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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Luglio 2005
 
   
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  BOCCONI, UN PIANO PER L’EUROPA PRESENTATO DA MARIO MONTI E ANGELO PROVASOLI IL NUOVO PIANO STRATEGICO DELL'ATENEO. COMPETITIVITA', CULTURA DEL MERITO E RESPONSABILITA' SOCIALE LE CARTE SULLE QUALI PUNTARE PER VINCERE LA SFIDA EUROPEA  
   
  Milano, 11 luglio 2005 - Europa, competitività, cultura del merito e responsabilità sociale: sono queste le parole chiave della Bocconi, che caratterizzano il piano strategico presentato oggi, venerdì 8 luglio 2005, da Mario Monti, Angelo Provasoli e Giovanni Pavese rispettivamente presidente, rettore e consigliere delegato dell’ateneo. Col nuovo piano, che ridefinisce gli obiettivi dell’università, ribadendo i suoi valori fondamentali di libertà e indipendenza, pluralismo delle culture e delle idee, adesione ai principi della società aperta e stretto collegamento tra ricerca teorica e prassi operativa, la Bocconi si prepara ad affrontare le nuove sfide: la conoscenza come terreno della nuova competizione globale, il cambiamento come condizione dello sviluppo economico e sociale. “L’europa è prima di tutto il suo capitale umano”, dichiara Mario Monti, “che ha bisogno di università capaci di competere con le migliori al mondo. La Bocconi”, prosegue Monti, “da tempo ha intrapreso questo cammino internazionalizzando la faculty e la popolazione studentesca, adoperandosi in progetti di formazione e ricerca di respiro europeo e stringendo accordi di collaborazione con atenei e istituzioni straniere. Il nuovo piano strategico vuole accelerare questo sviluppo fornendo alla Bocconi gli strumenti per diventare a pieno titolo università europea”. Il nuovo piano strategico prosegue il Piano Bocconi 2000 che, lanciato nel 1990, realizzò l’adeguamento e l’ampliamento delle strutture, e lo completa in quattro aree strategiche per l’università: corpo docente, offerta formativa, ricerca e relazioni con la comunità economica e istituzionale. Il piano indica come principali obiettivi lo sviluppo della competitività e dei principi di meritocrazia. “Competitività non solo della Bocconi nei confronti delle migliori facoltà economiche internazionali”, sottolinea Angelo Provasoli, “ma soprattutto per il ruolo che l’università può giocare a favore dello sviluppo del sistema Paese e dell’economia europea. I Paesi più competitivi sono quelli che più investono in innovazione e ricerca e sanno far crescere i propri centri di eccellenza. La Bocconi si vuole impegnare a stimolare studi e idee per modernizzare l’economia e creare le condizioni per il cambiamento. Vogliamo formare laureati di cultura europea, in grado di promuovere e gestire quel cambiamento sempre più necessario per trasformare il Vecchio continente nell’area più competitiva sulla conoscenza”. Per potenziare la qualità sia dell’insegnamento sia della ricerca, il piano strategico prevede la crescita quantitativa e qualitativa del corpo docente: con un aumento dei docenti interni del 35% e una crescente attenzione alle loro esperienze internazionali. “Per raggiungere i nostri obiettivi”, spiega il rettore della Bocconi”, adotteremo politiche in grado di garantire opportunità e incentivi secondo principi meritocratici. Solo stimolando e premiando le capacità innovative di ricercatori e studenti si creano le condizioni per il cambiamento e l’avanzamento. Solo coltivando nel capitale umano il senso di responsabilità, l’indipendenza e l’equità sociale l’università compie il suo dovere”. Sul piano dell’offerta formativa, la Bocconi intende rendere sempre più forti, nei corsi di laurea triennali, le basi metodologiche e disciplinari, fondamentali per poter costruire successivamente le diverse specializzazioni. I nuovi corsi triennali si caratterizzano anche per una maggiore flessibilità e possibilità di scelta fra numerosi percorsi di studio, organizzati in modo tale da abilitare gli studenti a scegliere con più consapevolezza e responsabilità. Particolare importanza strategica avrà l’area graduate e post-graduate (bienni specialistici, master e dottorati), destinata a formare i giovani con la più alta qualificazione, la futura classe dirigente delle aziende e delle istituzioni nazionali e internazionali. Saranno offerti nuovi corsi internazionali (in inglese), in tutti gli altri corsi vi saranno insegnamenti in inglese, e si punterà a uno sviluppo multidisciplinare e interdisciplinare dei programmi. “I giovani che la Bocconi vuole”, sottolinea Mario Monti, “sono quelli ad alto potenziale, motivati a investire sul proprio futuro e a contribuire allo sviluppo della società. Per questo crediamo fortemente nel valore della selezione come strumento per far emergere le potenzialità migliori. Una selezione che non deve essere esclusione sociale, e per questo la Bocconi potenzierà i propri programmi di sostegno ai meritevoli”. Per costruire un’università competitiva ed europea è inoltre essenziale un rapporto vitale e fecondo col contesto socio-economico, per promuovere lo sviluppo di progetti e centri di eccellenza sull’orizzonte dell’innovazione e del cambiamento. Da sempre aperta al confronto e alla collaborazione col mondo delle imprese, la Bocconi con il nuovo piano strategico si pone anche l’obiettivo del potenziamento del proprio network. “Lo sviluppo del nostro ateneo”, spiega Giovanni Pavese, consigliere delegato Bocconi , “è stato possibile anche grazie alle imprese che in questi anni hanno creduto e investito nei nostri progetti. Oggi i nuovi obiettivi del Piano richiedono forti investimenti. Finora l’80% del nostro bilancio proviene dalle rette degli studenti, mentre le maggiori università internazionali possono contare su contributi privati che possono arrivare anche all’80% delle loro entrate.Certo questo vuol dire, per l’ateneo, creare i presupposti per la diffusione di un! a cultura più aperta alle contaminazioni tra pubblico e privato, tra istituzioni universitarie e aziende”.  
     
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