|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Mercoledì 06 Luglio 2005
|
|
|
|
|
|
Pagina1 |
|
|
LAVORO. VEGNA, "ALLARME OCCUPAZIONE PER IL VENETO" NEL 2004 DIMINUITO IL NUMERO DELLE IMPRESE E CRESCIUTO IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE (4,2%). QUASI RADDOPPIATA LA CASSA INTEGRAZIONE |
|
|
|
|
|
Dolo (Ve) – 6 luglio 2005 - Allarme occupazione per il Veneto. Nel 2004 aumenta il tasso di disoccupazione, cresce la cassa integrazione e il ricorso alla mobilità. E un numero consistente di aziende di diversi settori chiude i battenti. Un segnale forte di attenzione è stato lanciato oggi, martedì 5 luglio, all'assemblea annuale dell'Ordine veneziano dei Consulenti del Lavoro, dal presidente Antonio Vegna, confermato recentemente alla guida dei professionisti per il triennio 2005/2008. "Il Veneto sta attraversando la fase socio-economica più difficile degli ultimi 40 anni e le vecchie ricette non servono più - ha rimarcato Vegna al Centro Candiani di Mestre -. Non è più sufficiente gettare il cuore oltre l'ostacolo. Occorrono coesione e concertazione tra istituzioni, associazioni datoriali e sindacali, ma anche i professionisti possono dare un apporto rilevante. E i Consulenti del Lavoro vogliono essere la "quarta gamba del tavolo", per fornire un supporto tecnico a Provincia e Regione nell'elaborazione di politiche di rilancio". "I dati relativi al 2004 mettono in luce una situazione grave - ha evidenziato il presidente dell'Ordine veneziano -. È vero, l'Istat indica un aumento di 84mila posti di lavoro nel primo trimestre 2005, nonostante la diminuzione del Pil negli ultimi due trimestri. Ma questi numeri in controtendenza devono essere interpretati: c'è l'effetto della legge Biagi, che permette alle imprese di assumere con forme flessibili, compresi il part-time e i contratti a termine. Inoltre nel computo rientrano anche lavori poco qualificati (colf, badanti, operai nelle costruzioni con bassa qualifica), che secondo le rilevazioni Excelsior nella provincia di Venezia sono oltre il 40% delle assunzioni, i quali contribuiscono in minima parte all'aumento del Pil. Infine i lavoratori irregolari (presenti soprattutto nel campo delle costruzioni)". Anche il saldo dei movimenti occupazionali in Veneto nel biennio 2002-2004 registra cifre negative: nel 2004 si è scesi allo 0,5% nel settore industrie (-0,5% per cuoio e calzature) e al 2% in quello dei servizi (rispetto al 3,1% del 2002). "Sono dati resi più pesanti dall'aumento dei ricorsi alla cassa integrazione - sottolinea Vegna -: 8.361.740 ore concesse nel 2004, quasi il doppio del 2002; ma anche alla mobilità (13.348 lavoratori interessati nel 2004 a fronte dei quasi 9mila del 2000). Grandi difficoltà nel reinserirsi nel mondo del lavoro le trovano soprattutto gli over 50 e le over 40". Ma è il tasso disoccupazione in Veneto ad allarmare particolarmente: 270.469 disoccupati nel 2004, per una percentuale del 4,2% (3,8% nel 2003). E il dato relativo alle imprese: nel biennio 2002-2004 hanno chiuso 1.560 aziende manifatturiere, oltre 20mila nel settore primario, più di 1500 in quello tessile e calzaturiero. In crescita invece il numero delle imprese nel settore costruzioni. "Il panorama che abbiamo di fronte ci impone di fare sistema e ci spinge a scelte urgenti e consapevoli, con una attenta valutazione delle priorità di intervento - conclude Vegna -. Il vecchio decisionismo che coinvolgeva solo le parti sociali non rende più. Oggi, in un mondo del lavoro in rapido cambiamento, è indispensabile l'apporto dei professionisti, con la loro competenza e i loro tecnici qualificati. Per questo auspico che l'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia possa partecipare in modo attivo ai lavori del Patto per lo Sviluppo lanciato dalla Provincia e alle iniziative del Consiglio Regionale del Veneto per il rilancio dell'economia nella nostra regione. Da sempre siamo impegnati ad essere un ponte tra lavoratori e istituzioni, grazie anche alle ulteriori competenze riconosciute dalla Legge Biagi".
|
|
|
|
|
|
<<BACK
|
|
|
|
|
|
|
|