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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Giugno 2005
 
   
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  UNA RELAZIONE DEL "PROGETTO DEL MILLENNIO" AVVERTE CHE LA TECNOLOGIA POTREBBE SFUGGIRE AL CONTROLLO UMANO  
   
  Bruxelles, 30 giugno 2005 - Secondo una recente pubblicazione, molte persone non si rendono ancora conto della velocità alla quale la scienza e la tecnologia (S&t) cambieranno nel corso dei prossimi 25 anni e, tenuto conto di questo rapido sviluppo su vari fronti diversi, occorre prendere sul serio la possibilità che la tecnologia sfugga al controllo umano. La relazione "State of the Future 2005" (Stato del futuro, 2005) è realizzata dal "progetto del Millennio" della United Nations University, di cui si occupa un gruppo internazionale di esperti di previsioni, accademici e responsabili politici. Il documento analizza le attuali tendenze mondiali ed esamina in modo approfondito alcune delle sfide attuali e future cui il mondo deve far fronte. Tracciando un quadro della situazione, la relazione afferma: "Le future sinergie tra nanotecnologia, biotecnologia, tecnologia dell'informazione e scienza cognitiva potranno contribuire a un netto miglioramento della condizione umana aumentando la disponibilità di cibo, energia e acqua e collegando persone e informazioni ovunque. L'effetto sarà un aumento dell'intelligenza collettiva e la creazione di valore ed efficienza con una riduzione dei costi". Il documento avverte tuttavia che "resta ancora irrisolto un problema preoccupante rilevato in precedenza dal "progetto del Millennio": pur essendo sempre più chiaro che l'umanità dispone delle risorse necessarie per affrontare le sfide globali, purtroppo non è altrettanto chiaro quanta saggezza, buona volontà e intelligenza verranno riservate a tali sfide". La relazione sostiene che i fattori che hanno determinato l'accelerazione della scienza e della tecnologia si stanno velocizzando a loro volta e pertanto il ritmo del cambiamento degli ultimi 25 anni sembrerà lento rispetto a quello dei prossimi 25 anni, affermando a questo proposito che "per aiutare il mondo ad affrontare l'accelerazione del cambiamento, potrà essere necessario creare un'organizzazione internazionale nel campo della S&t per strutturare le conoscenze scientifiche e tecnologiche mondiali e le previsioni delle possibili conseguenze in modo tale da migliorare l'interazione tra l'uomo e Internet". Prendendo un esempio particolare, quello della nanotecnologia, la relazione prevede che questo settore apporterà considerevoli benefici all'umanità, ma fa presente che attualmente si sa poco riguardo ai rischi dei nanomateriali per l'ambiente e la salute. Dato che al momento uno dei principali settori di sviluppo della nanotecnologia è quello militare, la pubblicazione propone alla ricerca militare di aiutare a comprendere e gestire tali rischi. Secondo la relazione, le domande cui è più importante trovare una risposta sono: in quale modo le nanoparticelle vengono assorbite nell'organismo attraverso la pelle, i polmoni, gli occhi, le orecchie e il canale alimentare? Una volta entrate nell'organismo, le nanoparticelle possono eludere le difese naturali degli esseri umani e di altri animali? Quali sono le possibili vie di esposizione ai nanomateriali in ambiente sia aereo che acquatico? Quanto sono biodegradabili le strutture basate sui nanotubi? Gli autori suggeriscono che sarà necessario un sistema di classificazione per fornire un quadro entro il quale compiere valutazioni nel campo della ricerca e tenersi al corrente delle conoscenze relative al possibile inquinamento derivante dalla nanotecnologia, aggiungendo che "i tossicologi e i farmacologi dovranno unire le forze per indagare sulla capacità delle nanoparticelle di eludere le difese delle cellule per agire sulla malattia". Ritornando alle sfide più ampie che attendono l'umanità, la relazione osserva che i responsabili politici nazionali raramente hanno una preparazione adeguata sulla teoria e la pratica dei processi decisionali, e sostiene che potrebbe essere utile un software avanzato di supporto decisionale. "Un'etica formalizzata e una formazione sui processi decisionali per i responsabili politici potrebbero consentire di ottenere un notevole miglioramento della qualità delle decisioni globali", conclude. Http://www.acunu.org/millennium/   
     
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