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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Giugno 2005
 
   
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  ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI FIAT INTERVENTO DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO SERGIO MARCHIONNE  
   
  Torino, 27 giugno 2005 – Presso il Centro Storico Fiat il 23 giugno si è svolta l’assemblea degli azionisti Fiat, di seguito la redazione dell’ Ad Sergio Marchionne: “ Signori Azionisti buongiorno. Come vi ha anticipato il Presidente io vi illustrerò i risultati ottenuti dal Gruppo nel 2004 e quelli conseguiti nel primo trimestre di quest'anno. Concludendo il mio intervento con un breve riepilogo degli obiettivi per i quali stiamo lavorando. Nonostante i molti eventi eccezionali, dalla scomparsa di Umberto Agnelli al totale rinnovo dei vertici aziendali, nel 2004 il Gruppo Fiat ha fatto importanti passi avanti sulla strada del risanamento. 2004 — Fatti salienti: Raggiunti gli obiettivi di Gruppo per il 2004; Risolta la questione "Put option" con Gm; Leadership e cambiamenti organizzativi; Significativi costi di ristrutturazione, in particolare in Fiat Auto; Solida posizione di liquidità a fine periodo (€5,3 mld); Ultimo annodi perdite nette per il Gruppo. Sono stati, infatti, conseguiti tutti gli obiettivi fissati, primo fra tutti quello del break even operativo di Gruppo, raggiunto con un miglioramento di oltre 700 milioni di euro rispetto al 2003. Abbiamo anche ridotto la liquidità assorbita dal funzionamento dell'Azienda che, al netto della cessione dei crediti, è passata da 2,8 miliardi a 700 milioni di euro. Abbiamo registrato un costante progresso delle performance dei nostri business: il break even, infatti, è stato raggiunto dopo otto trimestri consecutivi di miglioramento del risultato operativo. La perdita netta si è ridotta di 400 milioni di euro, a 1,5 miliardi, nonostante 1,6 miliardi di euro di minori proventi non operativi. Abbiamo sostenuto significativi costi di ristrutturazione, in particolare per Fiat Auto. Come sapete, poi, nel febbraio di quest'anno si è conclusa positivamente la vicenda Generai Motors. Fiat ha visto riconosciuto il valore della "put option" incassando 1,56 miliardi di euro, ha riconquistato il completo controllo di Fiat Auto e ha recuperato la propria flessibilità strategica. E' stata, infine, completata la riorganizzazione di Fiat Auto. Abbiamo, infatti, dotato l'Azienda di una struttura più snella ed efficiente e di nuovi quadri dirigenti di vertice, avviando l'indispensabile cambiamento culturale. Fiat Spa, da parte sua, ha iniziato un alleggerimento dell'organizzazione che si è concretizzato in modo significativo nei primi mesi del 2005, favorendo la responsabilizzazione delle persone, la rapidità dei processi decisionali e una più efficace interazione con i Settori. A fine 2004, dopo aver rimborsato prestiti obbligazionari per 2,7 miliardi di euro, il Gruppo disponeva di una buona liquidità, pari a 5,3 miliardi di euro. Una flessibilità finanziaria che è ancora aumentata dopo l'accordo con Gm. In generale riteniamo di poter dire che il 2004, per il Gruppo, è stato l'ultimo anno di perdita netta. Scendendo invece nel particolare, vediamo che in termini di fatturato il Gruppo ha registrato, nel 2004, una crescita del 5,5% rispetto all'anno precedente. A questo miglioramento hanno contribuito tutti i Settori. Fiat Auto ha aumentato i volumi soprattutto grazie ai nuovi modelli, al buon andamento delle vendite in Brasile e al successo dei Veicoli commerciali. Un'importante spinta al miglioramento dei ricavi nel business automobilistico è stata data, nel 2004, anche da Ferrari-maserati che ha fatto registrare una crescita del fatturato del 20%. Cnh ha aumentato i ricavi in dollari del 14,4%. Buono, soprattutto, l'andamento delle vendite sul mercato americano grazie alla nuova gamma di prodotti. Il fatturato di Iveco è aumentato - nel 2004 - del 10%. L'azienda ha saputo beneficiare dell'incremento della domanda in Europa occidentale, mantenendo pressoché invariata la propria quota di mercato. Crescita del fatturato dell'1,4%, infine, anche per la Componentistica. Passiamo ora al risultato operativo del Gruppo, che nel 2004 è stato positivo per 22 milioni di euro. Fiat Auto ha ridotto la perdita operativa di 254 milioni di euro, grazie al