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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 29 Giugno 2005
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LE UNIVERSITÀ BRITANNICHE SOTTOSCRIVONO UNA CARTA PER LE DONNE SCIENZIATE |
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Bruxelles, 29 giugno 2005 - Nel Regno Unito è stata firmata una carta per le donne attive nel campo della scienza, dell'ingegneria e della tecnologia al fine di affrontare il problema delle disparità di genere all'interno delle università. La carta, contenente sei punti, è stata elaborata nell'ambito del progetto Athena e della Scientific Women's Academic Network. Tutte le università aderenti si impegneranno a promuovere il cambiamento culturale in seno ai propri istituti. L'iniziativa prevede inoltre l'assegnazione di riconoscimenti per le università che favoriscono i cambiamenti. I principi sanciti nella carta sono i seguenti: la gestione del problema delle disparità di genere richiede impegno e azione da parte di ognuno, a tutti i livelli dell'organizzazione; la lotta contro l'ineguale rappresentanza delle donne nel mondo scientifico impone il cambiamento delle culture e degli atteggiamenti in seno all'organizzazione; l'elevato tasso di fuga delle donne dal contesto scientifico è un problema urgente, che l'organizzazione deve affrontare; il ricorso a contratti a breve termine ha conseguenze particolarmente negative per l'inserimento e l'avanzamento di carriera delle donne nelle scienze, aspetto che l'università riconosce; il passaggio dal dottorato a una carriera accademica sostenibile nel settore scientifico può essere particolarmente difficile per le donne e deve essere preso in considerazione da parte dell'organizzazione; la mancanza di diversità a livello gestionale e politico comporta notevoli implicazioni che l'organizzazione esaminerà. Hanno già aderito alla carta dieci università, fra cui Bristol, Cambridge, Heriot Watt, Oxford e Southampton. Per contro, negli Stati Uniti, l'Harvard University ha stanziato 50 milioni di dollari statunitensi (41,1 milioni d euro) a favore delle donne scienziate per i prossimi dieci anni. La comunicazione relativa ai finanziamenti ha fatto seguito alle discutibili osservazioni espresse dal rettore dell'università sulle attitudini delle donne scienziate.
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