Bruxelles, 4 luglio 2005 - Un piano d'azione applicabile sia a livello nazionale che europeo per poter cambiare l'attuale differenza media del 16% negli stipendi tra uomini e donne nell'Unione europea. E' quanto chiede la relazione di Angelika Niebler (Ppe/de, De) sulla proposta di direttiva riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, ora all'esame della Plenaria. La revisione della direttiva intende chiarire e semplificare la legislazione comunitaria attraverso il consolidamento delle sette direttive attuali e l'integrazione della giurisprudenza della Corte di Giustizia. Saranno anche chiarite le definizioni di termini quali discriminazione «diretta» ed «indiretta», «molestia basata sul sesso» e «molestia sessuale». La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere sostiene la proposta, ritenendo che siano necessarie delle misure idonee a combattere il disuguale trattamento tra uomini e donne, non ancora eliminato dalla vigente legislazione comunitaria. I deputati sottolineano che la discriminazione comincia nella mente e pertanto esortano la promozione di campagne di sensibilizzazione nazionali ed europee volte a cambiare l'atteggiamento quotidiano nel mondo del lavoro. Ritengono, inoltre, che le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori debbano essere obbligate a prendere parte alla lotta contro le discriminazioni.