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Notiziario Marketpress di Venerdì 08 Luglio 2005
 
   
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  A CORTINA D’AMPEZZO “ETNO FOLK A CORTINA” UNA MOSTRA DI MODA, STORIA, PERSONAGGI  
   
  Una Mostra di abiti provenienti da importanti collezioni private di personaggi di famiglie che da tempo frequentano Cortina - Barilla, Coin, Donà dalle Rose, Fendi, Ferretti, Gazzoni, Girombelli, Marzotto, Pignatelli, Reale, Rebecchini, Sacchi Morsiani - e soprattutto da collezioni di famiglie Ampezzane che hanno custodito e conservato i loro costumi nel corso del tempo, e un libro fotografico che li re-interpreta in chiave moderna, ripercorrono la storia e le tappe principali del vestire nello scenario unico della Valle d’Ampezzo, partendo dalle origini ed osservandone l’evoluzione e le contaminazioni. Responsabile, ideatrice e coordinatrice del progetto: Rossella Reale. La Valle d’Ampezzo, la sua incomparabile bellezza, i colori, le luci, l’energia sprigionata dalle sue montagne, sono stati gli elementi fondamentali di un naturale “Teatro” dove, dal passato ai giorni nostri, gli abitanti si sono mossi con la stessa forza di esperti “Attori”, capaci di interpretazioni sempre diverse, seguendo epoche ed esigenze,  evolvendo senza mai rinunciare alla loro integrità e alla loro tradizione. … la tradizione è stata rispettata, esibita, trasmessa, re-interpretata. Una attenta osservazione dei comportamenti umani e sociali, è stata alla base di questo lavoro; la voglia di conoscere e soprattutto di far conoscere un modo di vestire, spesso relegato ad un mero uso popolare della Valle d’Ampezzo, ma non solo, di tutto il mondo. Mondo che ormai ha ridotto i suoi confini e dove lo scambio di culture, usi, costumi e lingue, rimane il vero patrimonio da salvaguardare. Gli abiti esposti e fotografati nel libro provengono da importanti collezioni private, di personaggi di famiglie che da tempo frequentano Cortina, quali Barilla, Coin, Donà dalle Rose, Fendi, Ferretti, Gazzoni, Girombelli, Marzotto, Pignatelli, Reale, Rebecchini, Sacchi Morsiani e soprattutto da collezioni di famiglie Ampezzane che hanno custodito e conservato i loro costumi nel corso del tempo.Cortina: un teatro naturale nella storia del costume. Tratto  dal libro: Etno Folk a Cortina. Nel tempo, dietro le “Quinte” di questo “Teatro”, molto è successo e tanto è cambiato: le favole di una volta hanno lasciato posto ad immagini di carta, ma la voglia di rimanere protagoniste al “Femminile” del “Racconto” e della “Commedia”, è rimasta forte per tutte. Le ”Donne d’Ampezzo”, con orgoglio, semplicità ed innata eleganza, hanno indossato i loro “Costumi” in occasione di feste, raduni, incontri, ma anche più semplicemente nel quotidiano, per lavorare. La forte femminilità emanata da queste donne e dai personaggi in costume, ha attratto subito l’attenzione di chi, a partire dall’800, cominciò a frequentare questi luoghi. Le loro figure, eleganti, forti, risolute, hanno da sempre animato questo particolare “Teatro”, il cui sfondo è consegnato a superbe montagne, la cui immobilità è solo apparente e  le “Scene”  in continua trasformazione. La “Regia” dello spettacolo è affidata ad una Presenza sovrastante, che niente svela ma niente lascia al caso. …e la femminilità cerca l’abito, il colore, la creatività. Il folklore locale si presta a nuove interpretazioni, il benessere sopraggiunto permette originali produzioni, utilizzando nuovi materiali, introvabili sino a poco tempo prima. Le sarte locali, con un’abilità impressionante, realizzano nuovi modelli attingendo insoliti elementi dai costumi delle Valli limitrofe o dal Tirolo. I tessuti sono sempre più preziosi, le austere lane di importazione svizzera o ungherese, lasciano posto a tessuti più morbidi dai colori accesi. La fantasia regna sovrana, …la “Fiaba” continua, varca i confini geografici segnati in questo caso da boschi, monti e valli. I viaggi sono complici di nuove scoperte, di contatti con etnie diverse. I viaggiatori, come sempre, scoprono, comprano, ritornano. In questo caso il ritorno avviene in un luogo dove, ogni angolo, ogni attimo, ogni luce, ogni situazione, sono adatti a far ”Interpretare” un “Ruolo” diverso. Nella “miscellanea” venutasi a creare, nessuno pare volere rinunciare alla propria “Interpretazione”: chi della “Tradizione”, chi della “Favola”, purchè la “Commedia” continui, rivolta ad un pubblico che non deve mai dimenticare i grandi ”Autori” gli antichi ”Interpreti” ed i nuovi “Attori” www.cortina.dolomiti.org/gis   giscortina@dolomiti.org    
     
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