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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Marzo 2004
 
   
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  FRANCO GARELLI SCULPTURES 1948-1966, CURATA DA GIOVANNI BATTISTA MARTINI E ALBERTO RONCHETTI A VALLAURIS  
   
  Milano, 29 marzo 2004 - Si apre in Francia a Vallauris la mostra di sculture di Franco Garelli Sculptures 1948-1966, curata da Giovanni Battista Martini e Alberto Ronchetti nelle tre sedi museali dell’antico Château Musée de Vallauris: Musée National Picasso “La Guerre et la Paix”, Musée de la céramique, e Musée Magnelli. L’esposizione è promossa da Jean-michel Foray, direttore dei Musées Nationaux du Xxe siecle del Alpes Maritimes (Musèe Chagall di Nizza, Musèe Legèr di Biot, Musèe Picasso di Vallauris). La presentazione di una cinquantina di opere dell’artista permette di coprire un periodo, dal 1948 al 1966, in cui Garelli compie un’evoluzione dalla sperimentazione iniziale sulla figura umana – intesa come immagine non tradizionale ma “strutturale”, rielaborata in rapporto con lo spazio – a quella sull’oggetto, in seguito considerato più vicino alla realtà tecnologica del mondo contemporaneo. In mostra i celebri Tubi di lamiera colorata, oltre a ferri saldati, fusioni in bronzo, e ceramiche esposte nelle tipologie della terracotta e terracotta smaltata, realizzate tra Vallauris, Albisola, Gubbio e Castellamonte. L’allestimento della mostra presso il Musée Laguerre et La Paix rimanda proprio all’importante influsso esercitato su Garelli dall’arte di Picasso, che l’artista conobbe personalmente a Vallauris, e che, come afferma Giovanni Battista Martini, “contribuì in maniera determinante a influenzare gli svolgimenti della sua personale ricerca sulla figura umana”. Artista internazionale, viaggiò ed espose in Europa, America, Oriente. Fu segnato soprattutto dai due fondamentali viaggi in Giappone con sue esposizioni a Tokyo, Kyoto, Osaka, e a New York presso il Museum of Modern Art e la Parma Gallery; Anna Costantini, autrice di un saggio in catalogo, afferma: “Le conseguenze di questi due viaggi, l’assimilazione diretta di ciò che vede in queste due occasioni, sono le premesse di un nuovo atteggiamento e di nuove considerazioni prima di tutto sulla sua adesione all’informale, anche in chiave retrospettiva”. Cenni biografici Sin da principio appassionato di scultura, tuttavia Garelli si laurea in medicina nei primi anni Trenta, e concilia per anni il mestiere di medico con quello di artista, che dall’inizio degli anni Sessanta diviene l’occupazione principale. Gli studi di medicina danno in realtà anche un contributo artistico: le sue sculture e Figure mostrano conoscenza dell’anatomia del corpo umano, valorizzato nel suo gioco di pieni e vuoti. Il 1948 è l’anno della sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia e al Premio Saint Vincent, in cui emergono le influenze esercitate su di lui dall’arte di Picasso. La fine degli anni Quaranta rappresenta per lui un periodo di grandi incontri: Lucio Fontana, Tullio Mazzotti, Agenore Fabbri. Al 1950 risale la sua sperimentazione sulla tecnica della fusione in bronzo. Il 1954 è l’anno della svolta, attraverso la ricerca di materiali inconsueti - legno, ferro, materiali di risulta – che assembla con spago e cera e fonde nel bronzo. Il successivo passaggio decisivo si ha quando giunge a una maggior articolazione della figura nello spazio mediante l’uso del ferro e della saldatura autogena: in tal modo si insersice nell’ambio dell’esperienza informale italiana e inernazionale. In quegli anni stringe intense relazioni con Appel, Corneille, e Asger Jorn, col quale partecipa alle attività del “Primo Laboratorio Sperimentale” del Movimento Internazionale per una Bauhaus immaginista di Alba. Risale al 1955 la prima esposizione di opere in ferro saldato, in cui la ricerca fondamentale è sempre incentrata sull’immagine dell’uomo. Artista ormai noto e affermato, in questi anni viene invitato a grandi manifestaizoni artistiche in Italia e all’estero, a Milano, Roma, Parigi, Tokyo, New York. Di questi anni è l’inizio dell’amicizia col critico francese Michel Tapiè, attento testimone del suo sviluppo artistico e della sua ricerca plastica, e grazie al quale Garelli comincia un fruttuoso rapporto di scambio con gli artisti del gruppo Goutai. Nel 1963 la nuova ricerca – non più sulla figura ma sull’oggetto - porta alla nascita dei Tubi, strutture presentate alla Xxxiii Biennale di Venezia nel 1966 in una sala personale. Accompagna la mostra il catalogo edito da Electa con testi di Jean-michel Foray, Giovanni Battista Martini, Anna Costantini, e ampi apparati bio-bibliografici. La mostra è realizzata con il contributo del Consorcio. Garelli sculptures 1948 - 1966 a cura di Giovanni Battista Martini e Alberto Ronchetti Luogo Vallauris (Francia) Château Musée de Vallauris - Musée national Picasso “La Guerre et la Paix” - Musée de la céramique - Musée Magnelli Catalogo Electa Informazioni al pubblico: 0033-4.93.64.71.83 in italia – Genova. Periodo 16 luglio – 26 settembre 2004; Sede Accademia Ligustica di Belle Arti, Largo Pertini 4, Genova Informazioni al pubblico: 010.581957  
     
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