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Notiziario Marketpress di
Lunedì 27 Giugno 2005
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VUOTO X PIENO: L'ALLESTIMENTO MADE IN ITALY IN MOSTRA |
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Milano, 27 giugno 2005 - E' dedicata all'allestimento come componente significativa del progetto contemporaneo italiano, ricca di fermenti e stimoli, luogo elettivo di conoscenza e comunicazione, la mostra "Vuoto X Pieno, Architettura temporanea Italiana", organizzata da Asal, l'Associazione Nazionale Aziende Allestitrici di Fiere e Mostre associata a Federlegno-arredo. La mostra, in programma alla Triennale di Milano dal 24 giugno al 19 settembre, è curata da Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servetto, che hanno selezionato una parte dei progetti esposti dalle pagine della rivista "Abitare". Asal propone una mostra che desidera far conoscere in profondità – anche ad un pubblico di non addetti ai lavori - l'allestimento made in Italy, in un viaggio attraverso i progettisti, i marchi, le aziende allestitrici, le opere e i prodotti che ne hanno fatto la storia e che lo hanno reso denso di significati culturali e comunicazionali. Il percorso espositivo si sofferma su fasi e aspetti differenti della storia dell'allestimento italiano. I vari atteggiamenti possibili nell'approccio ad un progetto sono analizzati attraverso otto stanze tematiche, ognuna delle quali è dedicata ad un diverso modo di confrontarsi con gli allestimenti e un diverso modo con cui gli allestimenti - rappresentati da immagini e filmati in scala al vero che restituiscono il senso spaziale ed emozionale di queste imponenti scenografie - si confrontano con lo spazio intorno a sé. Per ognuna delle otto stanze è stato individuato un progetto di un grande maestro che ne illustri in modo esemplare gli aspetti tematici, come se ne fosse l' "archetipo". Ogni stanza è arricchita inoltre da un contributo critico che accompagna il visitatore durante il suo percorso. Il percorso si apre con oggetto, la stanza che pone proprio l'oggetto come tematica principale e che presenta progetti "itineranti", ideati come vere e proprie "machine à montrer". Si tratta di allestimenti composti in modi vari e utilizzabili per vocazione in sedi diverse da quella per cui sono stati prodotti. "Immagine coordinata Arte e città", realizzata da A.g. Fronzoni (Teatro del Falcone, Palazzo Reale a Genova – 1978/1981), è il progetto esemplare per questa stanza. Il testo critico è a cura di Marco Romanelli. Il viaggio negli ambiti tematici degli allestimenti continua attraverso la stanza dedicata all'artificio, grazie al quale gli allestimenti proiettano il visitatore in un mondo diverso e giocoso realizzato attraverso espedienti scenici che creano sorpresa e divertissement. Il progetto scelto per rappresentare questo approccio è "Sezione introduttiva della Xiii Triennale" di Berio, Brivio, Eco, Gregotti, Meneghetti, Stoppini e Vignelli (Milano - 1964). Il testo critico è a cura di Pierluigi Cerri. L'uso grafico delle superfici è determinante negli allestimenti presenti nella stanza successiva, in cui i progetti sono fortemente caratterizzati dall'utilizzo del testo, che diviene elemento fondante per la creazione di un progetto dove la sinergia con il grafico è quindi indispensabile, come accade per la "Sala delle Vernici, Padiglione Montecatini" di Achille e Pier Giacomo Castiglioni (Xxxvii Fiera di Milano - 1959). Il testo critico è a cura di Beppe Finessi. Nella stanza seguente il tema sviluppato è quello della luce e di come lo spazio possa essere percepito e valorizzato attraverso di essa. Come modello per questa tematica è stato scelto "Sezione dedicata alla Montecatini nel Mondo" di Giò Ponti e Costantino Corsini (Padiglione Montecatini, Fiera di Milano - 1961). Il testo critico è a cura di Enrico Morteo. Una percezione più urbanistica dell'allestimento sta alla base della tematica del paesaggio, dove il progetto è costituito da una somma di elementi che interagiscono tra loro per portare ad una ricostruzione dello spazio. L'allestimento "modello" di questa stanza è "Retrospettiva su Alexander Calder" di Renzo Piano – Rpbw (Palazzo a Vela, Torino - 1982). Il testo critico è a cura di Paolo Ferrari. Proseguendo attraverso il percorso espositivo s'incontra la stanza destinata al ritmo, che negli allestimenti proposti è determinato da una serie di elementi che costruendo lo spazio ne definiscono appunto il ritmo, armonico o disarmonico, ma comunque affascinante, come in "Architettura, misura dell'uomo" di Ernesto N.rogers (Ix Triennale di Milano - 1951). Il testo critico è a cura di Gianni Ottolini. E' il costruito il motivo centrale della stanza successiva, dove protagonisti sono gli allestimenti dalle strutture architettoniche molto forti, inscindibilmente legati allo spazio per cui vengono concepiti. Il progetto "archetipo" selezionato per questa stanza è "Vie d'acqua da Milano al mare" di Achille e Pier Giacomo Castiglioni (Palazzo Reale, Milano - 1963). Il testo critico è a cura di Andrea Branzi. Ampiamente utilizzato negli anni sessanta, l'ultimo approccio viene rappresentato nella stanza intitolata "vuoto", che vede la realizzazione di allestimenti minimali, composti da pochi elementi forti, all'interno dei quali il prodotto risulta protagonista assoluto, come l'"Allestimento 'mercato' per Danese" di Enzo Mari (Sede storica della Danese, Milano - 1951). Il testo critico è a cura di Silvana Annichiarico. Oltre alle stanze tematiche, la mostra si sviluppa in una ampia stanza centrale dove numerosi modelli di importanti progetti di grandi maestri sono stati riprodotti dal Laboratorio di modellistica del Politecnico di Milano, mentre grandi proiezioni di allestimenti storici vengono mostrate sulle pareti della stanza. Il viaggio attraverso i protagonisti di questi 60 anni di storia dell'allestimento è completato anche grazie a mappe grafiche dinamiche poste lungo i corridoi esterni della mostra, attraverso cui vengono ripercorsi la cronologia, la sincronia o sinergia tra fermenti, idee, personaggi, prodotti e avvenimenti che hanno fatto la storia dei grandi progetti e dei grandi allestimenti dagli inizi del novecento fino agli novanta. Asal ha quindi progettato una mostra dettagliata e multiforme, che articolandosi in percorsi paralleli guida il visitatore attraverso 60 anni di originale storia dell'allestimento made in Italy.
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