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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Giugno 2005
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  COGNAC, OSTRICHE, FAGIOLI BIANCHI, PATATE, FORMAGGI DI CAPRA: SONO I GIACIMENTI GOLOSI DEL POITOU CHARENTES  
   
  Speciali i prodotti gastronomici del Poitou-charentes, la regione francese sull’Atlantico. Pineau des Charentes. Il pineau des Charentes si produce mescolando trequarti di mosto di succo di uva fresca con un quarto di acquavite di cognac ad un tasso alcolico inferiore a 60°. L’alcol che impedisce cosi la fermentazione del mosto permette al composto di conservare la sua quantità di zucchero Dopo averlo mescolato energicamente, viene poi stoccato e invecchiato nei barili di quercia. Il pineau si degusta molto fresco, come aperitivo, come vino da dessert o con il melone ed altri frutti Il pineau bianco, più secco, si ottiene da un vitigno soprannominato” Saint-emilion des Charentes” o” folle bianche.” Il pineau rosé, più fruttato, è ottenuto da vitigni rossi, cabernet e merlot. La loro qualità varia in base alla quantità di cognac utilizzato. Le ostriche verdi di Marennes-oléron. I Romani degustavano già le ostriche piatte che all’epoca proliferavano nel bacino di Marennes-olèron. Oggi, le piatte sono state sostituite dalle ostriche di origine giapponese e il bacino di Marennes-oléron con le sue 40 000 tonnellate di ostriche prodotte ogni anno, è il primo per la produzione europea di questi molluschi. Devono il loro sapore al periodo di permanenza nelle “ claires”, le piccole vasche di ingrassamento dove i molluschi affinano la loro carne, prendono il gusto della terra ed acquistano il loro caratteristico colore verde grazie ad un’alga microscopica “il navicule blu”. I marchi rossi indicano una produzione di qualità che comprende diversi” crus”, si differenziano per la durata della loro presenza nel bacino di ingrassamento. Le “fini’ restano un mese, le “speciali” due mesi ed i “germogli” da 4 a 8 mesi; minore è il loro numero nelle vasche, maggiore è la loro carnosità. Tradizionalmente, ad Oléron si mangiano piene con le piccole salsicce al vino bianco, e in Charente accompagnate dai “grillons”. La carne con contorno di verdura. Le mucche della razza “parthenaise” sono riconoscibili dal loro manto color mogano, dai grandi occhi cerchiati di nero, dai muscoli potenti, dalle corna a forma di lira. Producono un latte di eccellente qualità e carne tenera. Poiché questa mucca non produceva grandi quantità di latte, fu abbandonata poco a poco, ma poi salvata dalla scomparsa quando, negli anni 80, si riscoprì la grande qualità della sua carne. L’agnello, il” Diamandin”, assomiglia all’agnello del Poitou-charentes e, come ogni prodotto di qualità, segue le regole molto rigorose dell’allevamento e dell’alimentazione che gli conferiscono un’eccellente qualità. L’agnello con il marchio” Agnello del Poitou-charentes” è la prima marca ovina francese. Il mojhette ricorda agli abitanti del Poitou, nella sua forma, il corpo umile e accartocciato di una religiosa “mougette” in preghiera. Questo fagiolo bianco si trova nell’ovest della Francia; i “mojhettes” devono essere piatti per essere considerati fagioli di qualità. Le patate: Alcmaria, Stellina, Roseval, Charlotte ed Amandine sono le cinque razze appetitose di patate dell’isola di Ré nella categoria patate primizie. La patata di Rè è diventata la prima patata a ricevere recentemente il marchio Aoc. Il suo segreto: un clima dolce, soleggiato, una terra privilegiata, delle regole di produzione rigorose ed un’armonia perfetta con la terra. Rè produce 6 000 tonnellate di patate ogni anno. Un concime minerale, un apporto di varecch ed una studiata irrigazione le conferiscono quel gusto tipico lodato, così particolare dei tuberi. Un vassoio di formaggi: Una varietà di sapori con i formaggi di capra. Una leggenda racconta che il chabichou dei Poitou fu prodotto per la prima volta nel Vii secolo per i saraceni rimasti sul posto dopo la battaglia di Poitiers. La parola” chabi” sarebbe una deformazione della parola araba” chebli” che significa capra. Il palato del consumatore apprezza la sua sottile crosta bianca tinteggiata di grigio blu, la sua pasta bianca al tempo stesso dura e cremosa. Il sapore del formaggio è condizionato dall’abilità manuale del casaro durante la salatura. La stagionatura può durare da 10 giorni a parecchi mesi: così il formaggio acquista, col passare del tempo, un sapore più pastoso e sempre più corposo. Questo formaggio di capra beneficia dì un marchio Aoc. Il Poitou produce altri formaggi tra cui il “caillebotte”, ma anche il formaggio un po’ più grasso di Mothe-saint-héray a forma di Camembert, o il formaggio di Couhé-vérac, di la Crèche, così come i formaggi a forma di cilindro simili al Sainte-maure. Il “broyé del Poitou. Decorata da mandorle sottili, secca, molto croccante, questa torta è farcita di burro e di zucchero cotto con le mandorle e talvolta anche con l’angélique candito. La tradizione vuole che non la si tagli ma che la si spezzi con un pugno secco. Il tortino al formaggio. Questa ricetta contadina risale al tempo in cui il sale, derrata rara e costosa, era utilizzato con parsimonia. All’epoca, il formaggio veniva utilizzato in cucina col caglio o lo si utilizzava per preparare un pasticcio morbido da servire come dessert nel giorno della festa, per evitare di salarlo. Leggero nella sua crosta fresca e croccante, per prepararlo si usa il formaggio fresco di capra, o il formaggio fresco di mucca, misto ad uova, farina, zucchero. Questo tortino al formaggio è stupefacente per la sua crosta in superficie che viene servita quasi bruciacchiata.  
     
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