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Notiziario Marketpress di
Giovedì 30 Giugno 2005
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ASSEMBLEA ASSOBIOTEC: IN POCHI ANNI VOGLIAMO RADDOPPIARE LE IMPRESE BIOTECH L'ASSOCIAZIONE PUNTA A MISURE INCENTIVANTI PER LE GIOVANI IMPRESE INNOVATIVE |
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Roma, 30 giugno 2005 – Si è svolta il 28 giugno a Roma l'Assemblea annuale di Assobiotec, l'Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie (oltre 70 associati tra imprese e parchi scientifici e tecnologici, 1.300 milioni di Euro il fatturato dei prodotti), che fa parte di Federchimica. All'assemblea, dedicata al tema ''Le biotecnologie in Italia: obiettivo raddoppio'' sono intervenuti il Presidente di Assobiotec, Roberto Gradnik, Edoardo Boncinelli, Direttore della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (Sissa), Elena Cattaneo, Presidente di Dialectica S.r.l., Giuseppe Palumbo, Presidente della Xii Commissione Affari sociali della Camera e Federico Vecchioni, Presidente di Confagricoltura. Ha concluso i lavori Giuseppe Vegas, Vice-ministro per l'Economia e le Finanze. Nella sua relazione, il Presidente Gradnik ha fatto il punto sul settore: forte crescita grazie soprattutto alla qualità della ricerca e alla tenacia degli imprenditori. ''Abbiamo ora a portata di mano un traguardo impensabile fino a poco fa: raddoppiare in pochi anni il numero delle imprese ed entrare a pieno titolo nel novero dei Paesi avanzati nel biotech: serve però un sostegno forte e deciso da parte delle Istituzioni. In primis il riconoscere il valore delle imprese innovative''. ''Su questo punto proponiamo concrete misure incentivanti rivolte alle Pmi biotech ad alta tecnologia, nate da non oltre 18 anni e che investono almeno il 30% del loro fatturato in ricerca. Con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo di un tessuto economico dalle elevate potenzialità di sviluppo e innovazione, sul modello di quanto ha già fatto con successo il Governo francese'' ha dichiarato Gradnik. E ha aggiunto ''E' necessario inoltre che il prossimo Programma Nazionale della Ricerca includa nei fatti adeguate misure di sostegno per le realtà italiane biotecnologiche, di ricerca e di impresa. Ciò per favorire anche in Italia la nascita e la crescita di spin off accademici, che costituiscono la parte preponderante del biotech negli altri Paesi europei, ma che da noi sono poco numerosi''. Gradnik ha proseguito dicendo che ''Da parte nostra, per consentire ai giovani imprenditori di poter subito contare sulla necessaria rete di competenze e relazioni, abbiamo deciso di offrire a titolo gratuito, per il primo anno, l'adesione all'Associazione alle nuove start-up''. A proposito dei nodi da sciogliere per promuovere la crescita del biotech italiano, il Presidente Gradnik ha ribadito l'urgenza di chiudere la lunga vicenda relativa al recepimento della Direttiva Ue sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche – che risale al 1998 – che è recentemente costata all'Italia una condanna da parte della Corte di Giustizia Ue. ''La tutela del brevetto non è può essere un optional per l'Italia: senza brevetto non possono esistere né investimenti né sviluppo''. In materia di agrobiotecnologie, Roberto Gradnik ha espresso l'auspicio che non si perda l'occasione delle prossime linee guida nazionali in materia di coesistenza, che dovrà emanare il Ministero dell'Agricoltura, per garantire effettivamente la coesistenza tra le diverse tipologie di coltivazioni, la ricerca e la successiva messa in coltivazione dei prodotti. Gradnik ha infine avanzato una ulteriore richiesta concreta alle Istituzioni: l'agevolazione, sotto forma di defiscalizzazione degli oneri, fino al 50% delle spese di sviluppo, per le imprese impegnate nella ricerca di nuovi prodotti biotecnologici per malattie rare. Un ambito nel quale l'Italia vanta già un riconosciuto expertise, dal momento che ben 6 prodotti italiani hanno ottenuto la designazione di ''Farmaco orfano'', spesso contemporaneamente dall'Agenzia Europea per la registrazione dei prodotti medicinali (Emea) e dalla Food and Drug Administration (Fda).
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