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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Luglio 2005
 
   
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  NUOVE TECNOLOGIE WIRELESS BROADBAND E IMPATTI SULLO “SPECTRUM MANAGEMENT”  
   
  Milano, 4 Luglio 2005 -  La tecnologia radio propone innovazioni che potrebbero avere una portata dirompente rispetto alle modalità di realizzazione delle reti, andando ad impattare significativamente anche sullo stile di vita e sulle pratiche dell’utenza residenziale e dell’utenza affari. La flessibilità e la mobilità, spesso associate a profili di costo contenuti, hanno un valore che rende l’applicazione delle tecnologie radio particolarmente appetibile rispetto alle alternative in cavo. Le applicazioni a cui si pensa sono sia quelle che interessano l’utente umano come fruitore diretto di servizi di comunicazione (multimediale) con altri utenti, sia servizi di fruizione di contenuti da parte di utilizzatori equipaggiati con display adatti alle applicazioni (eventualmente display flessibili e “srotolabili”), ma anche applicazioni in cui si realizza la cooperazione tra macchine e tra sensori/attuatori e centraline di comando e controllo distribuiti capillarmente nell’ambiente circostante ed eventualmente indossati dagli utenti (paradigma del weareable computing). Ai fronti rivoluzionari ed avveniristici che, partendo dalla sostituzione della cavetteria per il collegamento delle periferiche di un computer, evolvono verso le reti ad-hoc e magliate di sensori, si uniscono fronti che stimolano meno la fantasia ma che egualmente sono portatori di un potenziale dirompente di mutazione degli assetti e delle pratiche vigenti: la disponibilità di tecnologie Wimax e Mobilefi, peraltro a rischio di sovrapposizione tra loro, rimetterà in discussione le linee di sviluppo e gli equilibri di business dell’ultimo miglio e dell’accesso a larga banda, tradizionalmente basato su tecniche xDsl e di accesso in fibra, ma soprattutto va a gettare una lunga ombra sulle previsioni di sviluppo delle nuove generazioni delle reti cellulari radiomobili (Umts o 3G). Alcune delle nuove tecnologie radio che animano le discussioni dei forum tecnologici e di business attraversano attualmente la fase dell’inflazione delle aspettative, tipicamente collocata nella zona d’ombra che caratterizza l’inesperienza sulle reali prestazioni e che si estende generalmente lungo il periodo della definizione delle specifiche standard, che abilitano lo sviluppo di un contesto multivendor e soprattutto dello sviluppo dei circuiti integrati che garantiscono il raggiungimento delle economie di scala. Un’analisi attenta dello stato dell’arte della conoscenza su queste nuove tecnologie alla luce di una disamina analitica degli aspetti tecnici, implementativi, applicativi, economici e regolatori delle nuove tecnologie e delle loro relazioni reciproche, nonché delle relazioni con le tecnologie alternative, radio e cablate, rappresenta un passo essenziale della comprensione delle opportunità e delle dinamiche di “interferenza” tra le diverse traiettorie di sviluppo delle differenti opzioni. In particolare la regolamentazione delle frequenze appare inadeguata rispetto alle sfide tecnologiche e di mercato (oltre ad essere eterogenea tra i vari paesi). Si ritiene che le modalità e gli economics di assegnazione, debbano essere rivisti così come gli attuali limiti d’impiego (es. “secondary trading”). La ricerca ha anche l’obiettivo di sviluppare nuove proposte di regolamentazione, per l’Italia e l’Europa. Wimax: già parzialmente standardizzato presso il gruppo 802.16, rappresenta la promessa dell’alternativa all’ultimo miglio cablato, realizzando il Wireless Dsl, con prerogativa di indirizzare anche la mobilità (limitata a velocità non veicolari), nella variante 802.16e dello standard (che verrà pubblicata nei prossimi mesi). Le caratteristiche trasmissive, orientate alla comunicazione Nlos (Non Line Of Sight) cioè senza visibilità diretta tra i terminali, e le prestazioni conseguibili effettivamente dalle varianti di questa tecnologia rappresentano un elemento di fortissimo interesse, visto che