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Notiziario Marketpress di
Lunedì 04 Luglio 2005
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SPIEGARE MEGLIO I VANTAGGI DELL'EURO |
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Bruxelles, 4 luglio 2005 - L'euro ha portato numerosi benefici, ma la sua popolarità presso i cittadini è messa a dura prova. La campagna d'informazione europea sulla moneta unica dovrà quindi rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, mentre gli Stati membri dovranno trarre la lezione dai precedenti change over per non ripetere gli errori commessi ed evitare ingiustificati aumenti dei prezzi. E' questa la sostanza della relazione d'iniziativa di Jules Maaten (Alde/adle, Nl) sulla strategia d'informazione e di comunicazione riguardante l'euro e l'Unione economica e monetaria sulla quale si pronuncerà la Plenaria. I deputati, inoltre, lamentano gli eccessivi costi delle transazioni transfrontaliere, s'interrogano sull'opportunità d mantenere le banconote di 500 euro e chiedono di rendere meno vulnerabile alla contraffazione la prossima generazione di banconote. I deputati della commissione per i problemi economici e monetari salutano con favore i vantaggi offerti dall'Uem: stabilità dei prezzi, costi di transazione ridotti, maggiore trasparenza dei prezzi nella zona euro, minore volatilità dei prezzi sui mercati valutari internazionali e protezione contro le crisi esterne, tassi di interesse storicamente bassi, tassi ipotecari bassi e maggiore facilità per chi viaggia. Essi, inoltre, sostengono l'euro in quanto «potente simbolo dell'integrazione europea» e «mezzo atto ad avvicinare i cittadini europei agli ideali su cui si fonda l'Unione». A loro parere l'euro rappresenta probabilmente «il più grande progetto europeo mai lanciato». Nel notare «l'evidente mancanza di popolarità dell'euro fra determinati settori della popolazione», di conseguenza, i deputati ritengono che la moneta unica rimanga per l'Ue una priorità in termini di comunicazione in quanto sostengono la necessità di spiegare e promuovere al pubblico i benefici che essa comporta. In questo esercizio, un accento particolare andrà posto sull'informazione e sull'aggiornamento dei cittadini e dei consumatori europei e delle piccole e medie imprese (Pmi,) che non dispongono di capacità sufficienti per adeguare immediatamente all'euro le loro transazioni economiche. Per i deputati è essenziale che i principali decisori politici non considerino concluso il progetto euro «in quanto la sua vitalità a lungo termine contribuirà al progresso generale dell'Unione» e, aggiungono, perchè «la popolarità dell'euro è importante relativamente alla futura ratifica del trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa». La commissione parlamentare, pertanto, si dice favorevole a un più stretto coordinamento delle politiche economiche fra gli Stati membri e alla prudenza fiscale «nel quadro di un riformato ma solido Patto di stabilità e di crescita» che, a suo parere, contribuirà alla stabilità economica a lungo termine degli Stati membri e al loro adeguamento agli obiettivi della strategia di Lisbona. Nell'invitare la Commissione a perseguire i suoi principali obiettivi di comunicazione e ad indicare in dettaglio i passi necessari a raggiungerli, la relazione sottolinea l'opportunità di utilizzare maggiormente le moderne tecniche di marketing e di avviare una campagna di informazione adatta alla cultura, alla lingua, all'opinione pubblica prevalente ed alle preoccupazioni dei cittadini dei vari paesi. E' necessario altresì considerare se il paese è già nella zona euro o vi entrerà a medio o breve termine o se intende invece rimanerne fuori. I deputati chiedono inoltre un incremento dei fondi disponibili con il programma Prince e, al riguardo, sottolineano che il principio del cofinanziamento sotteso al programma può generare gravi problemi e ritardi nell'introduzione dell'euro nei nuovi Stati membri, che mancano delle necessarie risorse finanziarie. Gli Stati che entreranno in futuro a far parte della zona euro dovrebbero «far tesoro dell'esperienza acquisita» in quelli che attualmente fanno parte della zona euro, «nei quali sono stati registrati comportamenti scorretti ed esempi di eccessivo arrotondamento», al fine di evitare simili pratiche. In proposito, i deputati sottolineano che l'obbligo della duplice indicazione dei prezzi può ridurre i timori del pubblico rispetto all'aumento dei prezzi indotto dall'euro ed esercitare una certa pressione sulle imprese e i fornitori di servizi «affinché non prendano a pretesto il passaggio all'euro per aumentare i prezzi». La relazione invita poi la Commissione a riconoscere l'importanza del ruolo attivo del Parlamento europeo, dei parlamenti nazionali e delle autorità regionali e locali nella pianificazione e nell'attuazione della strategia di comunicazione riguardante l'euro e l'Uem. L'azione di tali organi, infatti, rende più democratico il dialogo sulla strategia di comunicazione e consente di integrarvi meglio le preoccupazioni e le perplessità dei cittadini. La Bce, invece, è sollecitata ad intraprendere, nel quadro della sua relazione annuale o di una relazione speciale, un'analisi quantitativa annua dei benefici che l'euro ha apportato per il cittadino comune, con esempi concreti di come l'uso della moneta unica abbia influito positivamente sulla vita quotidiana dei cittadini. All'esecutivo, d'altra parte, è chiesto di condurre un sondaggio specifico tra le Pmi di tutta Europa per stabilire il livello di accettazione dell'euro nel settore. Il settore bancario è invece invitato a mettere a disposizione sportelli bancomat in grado di distribuire alla clientela un maggior numero di biglietti di piccolo taglio in modo da ridurre il contante detenuto in cassa dai negozianti e ridurre conseguentemente il rischio di rapine. D'altra parte i deputati deplorano i costi tuttora elevati dei pagamenti transfrontalieri al dettaglio effettuati in euro, sebbene la normativa comunitaria abbia comportato riduzioni sostanziali delle tariffe relative ai bonifici transfrontalieri standard in euro. Nel sostenere quindi la creazione di un'Area unica europea dei pagamenti, invitano la Commissione a presentare una disciplina globale per il settore e a cogliere tale opportunità per armonizzare i sistemi elettronici di pagamento nell'Ue. Constatando poi il numero eccessivo di banconote da 500 euro circolanti (per un valore di 190 milioni di euro), i deputati si interrogano sull'opportunità di mantenerle tenuto conto dei rischi di criminalità finanziaria e riciclaggio connessi all'uso di banconote di tale valore. Inoltre, nel salutare con favore la preparazione di una seconda generazione di banconote, la relazione sollecita la Bce ad esercitare grande vigilanza per rendere la moneta unica meno vulnerabile alla contraffazione. Europol e le forze di polizia degli Stati membri dovrebbero quindi trattare questo problema in via prioritaria.
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