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Notiziario Marketpress di
Lunedì 29 Marzo 2004
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IN MOSTRA ALLO SPAZIO OBERDAN MILANO LA FABBRICA DEL FUTURO IL RINNOVAMENTO DI UNA METROPOLI DEL NOVECENTO |
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Milano, 29 marzo 2004 - Il progetto quadriennale Specchio d’Europa, promosso dalla Provincia di Milano/cultura e beni culturali, giunge, dopo il successo delle prime tre edizioni, al suo quarto e ultimo anno che vedrà una serie di manifestazioni, il cui cardine è costituito dalla mostra Milano la fabbrica del futuro — il rinnovamento di una metropoli del Novecento, incentrata sul periodo storico compreso fra il 1945 e il 1965. La mostra rimarrà aperta dal 31 marzo al 6 giugno presso lo Spazio Oberdan della Provincia di Milano. Come per le precedenti edizioni, Specchio d’Europa si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero per la Pubblica Istruzione, della collaborazione della Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo. Nel corso di un secolo denso di avvenimenti come è stato il Novecento, Milano è una città profondamente cambiata, pur mantenendo alcune caratteristiche che ne hanno resa unica l’identità: la complessità e la ricchezza di tutte le manifestazioni della sua vita culturale, sociale, economica, politica; la capacità dei suoi abitanti di mantenere sempre aperto il dialogo e la collaborazione; la determinazione nell’affrontare concretamente i problemi, guardando al futuro e rappresentando un modello per tutto il Paese. Volendo dedicare una mostra alla Milano del secolo scorso, si è ritenuto che queste sue doti sarebbero state messe maggiormente in evidenza concentrando l’attenzione su un periodo limitato, ma estremamente significativo: quello del ventennio successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, della ripresa democratica, della ricostruzione e dello sviluppo economico. Un periodo di intensa attività per tutta la vita cittadina, caratterizzato dal proposito di tornare ad eccellere in tutti i campi e porsi all’avanguardia, fondato sulla vivacità delle proposte e molteplicità delle iniziative. La città, profondamente ferita dai bombardamenti e dall’occupazione tedesca, sotto la guida dell’Amministrazione Greppi iniziava la propria ricostruzione, sostenuta dalla tenacia, dalla progettualità, dal senso civico dei milanesi, in continuità con la propria tradizione civile e con lo sforzo di elaborazione di soluzioni moderne nel campo dell’urbanistica, dei servizi e dell’assistenza. Rinascevano, insieme alle abitazioni e agli edifici pubblici (che avevano un forte valore simbolico) le linee tranviarie, i commerci e le industrie, i partiti politici e le organizzazioni sindacali, le associazioni culturali, i giornali, le riviste, i teatri, le case editrici. Colpisce, nel rivedere le immagini di quegli anni, non solo l’ardore e la determinazione di ricostruire, ma l’intima connessione tra i protagonisti della vita milanese: ogni settore si fondeva con l’altro e contribuiva alla coralità del risultato comune. L’amministrazione, che si doveva occupare anche degli approvvigionamenti alimentari e del riscaldamento dei cittadini, non trascurava la cultura, il teatro, la musica, ma neppure le industrie e le banche erano insensibili ai fermenti degli scrittori e degli artisti, che dal canto loro si impegnavano nell’attività delle redazioni dei giornali e delle riviste, sede di un dibattito che si estendeva a tutta la città, con intensa partecipazione dei cittadini alla vita politica e sociale. Lo stesso pubblico, desideroso dì sapere, di capire, di essere presente, ma anche di divertirsi lasciandosi alle spalle i tristi ricordi della guerra, affollava le sale teatrali e cinematografiche e leggeva i giornali, le riviste, i romanzi, anche i fumetti, pubblicati dalle case editrici in una stagione di intensa attività creativa. Una delle più grandi sfide, tra la metà degli Anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, fu quella della massiccia immigrazione indotta dal miracolo economico, di cui Milano era una delle capitali. Mentre i vecchi cittadini di Milano si adeguavano velocemente alle nuove conquiste della modernità, la motorizzazione di massa, gli elettrodomestici, la televisione, che iniziava a trasmettere nel 1954 dalla nuova sede Rai di Corso Sempione, migliaia e migliaia di nuovi cittadini giungevano a Milano e nei comuni limitrofi per contribuire a quello sviluppo e a quel benessere. Le Sezioni in cui si articola la mostra sono: • politica e amministrazione - l’attività amministrativa ha accompagnato e favorito la ricostruzione e poi lo sviluppo della città. Il ruolo della Giunta Greppi e poi di Ferrari, Cassinis, Bucalossi. Industria e design - L’industria milanese ha confermato le proprie caratteristiche di versatilità e innovazione in molti settori. La Fiera campionaria ha avuto un ruolo essenziale per l’intero paese e per l’immagine della città. Tra i settori innovativi meritano una speciale attenzione il design e la moda. Architettura e urbanistica - Milano ha ricostruito i suoi edifici pubblici distrutti, facendone un simbolo della volontà di risorgere. Grande attenzione è stata dedicata all’edilizia abitativa e popolare, mentre sono sorti quartieri ed edifici di grande rilievo architettonico, come il Qts, la Torre Velasca e il grattacielo Pirelli. • arte e lettere - Il fiorire della letteratura a Milano negli anni del dopoguerra è legata alla vivacità culturale della città ed insieme al rinnovato sviluppo dell’industria editoriale e giornalistica. Intreccio profondo tra la letteratura, la pittura e la scultura, che nel dopoguerra vivono un momento di grande creatività. • cultura e spettacolo - La Scala, Il Piccolo Teatro, nato nel dopoguerra, il Nuovo con i Pomeriggi Musicali, la vivace attività teatrale e musicale: Toscanini, De Sabata, Callas e Tebaldi, Grassi e Steheler, Remigio Paone. Infine lo sviluppo della televisione e dell’industria discografica. Giornali - i quotidiani milanesi sono stati numerosi ed innovativi: dal rinnovato Corriere della Sera, al Corriere Lombardo, alla Notte e al Giorno. Contemporaneamente si è sviluppata la stampa periodica, con testate rilevanti come Epoca, l’Europeo, Grazia, Amica, Panorama. Importanti i periodici politici e culturali. Di grande interesse anche il settore dei fumetti (da Tex a Linus). assistenza - l’amministrazione cittadina è stata all’avanguardia nel campo dell’assistenza: infantile, scolastica, per gli anziani. Anche i privati e la Chiesa ambrosiana hanno svolto un ruolo importantissimo. Basti pensare a don Gnocchi e alla sua opera. • sport - il calcio, con il perenne duello tra le due squadre cittadine e gli altri sports agonistici, dal basket alla palla a volo, al nuoto, all’automobilismo, al ciclismo. L’aspetto sociale dell’attività sportiva. La presenza di un quotidiano sportivo come la Gazzetta dello Sport. Catalogo Skira. Informazioni spazio oberdan, tel. 02.7740.6300/6302
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