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Notiziario Marketpress di
Giovedì 07 Luglio 2005
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NUOVO CENTRO DI RICERCA A OXFORD PER AFFRONTARE I PROBLEMI PIÙ GRAVI DEL PIANETA |
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Bruyxelles, 7 luglio 2005 - Presso l'Università di Oxford nel Regno Unito è stato istituito un nuovo centro di ricerca, con lo scopo di affrontare i problemi più gravi che affliggono attualmente il pianeta. La James Martin 21st Century School punta a conseguire questo obiettivo "in maniera innovativa e fantasiosa", mettendo a disposizione degli studiosi dell'Università di Oxford le risorse e il tempo per configurarsi con inventiva i problemi e le opportunità che il futuro potrà offrire. L'istituto verrà finanziato con una dotazione annuale a tempo indeterminato di 3 milioni di sterline, donata dall'esperto di tecnologie digitali James Martin, che ha dichiarato: "L'umanità si trova di fronte a grandi sfide all'inizio del Xxi secolo. È essenziale che le nostre menti migliori dedichino ora tempo, energie e risorse per individuare soluzioni a tali problemi e rischi che potrebbero pregiudicare il futuro stesso dell'umanità". Secondo quanto riportato sul sito Internet, la scuola ha una struttura a stella, composta da un nucleo centrale e da raggi intercambiabili. Il nucleo centrale sarà composto dal direttore della scuola, da un organico amministrativo di dimensioni contenute, e da circa dieci borsisti James Martin interni ed esterni all'università, sovvenzionati dal programma di borse di studio James Martin. I raggi sono formati da istituti di ricerca, ciascuno dei quali conduce ricerca all'avanguardia nel proprio campo di attività. Ad eccezione del James Martin Institute for Science and Civilisation, che svolge un ruolo chiave nel riunire l'attività svolta dagli altri raggi, il finanziamento a favore degli istituti è stato concesso per tre anni sulla base di descrizioni di progetti con obiettivi chiaramente definiti. Tra gli esempi di istituti che verranno inizialmente finanziati figurano l'Institute for the Future of the Mind, guidato dalla baronessa Susan Greenfield, l'Oxford Institute of Ageing guidato dalla dottoressa Sarah Harper, e l'Environmental Change Institute guidato dalla professoressa Diana Liverman. Tra le sfide con cui tenteranno di misurarsi gli accademici si annoverano problemi ambientali quali i cambiamenti climatici, le estreme disparità in termini di ricchezza, la crescita e la distribuzione della popolazione mondiale, la carenza di cibo a livello globale, la rapidità dei cambiamenti tecnologici e le varie forme di guerra tout court o di conflitto armato intestino. "A questi si possono aggiungere tutti i tipi di rischi storicamente ricorrenti che sono ora in grado di provocare più vittime che non in passato, dai rischi epidemiologici quali l'epidemia di influenza e le nuove forme infettive, ai fenomeni fisici quali i terremoti, le eruzioni vulcaniche e lo tsunami", si legge inoltre sul sito Internet. Un principio chiave dell'istituto sarebbe l'incentivo ad adottare approcci interdisciplinari, e il sito Internet sottolinea il suo impegno al fine di "incoraggiare chi è coinvolto in questa ricerca a lavorare in maniera ancor più integrata, mettendo insieme eminenti studiosi e professionisti affinché si occupino del medesimo tema, ma da prospettive disciplinari diverse". James Martin ha concluso affermando: "Una delle attività più importanti per un'università all'avanguardia al giorno d'oggi dovrebbe essere la mentalità accademica multidisciplinare necessaria per individuare le soluzioni ai principali problemi dell'umanità e per cogliere le nostre opportunità future". Http://www.21school.ox.ac.uk/
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