miglioramento dei volumi e del mix di prodotti. Sul risultato di Fiat Auto hanno influito positivamente anche la crescita di volumi e margini registrata in Brasile e le riduzioni di costi; in parte assorbite, queste ultime, dalle maggiori spese in ricerca e sviluppo, destinate al rinnovo dei prodotti. Tra gli altri settori principali è da segnalare il forte miglioramento di Cnh e Iveco. L'utile operativo di Cnh, infatti, è salito da 229 a 407 milioni di euro. Grande importanza, per il conseguimento di questo risultato, hanno avuto le efficienze produttive e le sinergie realizzate. Iveco, da parte sua, ha più che quadruplicato il risultato operativo, passando dagli 81 milioni di euro del 2003 ai 357 milioni di euro del 2004. Ii risultato è stato reso possibile, oltre che dalla crescita dei volumi di vendita, anche dai migliori prezzi, ottenuti attraverso un riposizionamento della gamma. Positivo, per 6 milioni di euro, il risultato operativo di Ferrari-maserati, anche se in calo rispetto al 2003 per il negativo effetto del cambio dollaro-euro e per i maggiori costi in Ricerca e Sviluppo. Al raggiungimento del break even operativo hanno contribuito anche i settori della Componentistica: Magneti Marelli con +84 milioni di euro rispetto all'anno precedente; Comau con +30 milioni e Teksid con + 23 milioni. Il risultato netto è migliorato di circa 400 milioni di euro rispetto all'anno precedente, che era stato caratterizzato da proventi straordinari, derivanti da importanti cessioni, tra le quali, in particolare, quelle di Toro Assicurazioni e Fiatavio. Questo progresso si deve, principalmente, al positivo contributo delle Partecipazioni, a una riduzione degli oneri finanziari, a un minore impatto delle spese straordinarie e ad un minor carico fiscale. *** Veniamo, ora, ai risultati del primo trimestre 2005. Prima, però, consentitemi di spendere qualche parola sui nuovi principi contabili internazionali Ias/ifrs adottati proprio a partire da gennaio di quest'anno e che hanno lo scopo di sviluppare standard contabili globali e comparabili. Gruppo Fiat — Adozione degli Ias/ifrs - Adozione obbligatoria per bilanci consolidati a partire dal l° gennaio 2005 per tutte le società quotate in Europa; bilancio d'esercizio a partire dal l° gennaio 2006; I primi risultati pubblicati sulla base dei nuovi standard sono stati quelli consolidati del primo trimestre 2005, con dati comparativi del corrispondente periodo 2004. I principali cambiamenti dovuti all'applicazione degli Ias/ifrs alla contabilità aziendale, sono illustrati sia nell'Appendice della Relazione trimestrale al 31 marzo 2005, di cui già disponete, sia nel sito del Gruppo. Vediamo, ora, i risultati realizzati dal Gruppo nel primo trimestre 2005. Risultati che sono stati pesantemente condizionati dalla forte flessione dei mercati automobilistici. Il fatturato è stato di 10,8 miliardi di euro, in lieve diminuzione rispetto ai primi tre mesi del 2004. I ricavi dei Settori non automobilistici sono cresciuti del 3,2%. Quelli di Fiat Auto si sono ridotti dell'9,3% a causa della forte flessione della domanda e della scelta strategica di ottimizzare i canali di vendita. Nel periodo è migliorato invece, il risultato della gestione ordinaria del Gruppo. Il parametro è quasi raddoppiato, grazie al buon andamento di tutti i Settori e alla riduzione delle perdite di Fiat Auto da 146 a 129 milioni di euro. Il risultato netto è stato positivo per 293 milioni di euro, in crescita di 685 milioni grazie al provento Gm, che nel trimestre ha pesato per circa 540 milioni di euro. Il residuo della plusvalenza, circa 300 milioni di euro al netto delle tasse, verrà contabilizzato nel secondo trimestre. A fine marzo il flusso di cassa delle attività industriali era negativo per 550 milioni di euro. Questo è un effetto dovuto principalmente all'aumento del capitale di funzionamento, che ci aspettiamo di riassorbire nel corso dell'anno, e ai minori volumi di Fiat Auto. Inoltre, le banche finanziatrici hanno confermato la disponibilità a convertire il prestito Convertendo. E quando questo avverrà, unitamente alla cessione definitiva della partecipazione detenuta in Italenergia Bis, il debito industriale netto si attesterà a un po' più della metà del valore del patrimonio del Gruppo. Guardando al quadro d'insieme, dunque, possiamo dire che nei primi tre mesi di quest'anno l'Azienda ha saputo reagire alla forte flessione dei mercati automobilistici, proseguendo sulla via del miglioramento. Da qui la possibilità di confermare tutti gli obiettivi finanziari di Gruppo che ci eravamo dati per il 2005. *** Il rafforzamento sul fronte finanziario ha consentito all'Azienda di concentrarsi sulla parte industriale. In questo campo, nei primi mesi dell'anno abbiamo compiuto alcune scelte operative di particolare valore strategico, che rafforzano la posizione del Gruppo in aree importanti e gli consentono di affrontare il mercato da posizioni più favorevoli. 