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Notiziario Marketpress di
Lunedì 04 Luglio 2005
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FRANCA SONNINO LA FORMA DEL VUOTO ROMA, COMPLESSO MONUMENTALE DEL VITTORIANO 1° LUGLIO - 17 LUGLIO 2005 |
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Roma, 4 luglio 2005 - "Franca Sonnino è un' artista che sente lo spazio, e pur usando un medium minuto come il filo, "fa largo". Questa artista riscatta la domesticità del filo nell'ampiezza del contesto in cui lo inserisce; ha fatto mattoni di filo, e muri di questi mattoni, quasi a sfida di un'assenza millenaria della donna - la tessitrice - dalla costruzione della casa, che fu la sua prigione e il suo regno" (M.bentivoglio). Con il titolo emblematico "La forma del vuoto", l'artista concettuale Franca Sonnino esporrà una selezione di sue opere a Roma, presso il Complesso Monumentale del Vittoriano, dall'1° al 17 luglio 2005. La mostra, voluta e promossa dall'Assessore alle Politiche culturali, della comunicazione e dei sistemi informativi della Provincia di Roma Vincenzo Vita, è a cura di Franca Zoccoli e Mirella Bentivoglio. L'organizzazione e la realizzazione sono di Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia . Si tratta di una trentina di particolarissime opere tessili, in filo di ferro e filo di cotone, realizzate tra il 1980 e il 2005 attraverso un graduale percorso artistico di maturazione ed elaborazione contraddistinto da una precisa coscienza della propria misura ambientale. Partita dalla pittura nel corso degli anni Settanta, Franca Sonnino si volge all'arte povera e inizia a impadronirsi della terza dimensione inserendo nello spazio vigorose strutture a maglie di marca tessile e abbinando, così, materiali e procedimenti, per tradizione associati al mondo femminile, ad una vocazione architettonica sempre più manifesta. "Architetture senza peso" vengono, infatti, chiamate da Franca Zoccoli nel saggio introduttivo al catalogo, precisando che "le opere della Sonnino giungono a compimento per lenta progressione, con una crescita organica, segmento dopo segmento, maglia annodata dopo maglia.(…) Nel costruire, lentamente, con le mani, le sue trame aeree, Franca Sonnino sembra indagare il mistero della crescita, le origini della vita, e ricongiunge così, grazie al sortilegio dell'arte, futuro e passato, scienza e mito". La mostra "Le prime opere tessili pseudopittoriche di Franca Sonnino furono subito grandi; ricordo - scrive Mirella Bentivoglio nel suo saggio all'interno del catalogo - che usava ferri da calza grossi come bastoni; assolutamente comici a vederli, eppure appropriatissimi per quel filo sottile che circondava, come un segno grafico, delle smagliature simili a veri e propri dripping d'aria. Le prime pagine che costruì erano alti pannelli tessili appoggiati a terra, collocati in una successione che mescolava i colori nella trasparenza. Qualcosa come un divisionismo spaziale, ottenuto col filo.(…) Quando si è dedicata al libro tessile vero e proprio, ossia formato da pagine insieme legate, lo ha fatto grande, un invito leggero ma imperioso al gesto circolare del braccio che, tutto intero, sfoglia. E poi cessando di dilatare il libro ne ha dilatato il contesto, moltiplicando libri di misura normale. Erano librerie senza scaffali. Scheletri di libri chiusi, svuotati, grafie oggettuali, meri profili di filo nero allineati, appesi al muro come quadri.(…) Intanto i suoi libri alla parete si sono sbiancati: in questa fase somigliavano a librerie di ossa, e la traccia della loro esile presenza veniva disegnata dall'ombra. Poi sono "caduti" al suolo. Hanno assunto il colore della terra e del fango, e le macchie dolorose (captanti, suggestivamente pittoriche) dell'alluvione. È questa la più recente libro-installazione di Franca Sonnino, e la più intensa; occupa un intero ambiente, in un certo senso impedisce il passaggio, obbligando alla sosta, alla riflessione. Qui più che mai la misura del contesto spaziale appare determinante". L'artista Franca Sonnino risiede a Roma dove è nata. E' laureata in lettere ed espone dai primi anni Settanta. Con filo di cotone attorto intorno ad un filo di ferro delinea nello spazio contorni di oggetti, simulando la terza dimensione. Ha profilato in tal modo fantomatiche librerie sistemandole provocatoriamente sulle pareti, con giochi cadenzati di ombre sui libri d'aria. Realizza anche volumi sfogliabili e fogli staccati, in maglia, alludendo cripticamente, col filo, alla scrittura. Ha tenuto numerose personali in Italia, tra l'altro al Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1983, e ha partecipato a un grande numero di collettive in Italia, Germania, Australia, Stati Uniti, Brasile. Tra queste: alla Columbia University di New York nel 1985, alla Biblioteca Centrale di Palermo nel 1985, alla Rocca Roveresca di Senigallia nel 1988, alla Fiera di Cagliari nel 1990, alla Xxii Biennale di San Paolo nel 1994, al Palazzo Mediceo di Serravezza nel 1994 e al Museo Pecci di Prato nel 2000. Per informazioni: tel. 06/6780664
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