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Notiziario Marketpress di
Martedì 28 Giugno 2005
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UNIVERSITÀ: "STIAMO TRACCIANDO UN NUOVO CORSO", DICHIARA IL COMMISSARIO FIGEL' |
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Bruxelles, 28 giugno 2005 - Le iniziative intese al miglioramento delle università europee stanno modificando le priorità, ha dichiarato Ján Figel', Commissario europeo responsabile dell'Istruzione, la formazione, la cultura e il multilinguismo. "Stiamo tracciando un nuovo corso" ha affermato. "Nel passato, la nostra azione si è incentrata sulla mobilità; adesso, l'enfasi è stata spostata verso il cambiamento strutturale e le riforme a livello nazionale e istituzionale". Il Commissario ha sottolineato non solo il fatto che tali riforme si rivelano adesso essenziali in relazione alle nuove sfide che le università europee devono affrontare, ma anche la necessità di realizzarle a livello nazionale. La sfera di competenza della Commissione europea non comprende l'istruzione e la formazione. Le università europee devono affrontare la concorrenza globale e stanno perdendo terreno rispetto a numerosi istituti che si trovano al di fuori del continente. Ad avviso del Commissario Figel' gioca a sfavore del sistema europeo una serie di punti deboli, fra cui un'eccessiva regolamentazione, l'esistenza di un unico modello di università, la grave mancanza di finanziamenti sia a livello di istruzione superiore che di ricerca, la frammentazione in piccoli raggruppamenti, il relativo isolamento dall'industria e dalla società e le insufficienti prospettive d'impiego per i ricercatori. La Commissione ha proposto una serie di riforme volte a controbilanciare questi punti deboli sotto tre aspetti: attrattiva, gestione e finanziamenti. Per quanto riguarda l'attrattiva - con il fine precipuo di attirare i migliori intellettuali, scienziati e studenti di tutto il mondo - la Commissione raccomanda il riconoscimento dei titoli di studio in Europa e nel resto del mondo e una maggiore corrispondenza dell'offerta formativa alle esigenze del mercato del lavoro. In merito alla gestione, la Commissione ha intenzione di modificare "quelle regole che vanno contro la modernizzazione e l'efficienza", ovvero ridurre il numero dei corsi definiti su base nazionale affinché sia più facile per le università rispondere alle esigenze locali o regionali e fare delle università datori di lavoro più flessibili, ad esempio facilitando l'accesso alla carriera dei giovani ricercatori. Per quanto riguarda i finanziamenti, il Commissario Figel' ha fatto presente che: "All'attuale livello, la mancanza di fondi costituisce una minaccia diretta alla competitività dell'istruzione superiore e della ricerca europee". La Commissione ha apportato il suo contributo e continuerà ad agire in tal senso, ha dichiarato. Saranno impiegati strumenti quali il Settimo programma quadro (7Pq) e i Fondi strutturali. "[Adesso] è il turno dei governi nazionali e regionali e degli istituti universitari", ha concluso.
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