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Notiziario Marketpress di
Lunedì 27 Giugno 2005
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UNIONTRASPORTI CHIEDE DI UTILIZZARE ANCHE LE ALTRE MODALITÀ DI TRASPORTO TURISMO PENALIZZATO DALLA CHIUSURA DEL FREJUS LE AUTOSTRADE DEL MARE: MENO IMPATTO AMBIENTALE E PIÙ SICUREZZA |
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Roma, 27 giugno 2005 - Nove milioni di euro al mese è il costo che il sistema dei trasporti sta pagando per la chiusura del tunnel del Frejus dopo il grave incidente del 4 giugno scorso. Ma ancora nessuno ha calcolato le conseguenze che questa situazione porterà nella stagione estiva, appena iniziata, in termini di turismo e di vacanzieri considerando che il traffico pesante è stato “dirottato” su arterie alternative, primo fra tutti il traforo del Monte Bianco, che sta assorbendo oltre il 70 per cento dei Tir in transito tra il nostro Paese e la Francia. Uniontrasporti, società delle Camere di Commercio, attenta alle problematiche dei trasporti ed in particolare a quelle relative ai valichi alpini, richiama l’attenzione delle autorità nazionali e locali questo aspetto che, se non affrontato in tempi brevi, provocherà livelli critici di traffico in tutta l’area nord-ovest dell’Italia. Se non bastasse i problemi sono anche altri. Un esempio per tutti: il valico del Monginevro ed il Moncenisio, utilizzati da sempre per itinerari cicloturistici, sono ora anche passaggio obbligato per i mezzi pesanti con ripercussioni a livello di impatto ambientale e di sicurezza stradale. Nei giorni scorsi, gli autotrasportatori hanno riscoperto il servizio di ferroutage, cioè il trasporto dei semirimorchi per via ferroviaria, attivo da diverso tempo tra Torino ed Albertville; Trenitalia sta pensando di ampliare il servizio e di prolungare il percorso fino a Novara o Piacenza e fino a Lione. Si è anche tornati a parlare insistentemente dello sviluppo delle autostrade del mare come valida alternativa al trasporto su strada. Gestire l’emergenza è importante, ma pensare ad un assetto del sistema dei valichi meno precario e meno basato sulla gomma lo è altrettanto. In alternativa, una volta riaperto il Frejus si tornerà ad una “normalità” di oltre 8.000 Tir che, quotidianamente, attraversano questo settore del sistema alpino.
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