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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 29 Giugno 2005
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IMMUNITÀ E STATUTO DEI DEPUTATI EUROPEI: ACCORDO IN VISTA |
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Bruxelles, 29 giugno 2005 - Il Parlamento esaminerà la relazione di Giuseppe Gargani (Ppe/de, It), approvata a larga maggioranza dalla commissione giuridica da esso presieduta, che appoggia la proposta di compromesso del Consiglio sullo statuto dei deputati. Se la Plenaria sottoscrive l'accordo sarà possibile chiudere la procedura sotto Presidenza lussemburghese. La proposta prevede di fissare a 7.000 euro lo stipendio mensile dei deputati, al fine di eliminare le disparità delle remunerazioni tra i parlamentari che, attualmente, percepiscono un'indennità pari ai loro omologhi nazionali. Con il nuovo regime, i deputati sarebbero retribuiti dal bilancio comunitario e sottoposti all'imposta comunitaria. Gli Stati membri, tuttavia, potrebbero applicare un tasso d'imposizione complementare conforme al regime fiscale nazionale. I parlamentari europei, inoltre, sarebbero soggetti ad un regime pensionistico comune e, pertanto, le pensioni sarebbero versate dal Parlamento. In forza al nuovo statuto, poi, le spese di viaggio di tutti i deputati sarebbero rimborsate in base ai costi reali e non più su base forfetaria, rendendo così il sistema più trasparente. L'accordo prevede inoltre un periodo transitorio durante il quale gli Stati membri che lo auspicano possono applicare un sistema diverso da quello previsto dallo Statuto. Più in particolare, i deputati già in carica e rieletti prima dell'entrata in vigore dello statuto potranno optare, per l'intera durata dell'attività parlamentare, per il regime nazionale in vigore relativo all'indennità (compresa quella transitoria) e a diverse categorie di pensioni. In questo caso, i versamenti saranno a carico del bilancio dello Stato membro. I deputati che intendono continuare a rimanere affiliati al regime nazionale sinora vigente dovranno darne comunicazione scritta al Presidente entro 30 giorni dall'entrata in vigore dello statuto e tale decisione è considerata «definitiva e irrevocabile». Gli Stati membri, infine, possono definire per i propri deputai europei una regolamentazione in deroga alle disposizioni dello statuto in materia di indennità, anche transitoria, nonché di pensioni di anzianità e di reversibilità per un periodo di transizione che non può tuttavia superare la durata di due legislature del Parlamento europeo. In virtù di tale regolamentazione, è precisato, i deputati europei «sono quanto meno equiparati» ai deputati dei rispettivi parlamenti nazionali. Anche in questo caso, i pagamenti restano interamente a carico del bilancio dei rispettivi Stati membri. Il primo progetto di Statuto era stato adottato dal Parlamento nel 1998 e poneva il principio dell'indipendenza e della parità di trattamento dei suoi membri. Le divergenze tra Parlamento e Consiglio, in particolare sull'importo della retribuzione e sul sistema di rimborso delle spese di viaggio, avevano però impedito la conclusione di un accordo nel 2001. Due anni dopo, i deputati avevano rilanciato la procedura proponendo un compromesso al Consiglio. Tuttavia, all'epoca, i Ministri non furono in grado di raggiungere la maggioranza qualificata su taluni aspetti salienti del progetto di Statuto.
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