nello sviluppo delle reti a larga banda il collo di bottiglia dell’ultimo miglio rappresenta una barriera assoluta, per gli investimenti richiesti per coprire la totalità dell’utenza servibile (soprattutto in ambito rurale o, in generale nei paesi in via di sviluppo), ed una barriera relativa per consentire la realizzazione di condizioni di un mercato libero e aperto alla competitizionee nel segmento dell’accesso. Mobilefi: in via di standardizzazione nel gruppo Ieee 802.20, è rivolto ad un campo di applicazioni che si può sovrapporre ai servizi cellulari oltre che alle installazioni broadband fixed wireless. Fornire banda analoga a quella di Adsl a terminali in movimento ad alta velocità (sino a 250 chilometri l'ora) con un'efficienza ed una flessibilità nel supporto dei servizi dati superiore a quelle delle attuali tecnologie cellulari. La copertura dei sistemi Mobilefi è prevista in linea con questo obiettivo e prevede celle metropolitane, suburbane o rurali fino a qualchedecina di chilometri di raggio (a seconda delle frequenze impiegate). Mobilefi si basa su una tecnologia a pacchetto studiata per ottimizzata sia il trasporto di traffico dati Ip, per il supporto delle comunicazioni vocali (in tecnologia Voip) e per il supporto di applicazioni multimediali (per esempio: video) . Come tale si pone come seria alternativa, in alcuni segmenti di mercato e/o applicativi, a Wimax da un lato ed alle evoluzioni di Umts (Hsdpa) dall’altro. Zigbee: il protocollo 802.15.4, si prefigge di offrire una sorta di evoluzione di Bluetooth superandone i limiti principali, costituiti da costo, numero massimo di device connessi, consumo. La banda offerta dai "nodi" Zigbee è minore (da 20 a 250 Kbps, con la possibilità di avere banda garantita) di quella Bluetooth (attorno a 1-2 Mbps a seconda delle versioni), ma il consumo di energia è molto ridotto, aprendo la via alla realizzazione di reti di sensori con modalità di comunicazione magliata (mesh networks). Il campo di applicazione è vastissimo e va dalla domotica alla logistica, dall'elettronica di consumo al machine-to-machine. Uwb: la tecnologia Ultra Wideband (Uwb, Ieee 802.15.3) si prefigge lo scopo di realizzare collegamenti broadband (la banda minima prevista è di 20 Mbps, per la massima si parla anche di oltre 400 Mbps) con una copertura variabile (dalla decina al centinaio di metri) in funzione della banda, senza richiedere l'assegnazione di una gamma specifica di frequenze. La tecnica si basa sull’utilizzo di un segnale radio a banda larghissima (alcuni Ghz) e a bassissima potenza, generato, ad esempio, dall’emissione di treni di impulsi molto brevi, al massimo di qualche nanosecondo. Il segnale occupa una fascia molto ampia dello spettro (teoricamente da 1 a 12 Ghz, anche se alcuni ne sconsigliano l'uso sotto i 3 Ghz), ma non interferisce. Con altri dispositivi di trasmissione a causa della bassissima potenza. In altre parole Uwb non ha bisogno di una banda di trasmissione riservata ma “lavora” sovrapposto a tutti gli altri sistemi (cellulari, ponti radio, Wifi, etc). Le tecniche impiegate garantiscono anche una forte immunità alle interferenze da riflessioni del segnale, ad esempio, sulle pareti, permettendone un efficiente uso indoor. Le applicazioni sono dirette fondamentalmente a collegamenti a larghissima banda in ambito indoor o domestico, quali collegamenti di componenti multimediali (sintonizzatore/decoder allo schermo Tv) o interfacce per Pc ad altissima velocità (es. Usb Wireless). In questo ultimo caso si può intravvedere una netta sovrapposizione con l’ultima evoluzione della famiglia Wi-fi, 802.11n (che dovrebbe arrivare ad una velocità di 300 Mb/s, basandosi su una tecnologia del tutto differente).Il principio di funzionamento su cui si basa Uwb sollecita una rivisitazione delle normative che regolano l’uso dello spettro (sulla scia di quanto già effettuato in Usa dall’Fcc) indirizzando le tematiche tecniche (interferenza, livelli di emissione) e le tematiche economiche e legislative legate all’esistenza di diritti d’uso per la concessione esclusiva di gamme di frequenza.  
     
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