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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Giugno 2005
 
   
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  "CRISTOFORO DI BINDOCCIO E FRANCESCO DI GIORGIO: DUE BOTTEGHE DI PITTORI SENESI DEL TRECENTO E QUATTROCENTO A CAMPAGNATICO" DI LAURA MARTINI QUARTO VOLUME DELLA COLLANA "I QUADERNI DELLA SOPRINTENDENZA PER IL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E DEMOETNOANTROPOLOGICO DI SIENA E GROSSETO"  
   
  Siena, 27 giugno 2005 - Il “quaderno” è dedicato a due importanti cicli di affreschi in gran parte inediti e scoperti nel corso del recente restauro architettonico dell'antica chiesa di Santa Maria a Campagnatico, borgo medievale vicino a Grosseto. I due cicli pittorici, che si distinguono per la fortunata e inconsueta presenza sulla superficie dipinta della data di esecuzione - 1393 e 1476 - si impongono nel cuore della Maremma tra le più significative espressioni d'arte figurativa senese di quei tempi. Si tratta della completa scopertura delle Storie della Vergine, già note e in parte emerse negli anni 1979-82 nella cappella principale, firmate da Cristoforo di Bindoccio e Meo di Pero e datate 1393. Un'impresa decorativa che ha consentito un ventennio fa di dare un nome a dipinti murali fino a quel momento anonimi e di approfondire oggi la conoscenza di una prolifica bottega senese, che lavora di frequente accanto ad artisti più noti come Bartolo di Fredi e Francesco di Vannuccio e che è caratterizzata da un linguaggio che interpreta in maniera popolaresca e con rustico espressionismo i modelli del primo Trecento senese, quali Ambrogio Lorenzetti e Bartolomeo Bulgarini. Nella cappella a sinistra, adiacente a quella principale inoltre sono stati ritrovati da poco straordinari affreschi quattrocenteschi con la Fondazione di Santa Maria Maggiore, Santi e frammenti di altra scena che reca la data 1476. Qui si avverte in maniera decisa l'influenza dell'arte pittorica senese di quegli anni, specialmente di Lorenzo Vecchietta e di Francesco di Giorgio, entrambi segnati dalla presenza a Siena di Donatello. I caratteri stilistici rinviano a Francesco di Giorgio e alla sua bottega, in particolar modo al più stretto collaboratore di Francesco, già denominato, proprio per il rapporto privilegiato con il maestro, 'Fiduciario di Francesco'. Francesco di Giorgio, che aveva stretti rapporti con Campagnatico per aver sposato in prime nozze nel 1467 Cristofana di Cristofano, forse per i gravosi impegni di lavoro già assunti, o anche per assolvere più stimolanti commissioni, pare aver lasciato la realizzazione dell¹impresa maremmana proprio al suo più fedele esecutore.  
     
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