2005 — Aggiornamento strategico/operativo Costituito il nuovo Settore industriale "Powertrain Technologies"; Costituzione del "Polo sportivo" Alfa – Macerati; Alleanza tra Iveco Finance e Barclays per potenziare i servizi finanziari ai clienti Iveco; Nuovo accordo di cooperazione nei Lcv tra Fiat, Psa e Tofas in Turchia; Significativa riduzione dei costi di struttura di Fiat Auto Incassata la rata finale dell'accordo con Gm il 13 Maggio. Mi riferisco alla nascita di Fiat Powertrain Technologies, che integrerà tutte le capacità innovative e l'esperienza del Gruppo nel settore dei motori e dei cambi. La nuova realtà industriale sarà una delle più importanti del mondo automotoristico, presente in 12 Paesi e con una produzione annua di oltre 2.200.000 motori e circa due milioni di cambi. In febbraio abbiamo avviato la costituzione del polo sportivo Alfa-maserati, trasferendo la proprietà di Maserati a Fiat Spa. Lo scopo è quello di stabilire una stretta collaborazione tecnica e commerciale tra Maserati e Alfa Romeo, per realizzare sinergie e allargare il campo di azione del marchio Alfa Romeo al segmento delle sportive di prestigio. Dall'alleanza tra Iveco e Barclays è nata Iveco Finance Holdings una nuova società che potenzia la già forte offerta commerciale di Iveco ai concessionari e ai clienti finali. Il perfezionamento dell'accordo, avvenuto il primo giugno scorso, ha comportato per Fiat il rimborso di finanziamenti intergruppo per un valore superiore a 2 miliardi di euro, rafforzando ulteriormente la nostra liquidità. In marzo Fiat, Psa Peugeot-citroen e Tofas hanno firmato un accordo per sviluppare e produrre in Turchia un nuovo veicolo commerciale leggero. La Fiat Auto sta completando un significativo riallineamento dei costi diretti e indiretti. Da un Iato, attraverso una razionalizzazione dei costi degli organici che sarà completata nel secondo trimestre e dalla quale prevediamo risparmi per 180 milioni di euro su base annua. Dall'altro Iato, agendo anche sugli altri costi di governance. Ii 13 maggio abbiamo incassato da Gm la parte rimanente del pagamento, pari a 500 milioni di euro. *** Vediamo, ora, nel dettaglio come sono stati ottenuti i principali risultati del primo trimestre 2005, cominciando dal fatturato. La flessione di circa il 2% dei ricavi del Gruppo è stata essenzialmente determinata dal calo del fatturato di Fiat Auto. Grazie alla redistribuzione dei canali di vendita, tuttavia, i ricavi del Settore sono diminuiti del 9% mentre i volumi sono calati di quasi il 12% per la forte contrazione della domanda in Europa Occidentale e in particolare in Italia. In crescita, invece, del 6,5% i ricavi di Ferrari-maserati, soprattutto per i maggiori volumi di vendita realizzati da Maserati sfruttando il successo della Quattroporte. Buone, in termini di fatturato, anche le performance di Cnh, che in dollari ha realizzato un +6% dovuto soprattutto alle maggiori vendite di macchine per le costruzioni. Iveco ha fatto segnare un aumento dei ricavi del 4,8%, nonostante la penalizzazione di uno sfavorevole mix geografico e di prodotto. Il settore Componenti, infine, ha saputo reggere bene alla forte flessione del mercato automobilistico. Per quanto riguarda il risultato della gestione ordinaria di Gruppo, il miglioramento rispetto al 2004 è stato determinato principalmente dalla crescita di Cnh e Iveco e dalla riduzione delle perdite nell'Area Automobili. Il risultato di Fiat Auto, infatti, è stato negativo per 129 milioni di euro contro la perdita di 146 milioni di euro del primo trimestre 2004. I minori volumi di vendita sono stati più che controbilanciati dai benefici derivanti dalle azioni di riduzione dei costi, dai successi sul mercato brasiliano e dall'ottimo andamento dei Veicoli Commerciali. In Brasile, nel primo trimestre di