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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 06 Luglio 2005
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ARMILLA DI PAOLO GRASSINO A CURA DI GUIDO CURTO DALL’8 LUGLIO AL 2 OTTOBRE 2005 PALAZZO BRICHERASIO - TORINO |
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Torino, 6 luglio 2005 - La nona edizione di Outside, la rassegna di opere site specific concepite per la facciata esterna di Palazzo Bricherasio, ospita il talento del giovane artista torinese Paolo Grassino con il suo progetto intitolato Armilla, dal nome di una delle città invisibili narrate da Italo Calvino nel suo libro omonimo. Armilla è una città senza né muri, né soffitti, né pavimenti, ma soltanto tubature dell’acqua che si stagliano in verticale. Con la sua opera Grassino sottolinea una serie di corrispondenze tra Armilla e Torino, anch’essa una città dominata da impalcature e cantieri dove si svolgono febbrili lavori che mostreranno nei prossimi mesi la sua trasformazione. Scrive Guido Curto, curatore della mostra, “prendendo spunto da questo metafisico riferimento letterario, Paolo Grassino costruisce un’affascinante installazione ambientale che avvolge parte della seicentesca facciata di Palazzo Bricherasio con un reticolo di tubi arancioni (di quelli usati per le condutture di scarico dell’acqua) disposti in modo da formare una sorta di gigantesco albero, che fa venire in mente la foresta di tubi descritta da Calvino nella città invisibile di Armilla. I tubi si elevano verso l’alto, giungendo a sfiorare il tetto e il cielo, mentre in basso scendono a terra e scorrono giù sul selciato riunendosi poi tutti in un unico punto vicino all’ingresso. Qui il visitatore può distintamente udire suoni elettronici (realizzati dal sound designer Stefano Danusso), che si diffondono dall’interno di questo reticolo di tubature, a questo punto sempre più simili a tante armoniose canne d’organo.” Oltre alla parte in esterna, Grassino presenta tre opere nelle sale storiche: Respiro (2005), un monolite a parete (3,40 x 3mt) formato da casse acustiche che emettono il suono di un respiro, quasi come se l’oggetto assumesse vita. Mig 15 (2005), una scultura realizzata in polistirolo rivestito in Pvc schiumato, rappresenta uno dei più celebri e veloci caccia russi accartocciato al suolo. L’opera vuole essere omaggio alla grandezza dell’Europa dell’Est ormai dimenticata. Una terza sala ospita infine Senza titolo (2003), groviglio di rottami di vari materiali rivestiti in Pvc schiumato sulla cui sommità è collocato un cane. Il colore dominante di quest’opera è il bianco in netto contrasto con il nero della scultura precedente. Paolo Grassino è nato nel 1967 a Torino, dove vive e lavora.
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