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Notiziario Marketpress di
Giovedì 07 Luglio 2005
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MARCELLO BOGLIONE: POESIA DEL PAESAGGIO |
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Torino, 6 luglio 2005 - Allestita con successo presso i locali del Gabinetto delle Stampe dell’Accademia Albertina di Belle Arti, e aperta fino al 29 luglio con ingresso gratuito, la mostra di disegni e acqueforti realizzati dall’artista e docente accademico Marcello Boglione (Pescara, 1891 – Torino, 1957) tra gli anni ‘20 e ‘50 dello scorso secolo. La mostra di 27 tavole è stata realizzata grazie alla generosa donazione dell’erede Annetta Masoero Boglione di molti preziosi fogli che offrono l’occasione per un rinnovato studio di uno dei maestri più seguiti ed amati dall’istituzione accademica torinese. Le tavole sono grandi tra i 120x90 mm e i 300x240 mm, esposte nel Gabinetto delle Stampe in bacheche trasparenti appositamente studiate per preservare le tavole e perché l’attenzione dell’osservatore non sia fuorviata dall’oggetto principale alla cornice decorata. “Marcello Boglione, uno dei maestri storici dell’Accademia Albertina, può essere ricordato da noi e conosciuto dalle nuove generazioni grazie all’attuale allestimento–sono le parole di Vincenzo Gatti, docente decano di tecniche dell’incisione che ha curato la mostra e il suo allestimento— Perché ciascuno possa trovare nell’opera di un maestro l’accordo perfetto tra esposizione tecnica e ricerca poetica”. “Per Boglione i dati della natura conservano un loro valore intangibile ch’egli non si concede di violare e che si studia invece di trasportare intatto nella lastra di marmo”, sono ancora le parole di Vincenzo Gatti, nel testo in catalogo distribuito gratuitamente ai visitatori della mostra che ne facciano richiesta: “Quella di Marcello Boglione è infatti una ricerca che, pur affondando le radici nella “piccola patria” di Torino fine ‘800, sa prendere le distanze lasciando inalterata la sostanza, e arriva all’ipersensibilità di un segno infinitamente tramandato e implacabilmente dispiegato fino allo straniamento”. Grazie alla cura di Vincenzo Gatti, oggi erede della preziosa cattedra che fu di Boglione e Calandri, è possibile svelare il risultato artistico di un magistero che ebbe il suo punto forte nella più precisa padronanza tecnica del segno senza nulla togliere alla poesia dell’immaghine, alla sua immediatezza. L’accademia Albertina continua così a rendere merito alla memoria dei maestri più seguiti dell’istituzione, esibendo con una serie di mostre ad ingresso gratuito la continuità che ha scandito le vicende della Scuola di Tecniche dell’incisione, interpretata non già all’insegna di un conservatorismo latente, ma alla luce di passaggi di testimone da parte di docenti ed incisori capaci di rapportare il proprio linguaggio didattico e artistico alla loro contemporaneità. “Passaggi di testimone” cominciati proprio con Marcello Boglione, rifondatore della scuola nel 1934 dopo un periodo di latenza di quasi mezzo secolo. La mostra fa dunque parte di una serie di allestimenti a scopo didattico, fruiti in particolare dagli allievi dei corsi di incisione come esemplificazione diretta delle opere di incisori che hanno lavorato nella loro stessa scuola. L’invito è però rivolto a chiunque voglia conoscere la poesia del paesaggio di Boglione e dei suoi successori. Dopo la mostra di Marco Calandri, che di Marcello Boglione è stato allievo prediletto nonché successore alla cattedra di incisione dopo il 1957, per il prossimo autunno è in previsione un allestimento dedicato a Sandro Cherchi come ringraziamento e testimonianza delle numerose donazioni della vedova. Marcello Boglione nasce nel 1891 a Pescara da famiglia piemontese. Dopo aver viaggaito tra Roma e la Francia, nel 1928 si stabilisce a Torino e dal 1934 viene chiamato a sotituire Cesare Ferro nell’incarico di Tecniche dell’Incisione presso l’Accademia Albertina di Belle Arti, promuovendone la rinascina nel dopogruerra. Marcello Boglione si spegne a Torino nel 1957 e l’anno seguente l’Accademia Albertina lo ricorda con una mostra curata da Aldo Bertini. Nel 1994 nella stessa sede ha luogo una vasta retrospettiva, in occasione della quale viene pubblicato il Catalogo generale dell’opera incisa, a cura di Angelo Dragone.
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