quest'anno, Fiat ha riguadagnato la leadership del mercato con una quota del 24,6%, aumentando le immatricolazioni del 15,8% a fronte di una crescita della domanda di poco meno del 5%. I Veicoli Commerciali Fiat hanno conquistato, nel periodo, il 39,4% del mercato italiano. Quota che in maggio è ancora aumentata, superando il 45%. In riduzione di 2 milioni di euro anche le perdite di gestione ordinaria di Ferrari-maserati, nonostante la penalizzazione dei cambi e le maggiori spese in ricerca e sviluppo. Leggero miglioramento, da 118 a 124 milioni di euro, per Cnh che è stata penalizzata dall'aumento del costo delle materie prime, bilanciato dai migliori prezzi. Il risultato della gestione ordinaria di Iveco è sostanzialmente allineato a quello del primo trimestre del 2004. Il risultato netto registra un miglioramento di 685 milioni di euro e riflette i circa 540 milioni di euro, al netto delle imposte, dei proventi derivanti dall'accordo con Gm. Il risultato ha beneficiato anche di un miglioramento degli oneri finanziari netti per 176 milioni di euro, prevalentemente indotto da aggiustamenti contabili imposti dall'adozione dei criteri Ias/ifrs. Dai dati che vi ho esposto emerge con chiarezza come una parte della Fiat abbia già ampiamente superato il punto di svolta e stia procedendo rapidamente sulla strada del rafforzamento. E' il caso di Cnh e Iveco, impegnate a migliorare fatturato e redditività. Ma è anche il caso dei Settori della Componentistica, le cui performance rimangono buone anche in questa fase che vede tutti i costruttori automobilistici alle prese con un mercato in flessione. Difficoltà, invece, restano ancora per la Fiat Auto che ha già compiuto numerosi passi avanti, ma deve aumentare la sua velocità di recupero. Il rilancio del Settore resta il punto-chiave per l'intero Gruppo. A questo obiettivo stiamo lavorando con la massima intensità. In Fiat Auto, uno dei principali problemi che ci siamo trovati di fronte era quello di una struttura dei costi non adeguata alla reale domanda del mercato. E questo ci ha imposto misure dolorose, ma indispensabili. La riduzione dei costi del personale di circa il 30%, in gran parte già realizzata, porterà un risparmio di 105 milioni di euro nel 2005 e di 180 milioni su base annua. Abbiamo anche rivisto la distribuzione delle spese pubblicitarie, con l'obiettivo di ridurle di 150 milioni di euro già nel 2005. Dalla razionalizzazione degli investimenti in ricerca e sviluppo, infine, ci aspettiamo vantaggi per 200 milioni di euro. Razionalizzazione, nel caso di R&d, ovviamente, non significa spendere meno, ma spendere meglio, focalizzandoci solo sulle iniziative strettamente legate al prodotto e condividendo i costi con gli eventuali partner. Alla qualità della spesa è legato anche l'obiettivo di differenziare le strategie di marketing adottate in Italia e in Europa. Le risorse disponibili devono essere impiegate nel modo più efficace. La chiave di volta per ottenere questo risultato è il rafforzamento sul mercato domestico. Stiamo, perciò, lavorando per sviluppare e migliorare in termini qualitativi la rete di vendita italiana. Le attività sugli altri mercati europei sono state adattate in modo da stabilire una solida base sulla quale costruire le future quote di mercato. Il terzo punto, più che un obiettivo è una necessità. Dovremo, infatti, continuare ad adeguare l'attività produttiva alla domanda, attraverso fermate temporanee degli stabilimenti. Il superamento di questa situazione, attraverso un maggior utilizzo degli impianti, sarà favorito dall'arrivo dei nuovi modelli. Fiat Croma, già commercializzata; Alfa 159 e futura Punto, che saranno in vendita a settembre e Alfa Brera che arriverà sul mercato a novembre. Nell'insieme, tutte le attività di razionalizzazione previste e il parziale contributo che potranno già dare quest'anno i nuovi modelli, ci permettono di confermare l'obiettivo di contenere nel 2005 la perdite di Fiat Auto a 320 milioni di euro, con un miglioramento di circa 500 milioni rispetto al 2004. A questo punto, prima di concludere con le prospettive, vorrei farvi due esempi sull'impatto che ci attendiamo dai nuovi modelli, in termini sia produttivi sia di immagine. Il primo esempio riguarda Fiat Croma, che ha già ricevuto un'ottima accoglienza sia dai media internazionali sia dalla clientela. Per questo modello abbiamo