. Al via un progetto da 8 mila metri quadrati in via Soderini 24, in mezzo al verde, con uffici della Camera di commercio per l’innovazione, centri di ricerca europei, studi brevettuali, società specializzate in trasferimento tecnologico, società di venture capital. Tempi: progettazione per il 2006, realizzazione per il 2008. Modalità: appalto concorso europeo da oltre 20 milioni di euro, finanziato dalla Camera di commercio. Per un investimento complessivo intorno ai 30 milioni di euro. Con comitati di indirizzo e di eccellenza a cui partecipano i principali rappresentanti dell’impresa e della ricerca italiana e internazionale. "La Camera di commercio punta su un progetto innovativo e ambizioso come il palazzo dell’innovazione che non ha pari a livello europeo – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano –. Un progetto che collega mondo dell’università e della ricerca all’impresa. Un contributo concreto con collaborazioni internazionali e nazionali, in un momento di concorrenza sempre più forte, alla competitività delle nostre imprese a partire da quelle piccole e medie”. “Portiamo a Milano la punta avanzata dell’innovazione internazionale per giocare preparati la sfida della globalizzazione – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos azienda speciale della Camera di commercio-. Per un obiettivo importante, che si possa raggiungere grazie alla nuova struttura”. L’indagine sulle imprese. Se le imprese sono forti innovatrici (80% innova continuamente per rimanere competitiva), sono poco organizzate. Tutte le imprese (100%) hanno dichiarato di conoscere le innovazioni da realizzare nei 5 anni successivi. Solo il 10% però sa come finanziarle ed il 60% dichiara di non eseguire studi di fattibilità. Il 70% delle imprese non individua un project manager cui affidare la responsabilità dell’azione e il 60% non definisce un team di progetto. Solo il 30% infine dichiara di pianificare il progetto. E se non si innova abbastanza, perché? Per il 100% delle imprese si poteva innovare di più ma per il 29% ciò non è avvenuto perché non era necessario. Per il restante 71%, la possibile innovazione non è avvenuta per mancanza di fondi ( 42%) o per mancanza di altre risorse, soprattutto manageriali (29%). Per essere competitivi innovare conta, ma non del tutto. Per il 90% conta la qualità. Segue la flessibilità verso il cliente (70%), le nuove tecnologie (20%) e il prezzo (10%).Emerge dal dossier innovazione della Camera di commercio di Milano e dallo studio della domanda e dei bisogni di servizi a supporto dell’innovazione della Camera di commercio attraverso il Politecnico di Milano, su 10 casi di imprese. Il Palazzo dell'innovazione della Camera di commercio. 8 mila metri quadrati in via Soderini 24, in mezzo al verde, con uffici della Camera di commercio per l’innovazione, centri di ricerca europei, studi brevettuali, società specializzate in trasferimento tecnologico, società di venture capital. Tempi: progettazione per il 2006, realizzazione per il 2008. Modalità: appalto concorso europeo da oltre 20 milioni di euro. Per un investimento complessivo intorno ai 30 milioni di euro. Chi partecipa risponde ai requisiti richiesti da un preliminare tecnico. E’ una struttura creata dalla Camera di commercio. Funziona attraverso un comitato di coordinamento interno alla Camera di commercio. Un comitato di indirizzo, a cui partecipano personalità del mondo economico e finanziario italiano, tra cui Elserino Piol, Giampio Bracchi, Renato Ravasio, Mario Boselli, Umberto Paolucci, Francesco Micheli, Umberto Rosa. Un comitato di eccellenza con funzioni consultive di scienziati di rilievo internazionale: Gary Becker, premio Nobel per l’Economia 1992, Fan Gang, direttore istituto nazionale cinese di ricerca in economia, Kary Mullis, premio Nobel per la chimica 1993, Heinrich Rohrer, premio Nobel per la fisica 1986, Ismail Serageldin, direttore della biblioteca di Alessandria. Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese
Province Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese totale Peso su tot
Telecomunicazioni 151 249 60 32 26 15 53 819 47 12 83 1547 5,9%
Strumenti di precisione 467 534 313 150 179 82 158 2758 272 70 483 5466 20,7%
Aereo-spazio 4 2 3 0 1 0 0 16 4 1 12 43 0,2%
Commercio elettronico 9 10 5 2 5 0 2 89 8 1 15 146 0,6%
Fabbricazione di elaboratori ,sistemi e altre apparecchiature informatiche 47 61 42 13 19 9 26 380 30 4 57 688 2,6%
Fabbricazioni impianti per telecomunicazione 14 11 9 3 3 1 5 131 7 2 10 196 0,7%
Fabbricazione installazione robot industriali 7 31 7 5 6 0 2 36 5 2 9 110 0,4%
Informatica e attività connesse 1382 1836 742 325 483 252 401 9900 618 146 1033 17118 64,9%
Ricerca e sviluppo 27 29 20 8 9 7 4 395 23 1 41 564 2,1%
Fabbricazione di prodotti farmaceutici 8 1 3 1 0 3 0 96 3 0 0 115 0,4%
Studi di ingegneria 35 54 16 10 5 4 3 193 16 0 16 352 1,3%
Studi di architettura 2 8 2 1 2 0 1 9 2 0 2 29 0,1%
Totale 2153 2826 1222 550 738 373 655 14822 1035 239 1761 26374 100,0%
Peso su tot 8% 11% 5% 2% 3% 1% 2% 56% 4% 1% 7% 100%
Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati Istat censimento 2001
provincia Numero addetti su totale nazionale su totale lombardo
Bergamo 13055 1,6% 6,1%
Brescia 13397 1,6% 6,3%
Como 6776 0,8% 3,2%
