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Notiziario Marketpress di
Martedì 12 Luglio 2005
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AUTORITÀ DI REGOLAMENTAZIONE E ASSICURAZIONI METTONO A RISCHIO LE IMPRESE DI NANOTECNOLOGIE, AFFERMA CIENTIFICA |
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Bruxelles, 12 luglio 2005 - Un documento pubblicato di recente dalla società di consulenza Cientifica ha delineato i problemi che devono affrontare le imprese che investono in applicazioni nel campo delle nanotecnologie e ha evidenziato in particolare gli aspetti legati alla futura regolamentazione e alle azioni giuridiche. Qualsiasi azienda che produca o si avvalga di nanomateriali oggi deve confrontarsi con tre interrogativi, si afferma nella relazione dal titolo "Nanotechnologies: risks and rewards", e più precisamente: Vi sono rischi intrinseci associati ai prodotti attuali o di prossima fabbricazione e secondo quale tempistica? Quale normativa si può prevedere al riguardo e in quale misura si ripercuoterà sui prodotti dell'azienda? In quale misura tali ripercussioni interesseranno il modello aziendale? "Al momento, chi produce o impiega nanomateriali è alla mercé di assicurazioni ed autorità di regolamentazione", si legge nel testo. Questa vulnerabilità è imputabile alla scarsa informazione sulla sicurezza dei nanomateriali. Qualora dovesse sorgere il dubbio che le nanoscienze o le nanotecnologie non siano sicure, le nuove normative in materia potrebbero avere un impatto negativo sulle attività dell'impresa e sul piano programmatico aziendale. Se si riuscisse a dimostrarne l'assenza di sicurezza, la stessa società potrebbe trovarsi a dover soddisfare richieste di risarcimenti o versare premi di assicurazione elevati. Le preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei nanomateriali sono suscitate dal dubbio che un quantitativo ridotto possa aumentare il grado di tossicità o persino rendere tossici materiali che in grandi volumi non risultano pericolosi. Alcuni nanomateriali, ad esempio i nanotubi di carbonio, possono presentare un rischio maggiore di tossicità. Infine, è stato in qualche modo dimostrato che particelle ultrafini possono penetrare attraverso l'epidermide o migrare dal sistema respiratorio verso altri organi. Secondo la relazione, la futura normativa potrebbe essere meno restrittiva se l'autorità preposta all'elaborazione è in grado di operare una distinzione tra rischio e pericolo. "[O]ccorre ricordare che il pericolo rientra tra le proprietà intrinseche di un materiale, mentre i rischi si possono gestire e ridurre al minimo", afferma Cientifica. Il documento prosegue sostenendo che autorità di regolamentazione e assicurazioni hanno già preso nota dei potenziali rischi, ma la mancanza di una definizione comunemente accettata su cosa si intenda per nanoparticella frena qualsiasi progresso. Per contro "un unico incidente industriale riconducibile a nanoparticelle potrebbe scatenare una reazione incontrollata coinvolgendo non solo il materiale in questione, ma forse l'intero comparto della nanotecnologia". Http://www.cientifica.com
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