investito, includendo le spese di ricerca e sviluppo, 550 milioni di euro e pensiamo di venderne circa 20.000 nel 2005 e 50-60 mila l'anno, a regime. Ma soprattutto riteniamo che Croma rappresenti un cambio di passo per il marchio in termini di qualità e di posizionamento sul mercato. Con Croma, infatti, Fiat ritorna con autorevolezza in un segmento dal quale mancava fin dai primi anni Novanta e che è il terzo più importante del mercato europeo. A novembre, poi, sarà la volta dell'Alfa Brera, un altro tassello importante per il rafforzamento del marchio. Riassumendo le prospettive per il 2005, possiamo dire che Fiat Auto si è trovata ad affrontare una prima metà dell'anno caratterizzata da condizioni di mercato difficili, soprattutto in Italia. Non ci aspettiamo, quindi, aiuti dalla domanda. Tuttavia nella seconda parte dell'anno, in un mercato ancora molto competitivo, Fiat Auto registrerà un netto miglioramento sia per le azioni intraprese sia per il contributo dei nuovi modelli. Cnh ha come obiettivo una crescita del fatturato, in dollari, del 5%. E questo nonostante il previsto rallentamento della domanda in America Latina. Tutto ciò in un quadro che continuerà a vedere una domanda di macchine per le costruzioni, percentualmente più sostenuta di quella delle macchine agricole e un mercato americano più redditizio di quello europeo. Dai Veicoli Industriali ci aspettiamo una crescita dei ricavi del 2-3%. Riscontriamo inoltre, fin da ora, un sensibile aumento degli ordini rispetto al 2004. Buone, infine, le prospettive per le aziende dell'area componenti, dalle quali ci si attende una crescita di fatturato del 5-6%. Proiettando lo sguardo più avanti, fino al 2007, per vedere la progressione di miglioramento, possiamo dire che il Gruppo conferma gli obiettivi di margine operativo a suo tempo stabiliti. Per Fiat Auto ci attendiamo una riduzione della perdita dagli 820 milioni del 2004 ai 320 milioni di quest'anno, con l'obiettivo di arrivare - nel 2007 - ad un margine operativo tra il 2 e il 4% del fatturato. Cnh nel 2005 dovrebbe realizzare un margine operativo pari al 6 – 6,5% dei ricavi; percentuale destinata a crescere fino al 10% nel 2007. Prevediamo che Iveco chiuda l'esercizio corrente con un margine superiore al 4% e che possa crescere entro i prossimi due anni fino al 7,5%. Il settore Componenti, infine, dovrebbe registrare un lieve incremento del margine operativo quest'anno, per aumentare poi fino al 5 – 7% del fatturato entro il 2007. Riteniamo di poter confermare anche i nostri obiettivi finanziari, che vedete esposti secondo i nuovi criteri contabili. Crediamo, infatti, che il Gruppo possa tornare ad un risultato netto positivo già da quest'anno, grazie al contributo delle componenti straordinarie, realizzando contemporaneamente un cash flow industriale di circa 2 miliardi di euro. Ii 2006, poi, sarà il primo anno in cui l'Azienda conseguirà, senza componenti straordinarie, un utile netto che prevediamo superiore a 700 milioni di euro. L'anno prossimo anche il cash flow operativo di Gruppo dovrebbe essere positivo e il debito industriale netto essere non superiore al patrimonio netto. Nel 2007, infine, crediamo di poter registrare un utile netto di 1,6 — 2 miliardi di euro e un margine operativo del 5-6%. C'è un altro impegno, però, che proprio in questa sede vogliamo ribadire. Ed è quello a ricostruire con ferma determinazione un Gruppo automotoristico forte e capace di generare profitto. E' un obiettivo che ritengo concreto e possibile, sulla base di quanto abbiamo già fatto, di quanto stiamo facendo e di quanto faremo nel prossimo futuro. Abbiamo una leadership forte, con una precisa responsabilizzazione per trasmettere alle persone il necessario senso di urgenza. Abbiamo riconquistato la libertà strategica di sviluppare il business automobilistico con tutta la flessibilità necessaria. Abbiamo identificato con chiarezza tutte le attività che non portano valore aggiunto al Gruppo e stiamo lavorando con grande rapidità ed efficacia per ridurre i costi. Abbiamo una forte gamma di nuovi prodotti. Abbiamo le risorse finanziarie necessarie per gli investimenti dei prossimi anni. Disponiamo, infine, del capitale umano necessario per sostenere la svolta. Una svolta che, ne sono convinto, è a portata di mano! Grazie a tutti per l'attenzione”.  
     
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