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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Luglio 2005
 
   
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  SANDISK RECUPERA INFORMAZIONI PREZIOSE DA UNA SONDA MONGOLFIERA SITUATA AD ALTA QUOTA CHE SI È SCHIANTATA NELL’OCEANO PACIFICO  
   
  Sunnyvale,  11 luglio 2005 – Gli ingegneri di Sandisk Corporation hanno salvato prezioso materiale da una base di ricerca atmosferica che stazionava ad alta quota che è caduta nell’Oceano Pacifico dopo essere stata lanciata da un gruppo di studenti universitari della costa californiana centrale. Adesso gli osservatori astronomici che hanno aderito al progetto, accedono ad informazioni che li aiuteranno ad individuare più chiaramente gli oggetti nello spazio e gli studenti che hanno dato vita al progetto sono stati premiati per il loro impegno con riconoscimenti speciali. Tutto ciò ha avuto inizio quando gli studenti, tutti ingegneri senior dell’Università di Santa Cruz in California, hanno realizzato una mongolfiera alimentata ad elio dotata di strumenti che includevano sonde atmosferiche, un trasmettitore, una macchina fotografica digitale e un registratore di informazioni costruito appositamente. Sia la macchina fotografica che il registratore hanno utilizzato schede di memoria flash Sd Sandisk per catturare le immagini e continue letture di telemetria. Gli studenti, ribattezzatesi “squadra Bat” (Ballon Atmospheric Telemetry), lanciarono la loro mongolfiera all’inizio di marzo da un campo di softball situato a Watsonville, una comunità agricola situata sulla costa a sud di Santa Cruz. Il loro intento era di farla salire fino a 22.900 metri da terra e registrare continuamente informazioni sulle turbolenze e da fattori quali velocità del vento, temperatura, umidità, pressione, altitudine, longitudine e latitudine. Questi sono parametri che aiutano gli astronomi a misurare la distorsione della luce nell’atmosfera e ad impostare i loro telescopi per ottenere immagini sempre più nitide. Con un sistema Gps che forniva la posizione della mongolfiera, gli studenti erano in grado di seguire il suo percorso per un periodo di due ore: si aspettavano che raggiungesse l’altezza massima prima di lanciare un paracadute e di farlo rientrare lentamente sulla terra. Ma improvvisamente le cose si guastarono. Un’improvvisa soffiata di vento ha spinto la mongolfiera e il suo carico di materiale elettronico sull’ oceano, dove si ruppe definitivamente e precipitò fra le onde a circa due miglia dal litorale di Pajaro Dunes, dove scomparve definitivamente. La squadra Bat era pronta a dichiarare la missione fallita dopo aver raccolto qualche informazione frammentaria da un trasmettitore. Ma il caso ha voluto diversamente. Cinque giorni dopo la sparizione della mongolfiera, un bagnante ha trovato l’apparecchiatura trasportata a riva a circa trenta chilometri di distanza da dove era precipitata, e ha chiamato l’Università. Quando gli studenti arrivarono, videro che la piccola sacca che conteneva il sistema di circuito di telemetria e una scheda di memoria Sd Sandisk da un gigabyte, erano immerse dall’ acqua salata. E poco più in là i frammenti di quello che rimaneva della macchina fotografica digitale, separata dalla sacca. Incredibilmente, la scheda di memoria, una Sd Sandisk da 128 megabyte, era fra le macerie. Tornati al laboratorio di Santa Cruz, gli studenti recuperarono la scheda dalla macchina, la inserirono in un lettore su Pc e poterono osservare una serie di fotografie mozzafiato scattate ad alta quota, di cui l’ultima serie effettuata ad una quota di 12.200 metri Non una singola immagine era andata persa. La scheda Sd presa dal sistema di registrazione, completamente illeggibile, venne inviata come ultimo tentativo al produttore, Sandisk. Dopo una settimana di continue scansioni della scheda con speciali attrezzature di lettura che rilevano gli errori di intermittenza, Ysabel Tran, tecnico del laboratorio di ingegneria di Sandisk, fu infine in grado di estrarre tutti i dati dalla scheda. Trasferì il materiale su un’altra scheda Sandisk, che fu immediatamente recapitata alla squadra Bat. Lo studente di ingegneria della Ucsc Roberto Menchaca dichiarò che, sebbene il suo gruppo stimasse per la mongolfiera un picco di altitudine di 18.300 metri, la scheda dati recuperata dalla Sandisk mostrava un massimo di 24.970 metri, ben oltre l’obiettivo iniziale. E mentre il trasmettitore della mongolfiera radiotrasmetteva solo 1.028 campioni di informazioni, la scheda produceva una enormità di campioni in più, 53.406. “Questo ci dà dati molto più accurati e, cosa ancora più importante, il segnale era costante anche se noi lo ricevevamo via radio pieno di intervalli”. Euforici per il successo del progetto, gli studenti hanno presentato il loro report agli sponsor di ricerca. E quando si terranno ai primi di giugno le cerimonie di diploma, l’Università consegnerà al team sia il Dean’s Award che il Chancellor’s Award, un’accoppiata di riconoscimenti rara. I membri del gruppo che hanno preso parte al progetto, a parte Menchaca, sono il leader Skye Vendt-pearce, Bartolo Alvarado, Amanuel Mengistu e Kathy Phan. “E’ un piacere per noi poter seguire questi aspiranti ingegneri e inoltre contribuire al programma spaziale,” ha affermato Nelson Chan, executive vice president e general manager for consumer and handset business di Sandisk. “Questa incredibile serie di eventi ha dimostrato ancora una volta la resistenza delle schede di memoria Sandisk.” Il dottor John Vesecky, professore di ingegneria elettrica alla Uc- Santa Cruz e “mentore” del gruppo di studenti ( insieme al Professor Don Wiberg, Cyrus Bazeghi e Stephen Petersen), ha affermato che l’intero progetto era supportato da astronomi provenienti dagli osservatori californiani Palomar e Lick e finanziato da Cal Space, un progetto in concessione statale che promuove l’educazione spaziale al di fuori del sistema universitario, e il Center for Adaptive Optics alla Uc-santa Cruz. “Gli studenti hanno misurato variazioni nelle turbolenze atmosferiche come spostamenti dei venti e cambi di temperatura” ha affermato Vesecky. “Queste sono piccole fluttuazioni nella temperatura dell’aria che vanno da 10 cm a poche centinaia di metri. Sono come dei mulinelli nell’atmosfera che creano distorsioni – il “scintillio” delle stelle che le persone vedono dalla terra - e generano immagini sfuocate per i telescopi nello spazio. E’ come guardare luci attraverso una piscina”. “Usando i dati provenienti dalla mongolfiera creata dagli studenti, astronomi che operano in basi terrestri possono profilare gli strati di una perturbazione e compensare per essi”, ha aggiunto. “Questo processo è chiamato “adaptive optics” e il programma della Uc-santa Cruz è riconosciuta in questo settore a livello nazionale. Un'altra sonda mongolfiera chiamata programma Haste fu lanciata in giugno ed una terza potrebbe essere realizzata questo autunno”. Sandisk è inventore originale delle schede di archiviazione flash ed è il maggiore fornitore al mondo di prodotti di schede di archiviazione flash che utilizza la propria tecnologia brevettata di memorie flash ad alta densità e di controller. Sandisk ha sede a Sunnyvale, Ca e filiali in tutto il mondo, con oltre la metà delle vendite realizzate al di fuori degli Stati Uniti.  
     
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