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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Giugno 2005
 
   
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  IL NOSTRO PAESE È L’OTTAVO PARTNER COMMERCIALE ASSOLUTO DEL CILE E IL SECONDO IMPORTATORE DI PRODOTTI CILENI NELL’UNIONE EUROPEA, DOPO L’OLANDA  
   
  Milano, 28 Giugno 2005 - L’interscambio fra Italia e Cile è in crescita. Nel 2004 l’Italia era l’ottavo partner commerciale assoluto del Cile ed il terzo in Europa, con un interscambio commerciale di 1.784 milioni di dollari (1.340 milioni di dollari d’importazioni e 445 milioni di dollari di esportazioni) e, il secondo importatore di prodotti Cileni nell’Unione Europea, dopo l’Olanda, con una quota del 17,4% nella classifica dei principali importatori del vecchio continente. Il Cile si conferma sempre più interessante come partner per gli investitori italiani, favoriti anche dalla presenza di una forte comunità italiana nel Paese e da molti punti di contatto culturali che si concentrano soprattutto nella tradizione enogastronomica. E’ quanto ha riferito oggi Hugo Lavados, direttore generale di Prochile, l’ente per la promozione delle esportazioni del ministero degli esteri del Cile, giunto a Milano in occasione dell’inaugurazione ufficiale delle serate enogastronomiche cilene che si susseguiranno fino a venerdì agli “Orti di Leonardo” di Milano. Nel presentare i dati più aggiornati sullo scenario economico generale del Cile e, in particolare, sugli scambi commerciali con l’Europa e con l’Italia, Hugo Lavados ha riferito che nel 2004 il valore totale delle importazioni dal Cile, in l'Italia è stato di 1.287 milioni di Euro, contro i 1.017 milioni dell’anno precedente, con una crescita del 26,5% (secondo dati della Banca Centrale cilena le esportazioni in dollari verso l’Italia sono aumentate del 48%). I due principali settori alimentari d’importazione dal Cile in l’Italia sono il pesce e la frutta fresca; nel 2004 hanno raggiunto, rispettivamente, un valore di 23 milioni e 80 milioni di Euro. Hugo Lavados ha precisato che a causa della ridotta disponibilità di pesci nei mari europei ed all’aumento della domanda, l’Italia ha incrementato le importazioni di prodotti di mare dal Cile; gli acquisti riguardano soprattutto crostacei e molluschi freschi, surgelati e soprattutto in conserva (questi ultimi hanno duplicato il valore delle loro esportazioni rispetto al 2003), seguiti da merluzzo, salmone e capesante congelate. Degno di nota il fenomeno dell’aumento della domanda di piatti preparati, soprattutto nel Nord Italia, per cui si profilano grandi opportunità per i prodotti cileni congelati non più solo come “materie prime”, ma come derrate ad alto valore aggiunto. Lavados ha ricordato anche che il Cile (che occupa il sesto posto nella classifica italiana generale dei fornitori esteri di frutta fresca), è il primo Paese fornitore in controstagione per uva, mele e kiwi; è il secondo fornitore per frutti di bosco (more, fragole e mirtilli), al terzo per pere, al quarto per le prugne e al quinto per le ciliegie. Dal 2000 le esportazioni cilene di frutta fresca verso l’Italia sono cresciute ad un tasso medio annuo del 20%, e il numero di varietà esportate è più che raddoppiato. I prodotti che hanno visto una maggior crescita nelle importazioni sono stati i kiwi (+36%) seguiti dalle mele (+14%). Tutto ciò a conferma degli alti standard qualitativi raggiunti grazie anche all’importazione di macchinari agricoli e per la trasformazione alimentare dall’Italia, che nel 2004 hanno raggiunto il valore di 36 milioni di dollari, con un incremento del 27% rispetto al 2003 (dati Prochile-web Comex). Da notare anche la straordinaria crescita d’interesse degli italiani verso il vino cileno come “vino del nuovo mondo”, che rappresenta una “voce” sempre più importante in termini di promozione e di prestigio internazionale. Le esportazioni, dal 2003 al 2004, hanno avuto un incremento, in valore, del 36% passando da 1,8 milioni a 2,4 milioni di Euro. In termini quantitativi, tuttavia, esse rappresentano solo lo 0,13% (dati Vinitaly) dei consumi medi annui di vino in Italia, nella fascia medio-alta del mercato. Attualmente, in Italia sono già ventitré le cantine cilene presenti con i loro vini più pregiati, che hanno riscontrato un ampio successo nell’ultima edizione del Vinitaly oltre ad avere collezionato numerosi altri riconoscimenti internazionali.. A conferma della “vitalità” del comparto agroalimentare cileno e degli alti standard raggiunti anche nel settore degli oleolicolo è da ricordare che alcuni olii extravergine di oliva sono stati premiati, lo scorso anno, al Cibus di Parma e, più di recente, al Sol 2005.  
     
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