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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Luglio 2005
 
   
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  SALE LA TEMPERATURA E AUMENTANO I RISCHI PER LA CIRCOLAZIONE I CONSIGLI DELLA SICVE PER UN’ESTATE ALL’INSEGNA DI UNA ‘CIRCOLAZIONE SENZA OSTACOLI’  
   
  Milano, 4 luglio 2005 - E’ già caldo torrido sulla penisola in questi giorni e le autostrade cominciano a essere sempre più prese d’assalto soprattutto durante i week-end per mete fresche, dal mare alla montagna, alla disperata ricerca del refrigerio. Ma con la sudorazione, un espediente fisiologico per disperdere calore, anche la ‘circolazione’ del sangue comincia a essere più difficile, se non ‘controllata’. Con la perdita di ingenti quantità d’acqua, infatti, aumenta anche la concentrazione degli elementi figurati del sangue (globuli rossi e piastrine soprattutto). E il rischio di trombosi. “I vecchi patologi erano soliti definire questa condizione come inspissatio sanguinis” spiega Domenico Palombo, Chirurgo Vascolare e presidente della Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare (Sicve). “In soggetti predisposti essa favorisce lo sviluppo di trombosi, venose ed arteriose. I principali fattori predisponenti sono rappresentati da alcune malattie ematologiche, quali piastrinosi (aumento delle piastrine) e poliglobulia (aumento dei globuli rossi), dai disturbi della coagulazione, congeniti o dovuti a malattie autoimmunitarie e tumorali, dalla pre-esistenza di lesioni aterosclerotiche (placche all’interno delle arterie generanti restringimenti)”. Le trombosi arteriose, in particolare, sono le più insidiose. A seconda del distretto vascolare coinvolto, esse si associano a quadri clinici differenti. Ad esempio, la trombosi di una carotide può provocare un ictus ischemico, quella di una coronaria, un infarto del miocardio, quella di un’arteria digestiva, un’ischemia intestinale, quella dell’aorta un quadro catastrofico, letale dal 40% al 100% dei casi. Una misura dell’importanza epidemiologica della relazione caldo-trombosi è fornita dal Registro Italiano di Chirurgia Vascolare. Infatti, se prendiamo in considerazione le sole ischemie acute periferiche, dai dati del Registro emerge che, negli ultimi 3 anni, tali eventi si sono verificati durante i mesi caldi (periodo da maggio a settembre) con un’incidenza maggiore rispetto agli altri periodi dell’anno, con un massimo del 50% dei casi totali nel 2002. Sebbene la letteratura scientifica internazionale abbia dedicato, soprattutto nell’ultimo ventennio, uno scarso interesse alla correlazione tra l’incidenza delle trombosi arteriose e relativa mortalità con le alte temperature, sono molti gli studi che sostengono il ruolo dell’inspissatio sanguinis quale importante fattore causale di trombosi arteriosa, così come è ben nota l’associazione tra inspissatio e calore. La trombosi aortica, gravata da un’alta mortalità, ha una bassa incidenza ma è di osservazione prevalentemente estiva. Il trattamento chirurgico delle ischemie da trombosi periferiche, insorte in concomitanza di alte temperature è spesso molto impegnativo per l’ampia estensione del processo e gravato da un significativo tasso di complicanze. E’ proprio in relazione alla particolare aggressività delle trombosi durante questo periodo dell’anno che appare indicata una prevenzione. Le regole per una Circolazione senza Ostacoli - a cura della Sicve 1. Idratazione: bere frequentemente acqua fino a 2 litri al giorno in modo da rendere il sangue più fluido. L’aumento di temperatura, infatti, comporta una perdita notevole di liquidi rendendo il sangue troppo denso. 2. In caso di eccessiva sudorazione assumere anche integratori salini in quanto con la sudorazioni vengono perse anche notevoli quantità di sali importanti per il corretto funzionamento dell’organismo. 3. Evitare l’esposizione al sole durante le ore più calde. 4. Astenersi dalla pratica di attività fisiche intense e prolungate, soprattutto durante le ore più calde. 5. Alimentazione leggera con pasti non abbondanti. Prediligere cibi ricchi di sali come verdura o frutta e comunque facilmente digeribili come ad esempio la pasta. 6. Nei soggetti a rischio raccomandata l’assunzione di farmaci, antiaggreganti piastrinici o anticoagulanti, concertata tra Medico di Base e Specialista, ed il rispetto delle date dei controlli clinici e strumentali con Eco-color-doppler, stabilite dallo Specialista.  
     
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