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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 06 Luglio 2005
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AMBIENTE: AL VIA LOTTA BIOLOGICA ALLA PROCESSIONARIA DEL PINO QUATTROMILA TRAPPOLE SESSUALI IMPRIGIONERANNO I MASCHI NEI PARCHI E NELLE STRADE PIÙ INFESTATE. PER I CITTADINI ESCHE A PREZZO SCONTATO. |
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Roma, 6 luglio 2005 - Con un investimento di 100 mila euro, l’Assessorato all’ambiente del Comune di Roma ha avviato ieri la campagna di contrasto alla processionaria del pino utilizzando speciali trappole biologiche agli ormoni sessuali femminili. Il metodo della lotta biologica a questo insetto era stato già sperimentato con successo l’anno scorso: il posizionamento di 3000 contenitori sui pini che vivono nei parchi pubblici e nei giardini di 300 scuole, ha permesso una forte riduzione delle farfalle e la cattura di oltre 20 mila esemplari. Nel corso di questa settimana il Servizio Giardini installerà 1000 nuove trappole sia nei parchi pubblici che nelle strade dove nel corso dell’anno si è registrata una forte infestazione dei pini (tra le principali: via di villa Bonelli, viale delle Medaglie d’Oro, via Romagnoli, piazza Irnerio, via Casilina, viale Palmiro Togliatti, via di Grotta Perfetta, via Millevoi, piazzale Adriatico, viale Alessandrino, via Jacobini, via di Bravetta, via Cornelia, ecc.). Ad Agosto, poi, partirà la seconda fase del piano con la sostituzione degli ormoni che esauriscono la loro capacità attrattiva in circa 30 giorni. Per favorire una forte riduzione degli insetti anche nei territori privati, l’assessorato all’ambiente promuove una campagna rivolta ai cittadini che possono acquistare le trappole complete di ormoni a prezzo scontato (16 € anziché 25 €). Ci si può rivolgere alla ditta Agrosem 2000 telefonando al numero 0766.84.27.03 L’esca per la raccolta degli insetti è un contenitore di plastica verde dove viene alloggiata una fiala con feromone, l’ormone sessuale della femmina. La farfalla maschio, attirata dal richiamo sessuale, entra in una fessura ad imbuto, rimanendo imprigionata. Con la cattura dei maschi si evita l’accoppiamento degli insetti e quindi la deposizione delle uova e la formazione dei nidi. “I pini di Roma sono uno dei simboli della città, ne esistono oltre 35 mila esemplari – dichiara l’Assessore all’Ambiente Dario Esposito. Abbiamo il dovere di proteggerli da insetto che ne minaccia la sopravvivenza nel modo più naturale possibile: il sistema delle trappole sessuali è un metodo biologico che non altera l’ambiente, non comporta pericoli per l’uomo e funziona. La lotta biologica agli insetti infestanti - conclude Esposito - è praticata dai giardinieri comunali anche contro gli afidi delle rose e contro il ragno rosso delle azalee e trappole sessuali analoghe sono usate contro il blastofago dei pini e per catturare la zanzara tigre.” Scheda di approfondimento sulla processionaria La processionaria è un insetto lepidottero della famiglia dei taumetopeidi. E’ un parassita pericoloso soprattutto per pini (Pinus Nigra e Pinus Silvestris) che può creare problemi all’uomo e agli animali. L’adulto della processionaria è una farfalla con ali larghe 3-4 cm, di colore grigio con striature brune. La femmina è, in genere, poco più grande del maschio. La loro vita è molto breve, di solito non dura più di uno o due giorni. L’insetto, una volta raggiunta la fase di maturità, fuoriesce dal terreno, di solito durante il mese di luglio. Le femmine sono le prime ad arrampicarsi sulle piante ad alto fusto, dove poi vengono fecondate dal maschio. A questo punto, il lepidottero vola alla ricerca della pianta più adatta per la deposizione delle uova. Le uova della processionaria vengono deposte intorno ad una coppia di aghi. Dopo un’incubazione di 30/40 giorni (verso la metà o la fine di agosto), nascono le larve. Le neonate scheletrizzano gli aghi e poi si spostano lungo la pianta, formando, di volta in volta, nidi provvisori. In ottobre creano un nido nel quale trascorreranno tutto l’inverno. In primavera riprendono l’attività e, circa a fine di maggio, scendono verso il terreno. Si interrano fino ad una profondità di 5/20 cm, dove tessono un bozzolo. Dopo un periodo più o meno lungo di pausa, si compie la ninfosi ed il ciclo ricomincia. In seguito all’attacco la pianta subisce un forte indebolimento, che comporta un ritardo nel suo sviluppo. Il segno più evidente della presenza della processionaria è comunque la perdita degli aghi e delle foglie, che nei casi più gravi può tradursi in totale defoliazione. Problemi per l’uomo possono derivare dal contatto con i peli urticanti delle larve, che possono provocare irritazioni cutanee, febbre ed arrossamento degli occhi
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