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Notiziario Marketpress di
Martedì 05 Luglio 2005
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PROTEZIONE AD ALTA TECNOLOGIA DELL'AMBIENTE MARINO EUROPEO |
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Bruxelles, 5 luglio 2005 - La salvaguardia delle coste europee dalle crisi di inquinamento naturale o causato dall'uomo e dalle harmful alga blooms (Hab, fioriture di alghe tossiche) costituisce una priorità per la tutela ambientale europea. Grazie al progetto Dismar, un nuovo sistema - attualmente in fase di dimostrazione operativa - ha raccolto l'ampia gamma di dati delle stazioni di osservazione meteorologica e oceanica di tutta Europa. È ora possibile prevedere gli esiti probabili, consentendo pertanto alle autorità di reagire al meglio alle crisi ambientali. Benché le fuoriuscite di petrolio siano unanimemente considerate disastri ecologici di prim'ordine, i rischi associati all'inquinamento ecologico vengono spesso sottovalutati: le Hab possono distruggere l'intero sistema ecologico di una costa, privando l'acqua di ossigeno vitale, di sole e di nutrienti, sterminando i pesci e danneggiando l'intera catena alimentare, il turismo locale e l'industria della pesca. Dismar sta per Data Integration System for Marine Pollution and Water Quality (Sistema di integrazione dei dati relativi all'inquinamento marino e alla qualità dell'acqua). L'obiettivo generale del progetto, finanziato a titolo dell'area tematica prioritaria "Tecnologie per la società dell'informazione" (Tsi) del Sesto programma quadro (6Pq) è sviluppare un sistema informativo avanzato e intelligente per sottoporre a controlli e previsioni l'ambiente marino e migliorare pertanto la gestione delle crisi di inquinamento che si verificano nelle regioni costiere e oceaniche europee. Il sistema fornirà sostegno alle autorità pubbliche e ai servizi di emergenza responsabili della prevenzione, della mitigazione e della ripresa in caso di crisi. Secondo il dottor Stein Sandven, coordinatore del progetto Dismar e direttore della ricerca presso il Nersc, il Centro norvegese di rilevamento ambientale e a distanza, il dimostratore operativo è pronto e, malgrado possano essere necessari alcuni miglioramenti tecnici, il sistema funziona e il progetto verrà ultimato nell'arco di sei mesi. L'obiettivo primario di Dismar è sviluppare un sistema distribuito per il controllo e le previsioni relative all'ambiente marino. Il sistema integra i dati delle stazioni di controllo europee in una molteplicità di sistemi di modellizzazione. Quando si verifica una fuoriuscita di petrolio o una Hab, è essenziale prevedere in che modo le correnti oceaniche e i modelli meteorologici influiranno sulle operazioni di ripulitura e quali aree saranno a rischio, allo scopo di stabilire le priorità e indirizzare le azioni di risposta adeguate. Grazie all'integrazione di un'ampia varietà di dati, Dismar costituirà uno strumento molto potente in tal senso. Tramite un portale web, Dismar fornirà un unico punto di accesso a diversi servizi che trasmettono dati satellite e altre osservazioni nonché risultati modello, in conformità delle norme internazionali per i dati e i metadati. Dismar si adeguerà per quanto possibile alle linee guida Inspire. Inspire ha definito un insieme di principi comuni e un quadro architettonico per lo sviluppo di un'infrastruttura di dati spaziali per l'Europa basati sull'installazione di servizi di informazioni spaziali interoperabili su Internet. Al consorzio Dismar partecipano 17 organizzazioni di sei paesi: Norvegia, Germania, Italia, Francia, Regno Unito e Irlanda. Il gruppo ha inizialmente installato il proprio sistema in sei località costiere europee che rappresentano l'ampia varietà ecologica delle coste del nostro continente e comprendono il Mare del Nord, l'area dello Skagerrak, le coste di Germania, Italia, Francia, Regno Unito e Irlanda sudoccidentale Tali luoghi sottolineano inoltre la natura transfrontaliera dell'inquinamento ecologico o prodotto dall'uomo. Il gruppo intende ora proseguire il proprio lavoro e ampliarlo al fine di coprire una superficie europea maggiore. Ha inoltre intenzione di chiedere un aumento dei finanziamenti per consentire a Dismar di passare alla fase operativa. "Se ottenessimo un altro progetto triennale per continuare questa ricerca, potremmo avvicinarci molto all'obiettivo di rendere operativo questo servizio su base europea", ha dichiarato Stein Sandven al servizio "Risultati Tsi". Http://istresults.cordis.lu/index.cfm/section/news/tpl/article/browsingtype/features/id/77458
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