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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Luglio 2005
 
   
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  PAC MILANO: ARTE RELIGIONE POLITICA INCONTRI RAVVICINATI DAI CINQUE CONTINENTI 8 LUGLIO – 18 SETTEMBRE 2005  
   
  Milano, 5 luglio 2005 - Estate 2005: il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano proporrà una mostra dedicata ad Arte religione politica, curata da Jean-hubert Martin, in programma dall’8 luglio al 18 settembre. Le tre principali espressioni delle culture e delle civiltà umane saranno rappresentate in un'unica esposizione, che vedrà la partecipazione di numerosi artisti provenienti da tutti e cinque i continenti. Un’introduzione sulle radici storicamente cristiane dell’arte occidentale, concentrata nella prima sala, sarà affidata alle opere di sei grandi protagonisti della scena contemporanea: Joseph Beuys, Dan Flavin, Lucio Fontana, Yves Klein, Hermann Nitsch e Antoni Tàpies. Nelle sale successive saranno esposti i lavori di interessanti e soprattutto eterogenei artisti di culture lontane dalla nostra, non solo geograficamente, ma anche ideologicamente. Ogni cultura contiene un miscuglio di intuizioni profonde, di sapere accumulato da millenni, di saggezza popolare, di valori etici e di credenze spirituali. Il duo francese Art Orienté objet (Benoît Mangin e Marion Laval-jeantet) votato alla denuncia del cinismo umano; il cubano José Bedia, creatore di un antropomorfismo afro-cubano; l’ivoriano Frederic Bruly Bouabré impegnato a svelare l’Africa oltre ogni confine; il brasiliano Mestre Didi, leader spirituale della comunità Nagô; la dominicana Charo Oquet, studiosa di cosmogonie animiste; il giapponese Kazuo Shiraga, monaco buddista del gruppo Gutai; il beninese Cyprien Tokoudagba coinvolto nell’adattamento su tela di primitivi murales; quattro esponenti dell’ancestrale arte aborigena australiana – Anatjari Tjakamarra, Old Walter Tjampitjinpa, Ronnie Tjampitjinpa, Mick Namarari Tjapaltjarri – e, sempre dal deserto australiano, i Warlukurlangu, associazione di artisti dello Yuendumu. L’arte si arricchisce per integrazioni e contatti tra realtà diverse, a testimonianza dell’ormai superata convinzione di un orientamento “occidentale-centrista” della cultura umana. Tutti gli artisti porteranno al Pac una selezione di loro lavori, alcuni dei quali molto spettacolari, che rimandano al problematico rapporto tra arte, religione e politica, vissuto da questi nuovi protagonisti dell’arte contemporanea in modi diversi. José Bedia e Charo Oquet allestiranno per l’occasione anche due installazioni site specific. Un’esposizione impegnativa e ambiziosa, che si propone due obiettivi principali. Da un lato si consoliderà la tendenza del Pac a proporre al grande pubblico nuovi artisti, alcuni dei quali mai visti prima in Italia; dall’altro si cercherà di capire meglio come la Religione, plurisecolare e incontrastato spirito guida degli esseri umani, e la Politica, attuale dominatrice di popoli, si stanno contendendo, in questi ultimi anni, il fertile terreno dell’Arte. La mostra, come di consueto, sarà accompagnata da un fitto programma di attività didattiche per bambini e ragazzi, visite guidate per il pubblico e le scuole, intitolato Quattro passi in cinque continenti, iniziative realizzate con il sostegno del Gruppo Coop Lombardia. Si terranno inoltre conferenze sul tema, e la settima rassegna di Pacinconcerto, con un programma di cinque concerti di musica contemporanea legati ai contenuti della mostra. Prosegue, infine, l’iniziativa di aperture gratuite con Pac: aperto per ferie, ingresso gratuito tutte le domeniche di agosto (7, 14, 21 e 28 agosto). Www.comune.milano.it/pac  
     
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