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Notiziario Marketpress di
Martedì 05 Luglio 2005
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PORTE APERTE ALL’UNIVERSITÀ 19 LUGLIO 2005 UNA GIORNATA PER CONOSCERE L’ATENEO E LA CITTÀ LO STESSO GIORNO, INCONTRI DI ORIENTAMENTO PER LE FAMIGLIE |
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Pavia, 5 luglio 2005 - «Di che cosa si parla oggi a tavola? Parliamo di me, devo scegliere l’Università, la facoltà, non so, ci penso. Vorrei saperne di più». Dialogo possibile, forse usuale, addirittura auspicabile in molte famiglie. La scelta dell’Università è sempre più collegata alle domande sul post-università: dopo gli studi che cosa farò? Questo corso di laurea garantisce un lavoro? Ma vi sono anche le classiche domande: come sono i professori di quella università? Com’è la città? Quanto costa studiare? E poi, dopo la laurea di primo livello, che specializzazione potrò prendere? E dove? Il valore di una scelta sta proprio sulla capacità di riflettere e la riflessione parte dalla conoscenza. E la conoscenza deve essere il più allargata possibile. Su questo semplice assunto si basa da sempre l’attività del Centro Orientamento dell’Università di Pavia che ormai da molti anni organizza “Porte Aperte all’Università”, quest’anno in programma il 19 luglio, per dare appunto quella conoscenza sulla quale poter riflettere. E per allargare la conoscenza anche ai genitori (in qualche modo, diretto o indiretto, partecipi della scelta), lo stesso giorno è previsto un incontro con le famiglie, per raccontare loro tutto ciò che l’Università è oggi, dopo i grandi cambiamenti che l’hanno riguardata. La formula adottata quest’anno è quella di uno spazio aperto a disposizione degli studenti (sia i ragazzi appena “maturi” sia i neolaureati di primo livello che cercano idee per la laurea specialistica), uno spazio in cui i professori e i ricercatori possano fornire direttamente informazioni e consigli, indirizzi e istruzioni. Inoltre, le presentazioni di ogni facoltà, come in una lezione universitaria, ma dedicata alle caratteristiche dei vari corsi di laurea. Un duplice approccio dunque: uno più formale, nel classico stile universitario, e uno molto più diretto, sotto i portici dell’antico ateneo, dove i giovani ricercatori parlano con i giovani studenti, dove i professori si svestono un po’ dell’ufficialità del ruolo per mettersi in gioco in un faccia a faccia piuttosto inedito. Così, tra l’accademico e l’informale, può passare l’idea di “campus” che l’Università di Pavia è in grado di offrire, sia per le sue caratteristiche interne sia per il contesto cittadino in cui è inserita. Insieme a ciò, la possibilità di conoscere direttamente anche i grandi nomi della ricerca che l’Ateneo pavese ha al suo interno, forse i più validi “testimonial” del valore di questa università e quindi dell’opportunità di una scelta. “Porte Aperte” si svolgerà quindi tutto tra i cortili del polo centrale dell’università, tranne che per la facoltà di ingegneria, dislocata nei suoi usuali spazi alla “Nave”, l’edificio del quartiere Cravino della città. Infine, un “Porte Aperte” a Cremona sarà dedicato alla Facoltà di Musicologia, che ha sede nella città di Stradivari, pur facendo parte dell’Università di Pavia. Nel tardo pomeriggio del 19 luglio, sul finire degli appuntamenti di “Porte Aperte” rivolti agli studenti neodiplomati o neolaureati in cerca di una laurea specialistica, si terrà un incontro, sempre organizzato dal Centro Orientamento dell’Università di Pavia, con i genitori dei ragazzi che devono scegliere l’indirizzo di studi. La scelta di coinvolgere le famiglie nel percorso di orientamento, non rappresenta né un’ingerenza sulla libertà dei ragazzi, né un “commissariamento” della scelta stessa: la ragione sta nella volontà di definire con trasparenza il contratto con lo studente. Il rapporto coinvolge anche la famiglia che, sostenendo la scelta dell’università dei propri figli, fa un investimento e ha bisogno di conoscere sia i contenuti della didattica che la qualità dei servizi. Probabilmente pochi genitori conoscono come è strutturata la nuova università, quella della grande riforma degli scorsi anni. Pensare all’università di oggi nei termini dei vecchi, classici corsi di laurea è, in molti casi fuorviante: sono cambiati gli obiettivi formativi, in molti casi è cambiato il metodo didattico, sono cambiati i tempi e le modalità di studio, è cambiato il mercato del lavoro ed è cambiato il rapporto dell’università con esso. In una parola, sono cambiati il mondo universitario e le leggi che lo governano. Ciò che resta, una volta illustrate le novità e quindi le nuove leve che possono muovere una scelta consapevole, è il valore, per così dire, assoluto di un ateneo. L’università di Pavia, per quanto i mutamenti sociali, economici e giuridici impongano molte novità, continua a mantenere un forte legame con la propria tradizione, anche nei modi di porsi e di rappresentare il suo standing nei campi della didattica e soprattutto della ricerca. Dunque la scelta, maturata anche in famiglia, tiene conto di molti fattori, che in questa giornata di incontri vengono analizzati: la nuova forma dell’università, appunto; il livello della didattica e della ricerca; le possibilità di sbocchi professionali per i vari corsi di laurea (anche grazie alle relazioni col mondo del lavoro che l’Università di Pavia sempre più incrementa); e infine la qualità della vita e dell’ambiente in cui si va a studiare. In questo ultimo punto, Pavia è senz’altro tra le prime città d’Italia, grazie al circuito dei Collegi universitari e ad un rapporto simbiotico tra l’ateneo e la città, testimoniato, nell’incontro del 19 luglio con i genitori, dalla presenza del neosindaco Piera Capitelli. Vivere e studiare a Pavia sono oggi un binomio che indica qualità. Http://cor.unipv.it
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