Cremona 3285 0,4% 1,5%
Lecco 4412 0,5% 2,1%
Lodi 2385 0,3% 1,1%
Mantova 2908 0,4% 1,4%
Milano 144654 17,4% 68,0%
Pavia 4348 0,5% 2,0%
Sondrio 1522 0,2% 0,7%
Varese 16047 1,9% 7,5%
Totale Lombardia 212789 25,5% 100,0%
Fonte: Elaborazioni Camera di Commercio di Milano su dati Istat (in euro)
Valore Peso su Lombardia Peso su Italia
Varese import 1.156.170.168 5% 3%
export 783.992.200 8% 3%
Como import 307.541.065 1% 1%
export 118.910.561 1% 0%
Sondrio import 6.744.653 0% 0%
export 32.250.816 0% 0%
Milano import 20.457.140.024 87% 52%
export 7.246.153.155 77% 29%
Bergamo import 545167361 2% 1%
export 340.122.540 4% 1%
Brescia import 114.839.441 0% 0%
export 145.475.868 2% 1%
Pavia import 406.706.686 2% 1%
export 559.839.078 6% 2%
Cremona import 66.135.973 0% 0%
export 20.623.978 0% 0%
Mantova import 33.028.734 0% 0%
export 14.679.188 0% 0%
Lecco import 65.875.303 0% 0%
export 80.891.541 1% 0%
Lodi import 227.403.133 1% 1%
export 102.106.318 1% 0%
Lombardia import 23.386.752.541 100% 60%
export 9.445.045.243 100% 38%
Progetti per l’innovazione: alcuni casi europei Cambridge. Dallo sviluppo della strumentazione scientifica alle applicazioni Cad (Computer Aided Design), Cambridge ha sviluppato una produzione di rete che ha raggiunto il dominio del mercato mondiale con l’industria delle stampanti a getto d’inchiostro. Dagli anni ’80, un centinaio di imprese nascono ogni anno, ma circa 55 chiudono e 30 si trasferiscono. Dal 1999 sono 1.162 le imprese technology-related che impiegano 38.000 persone. Il 35% delle imprese fornisce software. Tra i settori segue la ricerca e sviluppo (10%) prima però per percentuale di occupati. Mentre il biotecnologico copre il 13% delle aziende ed il 23% dell’impiego. Punti deboli: difficoltà a diffondere il processo a livello regionale. L’università. L’università favorisce la creazione di nuova imprenditorialità: ha addirittura rinunciato ai diritti sui brevetti dei propri impiegati. Mondo associazionistico e imprenditoriale. Forte spinta del senso civico: le imprese vogliono dare un contributo al territorio Istituzioni a sostegno del settore. È marginale l’intervento del governo locale e nazionale. Grenoble. Un’industria soprattutto di materiali elettrici e informatici. Con 23.000 dipendenti e un’importante presenza di filiali di gruppi esteri multinazionali. Grandi imprese (con siti di produzione e di ricerca) a cui si aggiungono piccole imprese (lavorano specialmente per la produzione di circuiti integrati per le grandi). L’ambizione: diventare la capitale delle “micronanotecnologie” un progetto promosso dal Commissariato per l’energia Atomica. Punti deboli. Il modello vincente di Grenoble presenta un’eccessiva dipendenza dai fondi pubblici. Sta iniziando a risentire della mancanza di giovani ingegneri e manager proprio nei settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e delle biotecnologie. Università. La presenza di avanzati centri di ricerca universitari, di un sistema di costante formazione del personale che hanno attratto l’insediamento di centri di ricerca privati sono stati i pilastri dello sviluppo del settore digitale. Mondo associazionistico e imprenditoriale. Fondi pubblici che Stato, Regione, Dipartimento e Comune erogano per la creazione di incubatori. Stoccarda. La regione ospita gruppi di produzione hardware e grandi imprese elettriche. Punti di debolezza. La regione non è riuscita a sviluppare un distretto per l’alta tecnologia autonomo. Fallito l’ambizioso progetto Ivss del ’95 per la televisione interattiva, voluto dal Ministero degli affari economici rivolto a grandi compagnie quali Ibm, Hp, Bosch e Telekom. Istituzioni a sostegno del settore. Ministero degli affari economici: dal ’97 è attivo il progetto Vrs, rivolto alle piccole medie imprese con l’intento di favorirne il lavoro in gruppo. L’amministrazione municipale interviene promuovendo lo sviluppo del settore Hi Tech per cercare di far fronte alla crisi del settore automobilistico.
Università e centri di ricerca Mondo associazionistico e imprenditoriale Istituzioni Caratteristiche del settore
Cambridge Università (favorisce lo spin out – creazione di nuove imprese; punto forte: rinuncia sui diritti sui brevetti dell’Università;). Forte spinta del senso civico: le imprese vogliono dare un contributo al territorio -Tecnologie knowledge-intensive
Grenoble Università (ricerca avanzata e formazione personale che attrae anche imprese private e multinazionali) Commissariato per l’energia Atomica e Istituto Nazionale Politecnico (progetto per micronanotecnologie) Incubatori Stato, Regione, Dipartimento, Comune, (partecipano alla creazione di incubatori attraverso fondi di avvio) -Grandi Imprese ( siti di produzione+siti di ricerca) -Piccole imprese (lavorano per le grandi nella ricerca e per la fabbricazione di circuiti integrati) - 23000 dipendenti
Stoccarda Ministero Economia: progetto Ivss dal ’95 per la tv interattiva, rivolto a grandi gruppi Vrs dal ’97 per il multimediale (per favorire gruppi di lavoro) amministrazione municipale (promuove la linea politica: far fronte alla crisi del settore auto promuovendo il multimediale) -Grandi gruppi di produzione hardware -Grandi imprese elettroniche
 
     
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