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Notiziario Marketpress di Venerdì 24 Giugno 2005
 
   
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  TRENTINO / “LA MISURA DEL TEMPO”: IN MOSTRA GLI OROLOGI DI PAPA ALESSANDRO VII CHIGI, MARIA TERESA D’AUSTRIA, SAN FILIPPO NERI, OLTRE 350 PREZIOSI ESEMPLARI DELL’INGEGNO UMANO, UN MAGNIFICO CONNUBIO TRA SCIENZA ED ARTE. DAL 25 GIUGNO AL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO DI TRENTO PER RACCONTARE LA STORIA DELL’OROLOGERIA ITALIANA DAL XV AL XVIII SECOLO  
   
  Gli orologi notturni e silenziosi di papa Alessandro VII Chigi, realizzati a metà ’600 dai fratelli Pier Tommaso e Giuseppe Campani, il celebre orologio astronomico di Maria Teresa d’Austria realizzato nel ’700 dai maestri Borghesi e Bertolla proveniente dal Museo di Storia e Tecnologia di Washington, e ancora l’orologio di San Filippo Neri del Barocci o il preziosissimo orologio da petto in cristallo di rocca realizzato dal Mascarone sul finire del ’500. Sono solo alcuni dei più rari e preziosi pezzi che si potranno ammirare al castello del Buonconsiglio di Trento dal 25 giugno al 6 novembre 2005 nella più completa mostra mai allestita in Europa sulla storia dell’orologeria italiana dalla fine del XIV al XVIII secolo. Oltre 350 pezzi provenienti da prestigiose collezioni private e pubbliche, racconteranno la nascita e lo sviluppo dell’orologio, da quelli solari, agli astronomici, dagli astrolabi alle clessidre, da quelli con automi semoventi a quelli a piano inclinato, a cremagliera, ed ancora i notturni, le pendole, gli orologi a proiezione, quelli da petto o ‘saccoccia’. In mostra sarà anche ricostruito un laboratorio con i relativi strumenti di lavoro, ingranaggi, compassi, frese, libri, prestati dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, appartenuti al maestro orologiaio Bartolomeo Antonio Bertolla (1702–1789). Nove le sezioni della mostra: si inizia con gli orologi solari, realizzati attraverso gli studi della gnomica, la scienza relativa alla rappresentazione della sfera celeste. Saranno esposte meridiane portatili costruite da autori italiani e basate sui differenti principi di costruzione, e alcuni astrolabi, dischi traforati che rappresentano la mappa delle stelle fisse con il polo nord celeste al centro. Nella seconda sezione troveranno posto alcuni prototipi dell’orologio meccanico e fini modelli di svegliatori monastici, orologi che servivano nei monasteri per segnare la cadenza dei servizi religiosi. Nella terza sezione si scoprono i primi orologi pubblici e planetari con indicazioni astrologiche per la popolazione destinati alle torri civiche e agli edifici religiosi. Nella quarta sezione saranno esposti gli automi, tra i più particolari ed accattivanti manufatti della mostra, e i prestigiosi orologi rinascimentali. Gli automi nel ’500 sono oggetti di lusso che rispecchiano l’importanza dell’aristocrazia che incarica ebanisti, orafi e artisti per impreziosirli e decorarli. Nascono gli orologi con sculture di animali che si muovono allo scoccare delle ore. In questa sezione vengono esposti anche gli orologi rinascimentali. Tra i pochissimi orologi italiani da persona di metà ’500 che si sono conservati, in mostra vi è l’orologio di San Filippo Neri realizzato da Giovan Maria Barocci, zio del famoso pittore, e l’esemplare in cristallo di rocca firmato da Giovan Battista Mascarone di Milano. La sesta sezione è dedicata agli orologi notturni: opere d’arte e tecnologia furono costruiti a metà del ’600 per risolvere l’insonnia di papa Alessandro VII Chigi. Il merito spetta ai fratelli Campani che realizzarono un orologio silenzioso e che si poteva leggere anche di notte: sarono il mercurio come forza motrice (per non fare rumore), quindi sfruttarono il principio della lanterna magica per illuminarlo di notte. Alcuni orologi notturni furono decorati da pittori importanti, in mostra quello con la raffigurazione del tempo e le quattro stagioni dipinto dal Maratta. La settima sezione mette in luce le diverse scuole regionali di orologeria del ’700, da Milano a Venezia, Roma,Genova, Napoli e Firenze. L’ottava sezione rappresenta un omaggio alla storia dell’orologeria trentina rappresentata dall’opera del suo più insigne protagonista: Antonio Bartolomeo Bertolla (1702–1789). Sarà esposto il famoso orologio astronomico proveniente da Washington, progettato da Francesco Borghesi (1723–1802) e costruito dal Bertolla per Maria Teresa d’Austria. L’ultima sezione sarà dedicata all’iconografia dell’orologio con una trentina tra incisioni e quadri, soprattutto ritratti, che daranno modo di capire come gli orologi siano diventati nel tempo uno status symbol. Tra le opere più interessanti spiccano il ritratto di papa Alessandro VII Chigi dipinto da Giovanni Battista Gaulli detto il Baciccia (1639–1709), famoso per aver affrescato il soffitto della chiesa del Gesù a Roma, il ritratto del conte Nicola Sederini per mano del celebre pittore Pompeo Batoni (1708–1787), il ritratto di dama con orologio di Alessandro Longhi (1733–1813) e, infine, il ritratto di dama di Lavina Fontana (1552–1614). Il comitato scientifico della mostra è coordinato dal professore Giuseppe Brusa, uno dei massimi esperti di storia dell’orologeria, l’organizzazione della mostra dalla dottoressa Annamaria Marchionne, mentre l’allestimento è curato dall’architetto Michelangelo Lupo. Come negli anni passati il Consorzio artigianato artistico di Trento proporrà, durante il periodo della mostra, particolari oggetti artistici. Saranno messi in vendita articoli che ricorderanno il tema della esposizione. Gioielli, ceramiche, quadri e sculture ispirati dagli orologi, oltre ad una sezione che riprenderà le collezioni del castello. Chi visiterà la mostra “La Misura del Tempo” avrà diritto, presentando il biglietto, ad una riduzione sul biglietto di ingresso presso il Museo Diocesano Tridentino e presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano e viceversa. IL ‘TEMPO’ IN FIERA - Quest’anno il Castello del Buonconsiglio ha siglato un’importante partnership con la Fiera di Bolzano – Messe Bozen; in autunno presso la fiera campionaria di Bolzano il museo sarà presente con una vetrina dedicata alla mostra “La Misura del Tempo” nella quale saranno esposti alcuni preziosi orologi che richiameranno lo splendore dell’antica orologeria italiana. LA MISURA DEL TEMPO, 25 giugno – 6 novembre 2005, Trento – Castello del Buonconsiglio. Orario di apertura: 10/18, chiuso il lunedì. Ingresso: intero 6 euro - ridotto 3 euro. www.buonconsiglio.it  
     
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