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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Giugno 2005
 
   
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  “ALGERIAN WEEK”: L’ALGERIA NEL CUORE DI MILANO E LE OPPORTUNITÀ DEL BUSINESS  
   
  Milano, 29 giugno 2005 - L’evento, promosso dal Ministero del Commercio Algerino, in collaborazione con Promos - Camera di Commercio di Milano Il Comune di Milano, Safex e Mimed, animerà il centro della metropoli lombarda dal 5 all’11 luglio. Attualmente, l’Algeria è in crescita da un punto di vista economico ed organizzativo, grazie soprattutto all’apporto costante di risorse energetiche fondamentali, quali il petrolio ed il gas naturale che le permettono di beneficiare di un bilancio economico sempre attivo; tutto ciò ha naturalmente delle positive ripercussioni sulle politiche di sostegno economico negli altri settori. La settimana milanese “Algerian Week” si snoderà quindi attraverso una serie di appuntamenti che consentiranno di far conoscere meglio agli operatori economici la realtà algerina. Si inizierà il 5 luglio con la Conferenza di apertura “Da Milano ad Algeri”: le opportunità del business algerino” a Palazzo Turati h. 09.30, a cui interverranno esponenti delle istituzioni e delle industria italiana ed algerina. Seguirà l’apertura del “Salone del Commercio e dell’Industria Algerina” presso il Palazzo Mezzanotte (Borsa), dove verranno presentate le opportunità con il Paese. Il 6 luglio, invece, al Palazzo della Borsa dalle h. 10.00 alle ore. 13.00 sarà possibile fissare un appuntamento con una o più imprese algerine (gratuitamente e con il supporto di un interprete). La partecipazione a tutti gli eventi e gratuita. Per informazioni Promos Camera di Commercio di Milano tel. 02. 85155218 5220- 5248- 5374 mediterraneo@mi.Camcom.it
La crescita economica dell’Algeria dovrebbe continuare ad essere guidata dagli investimenti, sia domestici che stranieri, sempre concentrati, per la maggior parte, nel settore degli idrocarburi, dove le prospezioni estere non sono mai state sospese neanche nel difficile decennio d`insorgenza islamica. Forti tassi di crescita sono attesi anche negli investimenti pubblici nazionali, dal momento che la maggior parte delle spese per i primi anni 2000 inserite nell’Economic Recovery Plan (Erp), disposto per il periodo 2001-2004, è stata rivolta a progetti infrastrutturali, oltrechè per l’agricoltura. Somme aggiuntive, peraltro già disposte nel corso del 2003, continueranno ad essere stanziate per la ricostruzione in particolare di case, come conseguenza del terremoto che ha colpito il Paese a maggio del 2003. L’implementazione del programma è stata però piuttosto lenta per molte aree del Paese, a causa degli intoppi burocratici a livello sia locale che nazionale, mentre il governo centrale tenta anche di reperire ulteriore sostegni esterni, nonostante abbia ormai accumulato consistenti beni finanziari dal 1999. A settembre del 2004 il Presidente ha così annunciato un nuovo piano di spesa di 4.000 miliardi di Ad per il periodo 2005-2009, che è finalizzato a venire incontro alle crescenti necessità sociali del paese, paragonato al ben più piccolo piano di spesa di 525 miliardi di Ad per il programma 2001-2004 che non è stato nemmeno speso del tutto. Mentre una parte delle somme rimanenti è stata utilizzata nella campagna per le elezioni presidenziali del 2004, i ritardi di spesa hanno suscitato vaste critiche. Ciononostante i precedenti problemi di erogazione non sono stati risolti, cosicché anche il prossimo pacchetto di spesa potrebbe essere impegnato solo per il 20%. Insieme alla spinta per la ricostruzione, anche la determinazione nel portare avanti i programmi di espansione della produzione di petrolio grezzo, in modo apparentemente indifferente rispetto alle richieste dell’Opec, dovrebbe continuare a guidare la crescita economica, in linea con quanto già avvenuto nel 2003-2004. La forte crescita del Pil è proseguita dunque anche nel 2004, sostenuta in particolare dall’espansione del settore del gas legata al sito di In-salah, entrato a regime proprio a metà del 2004. La produzione petrolifera, dopo una momentanea frenata nel 2004, tornerà ad espandersi ancor più tra il 2005-2006, periodo in cui il governo algerino potrebbe raggiungere il suo target di produzione di 1,5 milioni di barili al giorno. La crescita economica sarà sostenuta in particolare dall’avvio del progetto relativo al gas incentrato a In Amenas, che produrrà circa 9 miliardi di metri cubi di gas all’anno e circa 60.000 barili al giorno di gas liquido. Il gas proveniente dagli impianti di In Amenas saranno trasportati, probabilmente attraverso gasdotti, verso la Spagna e l’Italia. Alcune minacce alle buone prospettive delle esportazioni potrebbero provenire solo da una più debole ripresa nella crescita economica europea, che potrebbe infatti avere un certo impatto sulla domanda di gas algerino, così come da alcuni ritardi nella ricostruzione dagli impianti di gas di Skikda, che sono stati gravemente danneggiati da un’esplosione a gennaio del 2004. Sono anche attesi forti tassi di crescita dei consumi pubblici, poiché il governo tenterà di affrontare il problema degli alti livelli di disoccupazione creando posti di lavoro nel settore pubblico ed aumentando i salari del settore pubblico. Questo aiuterà la fiducia dei consumatori, e avrà una certa influenza anche nell’allentamento delle violenze islamiche. I consumi privati saranno invece sostenuti dalle forti entrate agricole, grazie ai buoni raccolti che sono attesi. La crescita degli investimenti rimarrŕà forte, sostenuta dall’espansione di settori come le telecomunicazioni, l’energia, l’acqua e gli idrocarburi. Considerato questo trend, la crescita economica, dopo un incremento del Pil stimato nel 2004 intorno al 6,6%, resterà robusta che nel 2005 e nel 2006, rispettivamente al 8,3% e al 7,5% (leggermente in discesa come riflesso del probabile declino dei prezzi del petrolio). Infine l’Algeria, come conseguenza del suo impegno riformista, continuerà a ricevere un forte supporto dall’estero, sia da parte dell’Unione Europea, con la quale continua ad essere implementato l’Accodo di Associazione, che da parte degli Usa.
 
     
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