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Notiziario Marketpress di Venerdì 24 Giugno 2005
 
   
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  CROCIATE. MITO E REALTÀ UNA MOSTRA INTERNAZIONALE E ITINERANTE ED UN CONVEGNO A LAGOPESOLE SU UN EVENTO STORICO DI GRANDE ATTUALITÀ.  
   
  Il Castello federiciano di Lagopesole (Pz) torna a rivivere l’epopea delle crociate, grazie a due eventi internazionali organizzati dal Dipartimento Attività Internazionali del Consiglio Nazionale delle Ricerche: la mostra “Crociate. Mito e realtà”, inaugurata venerdì 24 giugno e visitabile fino al 23 settembre, e il convegno dal titolo: “Alle origini dell’Europa mediterranea: l’Ordine dei cavalieri giovanniti”, che accompagna l’esposizione nei giorni 25 e 26 giugno. “La Crociata non è solo un evento storico circoscritto al Medioevo, ma un’idea-forza, una categoria dello spirito umano” dichiara il vicepresidente del Cnr, lo storico Roberto de Mattei, “come dimostra il fatto che ancora ai nostri giorni il termine viene utilizzato, sia pure in maniera impropria, per definire ogni manifestazione di ferma opposizione non solo fisica, ma anche culturale e morale ad un avversario ideologico. Accanto a quella esteriore e istituzionale, esiste una dimensione interiore della crociata che la mentalità moderna fatica a comprendere, tendendo ad interpretarla come una copertura di interessi politici ed economici. Eppure molti storici hanno messo in luce come le Crociate, oltre che un’impresa bellica, furono una straordinaria occasione di conversione, nel senso profondo del termine. Uomini di tutte le classi sociali e di ogni lembo d’Europa, rispondendo all’appello della Chiesa, voltarono le spalle alla stabilità della propria vita per prendere la strada dell’avventura e dell’ignoto, non per interessi personali, ma per testimoniare la verità e profondità della propria fede”. Il convegno sull’Ordine degli Ospedalieri di San Giovanni, nato nel 1113, mette l’accento sul fondamentale ruolo che esso svolse per la tutela della fede, l’assistenza e la difesa di poveri, malati e pellegrini che si recavano in Terra Santa. L’ordine ha le sue origini nella fondazione dell’Ospedale di Gerusalemme presso la Chiesa di San Giovanni, ad opera dell’amalfitano Gerardo (la croce ottagona dei giovanniti è uguale a quella della Repubblica di Amalfi) e, grazie a donazioni e lasciti, sia nell’Oriente latino, sia in Occidente, creò una rete di accoglienza lungo le principali vie che conducevano al Santo Sepolcro. Nel 1530 l’imperatore Carlo V donò ai cavalieri l’isola di Malta dove l’Ordine si insediò, dopo aver perso numerosi possedimenti, tra i quali Gerusalemme e Rodi, a causa degli attacchi dei musulmani. La mostra “Crociate. Mito e realtà”, che traduce le imprese degli ordini cavallereschi in 116 oggetti - provenienti da 20 Musei e Collezioni private – e pannelli didattici, è stata già presentata a Cipro e ad Atene e dopo Lagopesole, unica tappa italiana, proseguirà per Malta. L’esposizione si lega infatti al progetto dell’Unione Europea “Culture 2000. Incroci: Popoli e Culture in movimento – Cambiamenti nel Mediterraneo dall’Antichità ai Tempi Moderni” e coinvolge cinque Paesi del bacino del Mediterraneo: l’Italia, organizzatore il Cnr, la Fondazione Pierides di Cipro, la Sovrintendenza per i Beni Culturali di Malta, il Centro “Giulio Verne” di Francia e la Grecia. Il Comitato organizzatore e promotore italiano è composto da Maria Eugenia Cadeddu, Virginia Coda Nunziante, Ezio Martuscelli, Nicola Montesano, Antonella Pellettieri e Giampiero Perri. Il visitatore, seguendo un percorso guidato e vivacizzato da simboli araldici e insegne, viene trasportato in una “città fortificata” divisa in sei sezioni: la religione, i Cavalieri di San Giovanni (poi detti di Rodi e, infine, di Malta), gli aspetti militari, i simboli del potere, il commercio, l’economia, la vita urbana e la presenza islamica in Occidente. La mostra si pone quindi soprattutto l’obiettivo di raccontare e descrivere anche gli effetti che le Crociate hanno avuto nel bacino mediterraneo, tramandati da molti oggetti di cultura materiale: architetture militari, grandi castelli, manufatti in terracotta che mostrano la reciproca influenza tra arte islamica e occidentale. Infine, ovviamente, la mostra attesta le tracce rimaste nella storia delle ideologie e della religiosità. Il principale obiettivo della mostra e lo stesso titolo tendono ad assumere un carattere estremamente attuale considerando lo scenario geopolitico, religioso e culturale degli ultimi anni. Il grande pubblico potrà così avere un corretto approccio storico verso un tema che negli ultimi anni e anche di recente è stato spesso trattato – specie dal cinema e dai libri di grande diffusione - in maniera imprecisa e talvolta banalizzante. La mostra si avvale di un sofisticatissimo apporto multimediale che consente al visitatore di vivere proprio tra “il mito e la realtà” il percorso dell’intera epopea. Una sensazione rafforzata grazie anche alla splendida cornice del Castello di Lagopesole, con la suggestione dei cortili, della cappella e delle sale espositive, ricche di elementi artistici ed architettonici federiciani.  
     
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