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Notiziario Marketpress di
Lunedì 04 Luglio 2005
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UN PROGETTO PER SVILUPPARE ESCHE E INSETTIFUGHI PER ZANZARE MALARICHE |
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Bruxelles, 4 luglio 2005 - Un gruppo di scienziati internazionali collaborerà a un progetto di ricerca della durata di cinque anni volto a sviluppare esche odorose e insettifughi efficaci per tenere lontane le zanzare malariche da potenziali ospiti umani. La studio di nuovi metodi di prevenzione per impedire agli insetti di trasmettere la malaria potrebbe ridurre notevolmente il rischio di contagio di una malattia che colpisce già dai 300 ai 660 milioni di persone al mondo. La malaria è la maggiore malattia letale del pianeta, e la causa di oltre un milione di decessi all'anno. Un gruppo di scienziati dell'Università Vanderbilt e dell'Università di Yale negli Stati Uniti, nonché dell'Università di Wageningen nei Paesi Bassi, collaboreranno con ricercatori del Centro di ricerca e sviluppo sanitario di Ifakara in Tanzania e con i Laboratori del consiglio di ricerca medica in Gambia (Africa) per seguire questo progetto del valore di 7 milioni di euro, finanziato dall'iniziativa Grand Challenges in Global Health della Fondazione Bill e Melinda Gates. La malaria è causata dal Plasmodium spp, un protozoo parassita che infetta i globuli rossi del sangue umano. I parassiti della malaria presentano un ciclo vitale complesso: per sopravvivere, questi parassiti necessitano di un ospite sia umano sia di zanzara femmina della specie delle anofele. Quando si nutre, la zanzara preleva i parassiti della malaria dal sangue dell'essere umano infetto, dopo di che il parassita si riproduce nell'intestino della zanzara anofele; per questo motivo i parassiti della malaria necessitano anche delle zanzare per proseguire il loro ciclo vitale. L'insetto può poi trasmettere agli umani altri parassiti malarici attraverso le proprie ghiandole salivari. Nell'individuazione di un ospite adeguato, le zanzare malariche femmine sono guidate dagli odori che intercettano con le antenne. Una volta riconosciuto l'odore dell'ospite, succhiano il sangue a loro necessario per la produzione delle uova. Durante il processo di aspirazione del sangue, i parassiti della zanzara penetrano all'interno del corpo umano. Nel momento in cui una persona infetta - trascorso un periodo di incubazione che va dai dieci ai quattordici giorni - viene punta nuovamente da un'altra zanzara, il parassita malarico si trasmette anche a quest'ultima e di conseguenza si diffonde più capillarmente attraverso la popolazione di zanzare. La zanzara malarica va alla ricerca di una miscela complessa di odori per individuare il proprio ospite. I partner statunitensi del gruppo di ricerca si occuperanno di sviluppare odori a cui le antenne delle zanzare sono particolarmente sensibili. Il gruppo in questione individuerà ed esaminerà materiali il cui odore abbia la proprietà di attrarre o di respingere le zanzare, o di generare confusione. Successivamente, il gruppo dell'Università di Wageningen analizzerà l'effetto dei materiali olfattivi selezionati sul comportamento delle zanzare. Le sostanze che provocheranno la reazione più accentuata (che sia di attrazione, di repulsione o di confusione) verranno quindi sottoposte a prova in una simulazione di situazione reale ad Ifakara, in Tanzania. La miscela di odori più efficace verrà portata nei villaggi africani per condurre sperimentazioni pratiche complete, come parte del progetto. I villaggi, ubicati in Gambia e in Tanzania, sono situati ad estremi geografici diversi con differenti popolazioni di zanzare, e gli esiti del progetto di ricerca dovrebbero pertanto essere applicabili nella maggior parte dell'Africa tropicale. Se l'esito del progetto dovesse essere positivo, le famiglie africane disporranno di un maggior grado di protezione, fornito da nuovi insettifughi potenti o da dispositivi per l'emissione di odori che confondono il senso dell'olfatto delle zanzare, provocando una diminuzione delle punture; al di fuori dei villaggi potrebbero essere utilizzate come esche dispositivi per l'emissione di odori gradevoli. I risultati finali del progetto potrebbero inoltre essere sperimentati su altre zanzare patogene, quali la zanzara Aedes aegypti, che diffonde la dengue, e la Culex pipiens, portatrice del virus del Nilo occidentale. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Willem Takken, Università di Wageningen, Tel: +31 317 484652 oppure +31 610 534 463, oppure Bart Knols, Tel: +43 1 2600 28246. Osservazioni: Per maggiori informazioni sull'iniziativa Grand Challenges in Global Health consultare: http://www.Gcgh.org/
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